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leStrade n. 1956 aprile 2024

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Tecnologie<br />

13 modi per riutilizzare<br />

il fresato nella struttura stradale<br />

L’approccio innovativo e sostenibile verso il riciclaggio<br />

delle pavimentazioni stradali in Italia sottolinea un cambiamento<br />

paradigmatico nella gestione dei materiali da costruzione<br />

Negli ultimi anni, l’attenzione dell’Europa verso<br />

la salvaguardia dell’ambiente, il riciclaggio dei<br />

materiali e la sostenibilità ambientale ha orientato<br />

sempre più le politiche e le pratiche verso<br />

l’adozione di un modello di economia circolare.<br />

Quest’ultima mira a reintegrare i residui produttivi<br />

e i prodotti di scarto nei cicli di produzione,<br />

con l’obiettivo di ridurre al minimo l’impatto<br />

ambientale evitando il destino a discarica. In<br />

tale contesto, emerge l’importanza del riciclaggio<br />

delle pavimentazioni stradali, che consente<br />

la minimizzazione dell’uso delle materie vergini e<br />

conseguentemente l’utilizzo di materiali riciclati,<br />

durante i processi di costruzione e manutenzione<br />

delle infrastrutture stradali.<br />

Materiali&Tecnologie<br />

L’evoluzione normativa<br />

L’Italia, al fine di allinearsi a tali principi e promuovere<br />

pratiche sostenibili nel settore delle costruzioni<br />

stradali, ha intrapreso passi significativi<br />

attraverso la legislazione nazionale. Il Decreto<br />

Legislativo n. 205/2010, con l’inserimento degli<br />

articoli 184-bis e 184-ter nel “Codice dell’Ambiente”<br />

(Decreto Legislativo 3 <strong>aprile</strong> 2006, n.<br />

152), ha introdotto criteri precisi per la cessazione<br />

della qualifica di rifiuto, facilitando la reintroduzione<br />

di materiali come il “fresato d’asfalto”<br />

nei nuovi cicli produttivi.<br />

Il fresato è notoriamente conosciuto come il materiale<br />

proveniente dalla demolizione o da operazioni<br />

di fresatura a freddo degli strati di pavimen-<br />

Dott. Geol. Augusto<br />

Ciarlitti,<br />

Direttore Tecnico,<br />

Iterchimica S.p.A.<br />

Dott. Raffaele<br />

Bolognini,<br />

Responsabile<br />

di Laboratorio,<br />

Iterchimica S.p.A.<br />

Figura 1. Schema sintetico<br />

dei metodi di riciclaggio<br />

del fresato.<br />

tazione realizzati in conglomerato bituminoso<br />

(CB) arrivati a fine vita utile.<br />

Se non è possibile la sua gestione all’interno di un<br />

processo di produzione come “sottoprodotto” diventa<br />

un rifiuto speciale (CER 17.03.02) che può<br />

essere recuperato come “materia prima secondaria”<br />

purché siano rispettate queste condizioni:<br />

• esiste un mercato o una domanda per il materiale;<br />

• il materiale soddisfa i requisiti tecnici specifici<br />

per l’uso previsto e le normative applicabili;<br />

• l’uso del materiale non porterà a impatti negativi<br />

sull’ambiente o sulla salute umana.<br />

A volte l’operazione di recupero del fresato richiede<br />

uno specifico trattamento, altre volte, invece,<br />

il trattamento consiste semplicemente nel<br />

controllare che i criteri previsti dal Decreto siano<br />

soddisfatti. Questo approccio normativo non<br />

solo supporta la riduzione dell’impronta ecologica<br />

delle attività infrastrutturali ma incentiva anche<br />

l’industria delle costruzioni stradali a investire<br />

in tecnologie e metodologie che favoriscono il<br />

riciclo e il riutilizzo di materiali, consolidando l’obiettivo<br />

comune di una sostenibilità ambientale<br />

a lungo termine.<br />

La svolta normativa sull’End of Waste del rifiuto<br />

fresato è stata specificamente definita con il Decreto<br />

Ministeriale n. 69 del 28 marzo 2018, che<br />

per la prima volta ha introdotto la definizione di<br />

“granulato di conglomerato bituminoso” (GCB),<br />

ovvero il conglomerato bituminoso che ha cessato<br />

di essere rifiuto a seguito di una o più operazioni<br />

di recupero.<br />

A complicare le cose per il fresato è poi sopraggiunto<br />

il Decreto ministeriale 152 del 27 settembre<br />

2022, detto anche Decreto sull’End of Waste<br />

dei rifiuti inerti. Il DM 152/22, oltre a sovrapporsi<br />

per certi aspetti al DM 69/18, esaspera le procedure<br />

burocratiche che i recuperatori devono<br />

seguire e, riguardo al recupero negli aggregati<br />

riciclati, introduce limiti di concentrazione massima<br />

di sostanze legate agli idrocarburi eccessivamente<br />

restrittivi per questa tipologia di materiali.<br />

Tuttavia, dopo le osservazioni sollevate dal mondo<br />

delle costruzioni ed in particolare da una nota<br />

inviata recentemente dal SITEB (Strade Italiane<br />

e Bitumi) al Ministero dell’Ambiente, si spera nel<br />

tempestivo intervento del legislatore affinché si<br />

scongiuri il rischio che aumentino considerevolmente<br />

le quantità di GCB conferite in discarica.<br />

Secondo il DM 69/18, affinché il fresato venga<br />

recuperato come materia prima secondaria<br />

deve rispondere agli standard delle norme UNI<br />

EN 13242 o UNI EN 13108-8 in funzione del suo<br />

scopo specifico.<br />

La norma UNI EN 13242 è una specifica tecnica<br />

europea che stabilisce i requisiti per gli aggregati<br />

sia naturali che riciclati destinati all’utilizzo in<br />

materiali non legati e trattati con leganti idraulici<br />

utilizzati in opere di ingegneria civile e nella costruzione<br />

di strade.<br />

La norma UNI EN 13108-8, invece, fa parte di<br />

una serie di normative europee che specificano<br />

i requisiti per i materiali bituminosi utilizzati nelle<br />

pavimentazioni stradali e si concentra sui materiali<br />

riciclati per la produzione di conglomerati<br />

bituminosi, includendo criteri su come valutare<br />

la qualità dei materiali riciclati, la percentuale di<br />

utilizzo consentita e le modalità di integrazione<br />

degli stessi nelle miscele.<br />

Per ovvi motivi, legati soprattutto alla presenza<br />

del bitume, il GCB non rientra nelle tipologie di<br />

aggregati per calcestruzzo di cui alla norma UNI<br />

EN 12620.<br />

Seguendo i criteri sopra citati, si stima che in Italia<br />

(fonte SITEB) venga riutilizzato ogni anno un<br />

quantitativo di fresato pari a circa: 9.600.000 t<br />

nella produzione di CB a caldo; 800.000 t nella<br />

produzione di CB a freddo; 4.100.000 t nella produzione<br />

di aggregati riciclati.<br />

I metodi di reimpiego<br />

Esistono molti modi per reimpiegare il GCB nelle<br />

strutture stradali. Le Norme Tecniche di Capitolato<br />

ne definiscono, a seconda del progetto,<br />

le modalità e i limiti di reimpiego in ogni singolo<br />

strato. Tali limiti erano in passato generalmente<br />

molto bassi e non era raro riscontrare nei Capitolati<br />

anche delle evidenti contraddizioni con la<br />

normativa tecnica di settore. Senza dubbio, di<br />

fondamentale importanza per produrre una spinta<br />

all’armonizzazione delle norme e incentivare<br />

l’impiego del fresato, sarà il provvedimento ministeriale<br />

di prossima uscita denominato Criteri<br />

Ambientali Minimi (CAM) per le strade. È quindi<br />

importante sottolineare come un ottimo prodotto<br />

da costruzione quale è il fresato, da sempre<br />

caratterizzato da accezione negativa in termini<br />

prestazionali, stia vivendo negli ultimi anni, sulla<br />

spinta di una giusta visione ecologista, una rivalutazione<br />

notevole.<br />

Alcune tecniche di reimpiego costituiscono una<br />

consuetudine da molto tempo, mentre altre più<br />

recenti si affacciano sul mondo delle costruzioni<br />

per favorirne sempre di più il consumo. Tutto<br />

ciò avviene anche grazie al progresso tecnico<br />

(ad esempio l’introduzione sul mercato di impianti<br />

di produzione di CB di ultima generazione, capaci<br />

di riciclare elevate quantità di CB anche oltre<br />

il 70%) e al progresso dell’industria chimica<br />

degli additivi.<br />

Iterchimica S.p.A., leader in Italia nel settore degli<br />

additivi e tecnologie sostenibili per conglomerati<br />

bituminosi, fornisce da decenni un importante<br />

contributo nella produzione di prodotti sempre<br />

più performanti e a basso impatto ambientale.<br />

94 4/<strong>2024</strong> <strong>leStrade</strong><br />

<strong>leStrade</strong> 4/<strong>2024</strong><br />

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