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Previdenza

Copertina - Enpam

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L’INTERVISTA/3quasi del tutto inesistentie l’ospedale per acuti sitrova, obbligatoriamente,a dover fare il buttafuoridi pazienti che hanno bisognodi riabilitazione, dilungodegenza, di una genericaassistenza sanitaria.E nel territorio c’è il vuoto…Questo del rapportotra ospedale e territorionella gestione degli anzianiè un problema moltograve e in continuo “peggioramento”,non foss’altroche per l’invecchia-mento generale della popolazione.All’interno dell’ospedalepossiamo offrireanche il massimo, ma se poinon c’è la continuità assistenzialesul territorio diventaun problema pesantissimo.Anche perché, nondimentichiamolo, stiamoparlando della fascia di popolazionepiù fragile e indifesa.E questo è ancor piùodioso.La sua giornata è piuttostopiena …Non c’è dubbio. AlGemelli, con circa5mila dipendenti e1900 posti letto, illavoro non mancadi certo! Ma bastasapersi organizzare,avere degli ottimicollaboratori e conloro condividere ilgioco di squadra. Ela squadra è moltocomposita. Unasquadra nella quale,a parte i diretti collaboratori,svolgonoun ruolo chiave iprimari – o dirigentidi struttura complessa,come oggi sichiamano – e le caposala.Sono loro gli altiufficiali che hanno in manoil vero governo dell’ospedale.Con tutti lorovanno condivise le scelte eaffrontate le difficoltà. Senzadi loro non c’è direzioneche tenga.Essere medico ritiene cherappresenti un vantaggioper il suo lavoro?Credo proprio di si. Ma ovviamentela mia è una rispostadi parte. Ritengoperò che l’essere medicoTROPPI AVVOCATI TRA MEDICO E PAZIENTE?uando ogni mattina apro la posta trovo una notevole percentuale di“Q‘contenziosi’ medico-paziente – ammette Cesare Catananti – mentre quandoero giovane medico di direzione sanitaria capitava una volta ogni due-tre anniche un paziente si lamentasse; questo ci costringe oggi a disporre di uno staff dimedici di direzione sanitaria, di medici legali e di avvocati che sono chiamati adinteressarsi quasi quotidianamente di questi problemi. Oggi il paziente, a differenzadi trent’anni fa, si sente giustamente titolare di diritti che devono essere tutelatiin maniera molto più articolata. Anche se, debbo dire onestamente, in molteoccasioni strumentalmente forzata dalla ‘sugestione’ di qualche soggetto interessatopiù alla conflittualità in sé che alla tutela del paziente”.consenta di mettere sulcampo e di confrontarsicon quei valori di fondo edessenziali per la medicina,si pensi solo all’interesseper il paziente, che caratterizzanoappunto l’esseremedico. Ciò, però, non vuoldire che chi non medico èsvantaggiato nello svolgerequesta funzione. E’ fondamentaleavvalersi di collaboratoriche coprano quellearee in cui il Direttore generalesi sente meno preparato.Se avesse una bacchettamagica, quali sarebbero isuoi 3 desideri da esaudire?Al primo posto metterei…un ambiente di lavoro chesia veramente gratificanteper tutti! Poi chiederei certezzadei finanziamenti, inmancanza della quale ogniprogrammazione salta. E perultimo sogno la riduzione alminimo indispensabile delleconflittualità. Ma credoproprio che ci vorrebbe labacchetta magica!Medico… e non solo: qualisono, se ne ha, i suoihobbies?Mi piace molto la prestidigitazione:mi affascina coinvolgeregli amici sul terrenodel quel che appare nonquel che è… E poi il golf.Ho giocato ininterrottamentea tennis per oltre 40anni poi, casualmente, hoscoperto il golf. E’ una sfidacon se stessi, è la ricercadel controllo del gesto,della perfezione… Mi piaceda solo al mattino prestostare con me stesso, tragli alberi, tentando di centrareil green… •8 - 201021

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