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Previdenza

Copertina - Enpam

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MEDICI ILLUSTRItava quindi di un metodo essenzialmente di antisepsi, chetuttavia preludeva intrinsecamente a quello di asepsi.Come in ogni evento della Scienza, anche questa volta v’eranoperò stati vari precursori, anche se avevano agito quasidel tutto su basi empiriche. Tra di essi T. Vanzetti, che aPadova consigliava di pungere gli ascessi freddi sotto l’acqua(per evitare l’azione dell’aria sulla ferita), e li curavapoi con la luce solare; B. Larghi, che medicava le ferite conil nitrato d’argento; l’ufficiale medico T. Tosi che lavavastrumenti e ferite con sublimato al 3 per cento. E nel 1866un chirurgo di Novara – Bottini – impiegava acido fenico(!) per sterilizzare il campo operatorio.Lister avrebbe impiegato per la prima volta l’acido fenicoil 12 agosto 1865 (data non confermata) nel trattamentodi una ferita operatoria, nebulizzandolo sul campo operatorio.Ma il primo straordinario successo l’ottenne nel maggiodell’anno successivo con un metodo molto semplice:un pezzo di tela di lino o di cotone imbevuto di fenolo eapplicato direttamente sulla ferita con l’aiuto di pinze, e unaltro pezzo di tela anch’esso imbevuto e applicato sopra ilprecedente, a sua volta ricoperto da una sottile lamina distagno o di piombo per impedire l’evaporazione.In nove mesi di impiego di questo metodo di antisepsi, allaRoyal Infirmary di Glasgow non si verificò più alcun casodi pioemia, di erisipela o di gangrena nosocomiale. Tuttavia,come spesso accade, la maggior parte dei chirurghicontestarono il metodo di Lister, rifiutando di adottarlo.Solo in Germania K. Tiersch, che stava conducendo isuoi famosi esperimenti sui trapianti cutanei, introdusseil metodo nella clinica ove lavorava, vedendo nel brevevolgere di un anno scomparire ogni caso di gangrena nosocomiale.Poiché l’acido fenico mostrava alcuni inconvenienti (eratossico, irritava la cute, risultava volatile e di odore sgradevole),si ricorse ben presto ad altre sostanze più consone:acido salicilico, timolo, acido benzoico, solfofenato dizinco, sublimato corrosivo, tintura di iodio. Comunque,prescindendo dalla sostanza utilizzata, a Joseph Lister nonsi può disconoscere il merito di aver affermato e diffuso –anche in virtù della sua autorità – il metodo dell’antisepsi,contribuendo ad estendere l’opera del chirurgo anche a organisino ad allora inaccessibili, con possibilità di interventipiù arditi e di maggior durata. Per di più, continuando lesue ricerche, egli scoprì che trattando con fenolo il materialedi sutura, si otteneva una migliore efficacia e tenutadel materiale.Le sue due storiche comunicazioni sull’efficacia del nuovometodo comparvero sul Lancet nel 1867 e nel ’70. Ma anch’essenon mancarono di suscitare polemiche. La più accesa- riguardante la “priorità” del metodo di disinfezionecon il fenolo - era sostenuta dal celebre ostetrico James Y.Simpson (che aveva nel 1853 lanciato il parto indolore concloroformio praticandolo alla regina Vittoria), secondo ilquale era stato il francese François Lemaire a praticarlo giànel 1857. Lister non si lasciò tuttavia coinvolgere più ditanto nella diatriba: per di più, con la scoperta dei batteri,le sue tesi sulla genesi delle infezioni e sui modi di combatterle- motivo di aspre discussioni - venivano ormai gradualmenteaccettate da tutti.Quando nel dicembre 1892 il mondo scientifico convennea Parigi per celebrare il settantesimo compleanno di Pasteur,Lister avanzò nell’immensa sala della Sorbona perporgere al grande microbiologo il saluto della Royal Societydi Londra. E nel momento in cui espresse l’enormedebito che la Chirurgia gli doveva, Pasteur si discostò dalPresidente della Repubblica e strinse il grande chirurgo inun lungo affettuoso abbraccio. •Louis Pasteur (Pierre Petit, Phot.Courtesy of the National Library of Medicine)8 - 201027

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