di Eolo ParodiLA FINESTRA DELQuando un nuovo Consigliodi amministrazionesi insedia, ed èil caso nostro, coloro chel’hanno votato, ma anchecoloro che non l’hanno votato,pensano di poter ancormeglio risolvere i grandiproblemi che hanno determinatoattesa da partedegli iscritti. E’ logico cheaffronteremo problemispesso identici in un modonuovo, ma anche probleminuovi con sistemi già usatiin passato.I cambiamenti della politicae quelli fin troppo repentinidella società esigonouna nostra presenza quasiassoluta. Ci sono, comegiustamente sottolinea nell’articoloche segue il vicepresidente vicario, problemiurgenti che richiedonoper la loro soluzione che cisi rimbocchino maniche ecervelli tenendo conto dellavoro costante dedicato sindall’inizio alla nostra prestigiosaCasa dei medici edegli odontoiatri.Ci saranno, perciò, problemied iniziative per le quali,vista anche la mia età,ho premura. Una volta persempre dovremo sapere sesiamo privati o pubblici, ose siamo a mezzadria:spesso guardandoci nellospecchio della vita dell’Entenon riusciamo a capirequeste realtà. Abbiamoil problema ancora insolutorelativo a quella cheio chiamo garanzia di tutelaper i trenta anni. Dovremoparlare seriamentecon chi deve predisporre ilfuturo. C’è poi ineluttabilee molto richiesto l’approccioal nuovo Statuto,per seguire passo per passotutto ciò che sta cambiandonel nostro Ente chedovrà trasformarsi in responsabilitàchiare e garantite.Ci saranno, perciò,precise iniziative che dovremoaffrontare sicuri direalizzarle.Noi tutti, vecchi e giovani,donne e uomini, apprezzeremo,per quanto mi riguardaapprezzo già, la necessitàdella discesa in campodi forze proiettate versol’avvenire che tengano, però,ben presente che per otteneresuccessi bisogna saperindicare le strade giustee che, almeno per quanto riguardala nostra Fondazione,non sono state mai facilida percorrere.Non possiamo dimenticarePresidenteRimbocchiamocimaniche e cervello...SI RICOMINCIA!che ciò che abbiamo costruitoe, vi posso assicurare,bene e in modo competitivo,è diventato una realtànon solo italiana ma ancheeuropea; in tal sensodovremo discutere e provarea risolvere quella che noiin Europa abbiamo semprechiamato non la pensionedel lavoratore, ma “la tuteladell’età post lavorativa”.Chi vincerà la scommessa,specialmente a livello europeo,sarà il vincitore culturaledi tutte le nostre problematiche.In un momentoin cui di cultura non sene parla quasi più.Non è mai stata mia intenzioneessere solo a guidarequesta nave: sarebbe unapretesa non solo stupidama, se mi permettete, contrariaalla cultura genovese.La nostra Fondazione dovràtrasformarsi anche inuna fucina di idee e inizia-tive superando i confini ormaivecchi e affrontando igravi problemi della politicae non della partitica. Lapolitica è un atto dovuto delsistema democratico e dellalibertà di ognuno. Troppapartitica invece può farcicorrere rischi soprattuttosui problemi etici e culturali.Per aumentare la conoscenzadi questo mondo modernoe nello stesso tempo perproiettarla sull’orizzonte europeo,siamo entrati da tempoa far parte dell’Associazionedegli Enti previdenzialiprivatizzati (AdEPP), un importanteraggruppamento –come illustra il vice presidenteGiampiero Malagninoin un altro articolo – delleprincipali Casse dei professionistiitaliani e alla qualevogliamo dare, con l’esperienzache siamo sicuri dipossedere, anche orizzontipiù ampi, ma sempre credibili.Sono sicuro di non essereil solo a sognare tantebelle realtà.Buon lavoro a tutti. •28 - 2010
di Alberto Oliveti (*)Conclusa la fase del rinnovodegli organismistatutari dell’Enpam,che nel passato semestre hainevitabilmente condizionatoil regolare svolgimentodelle attività istituzionalie strategiche della Fondazione,ora l’esigenzaprin cipale appare quella didare avvio alla realizzazionedelle progettualità previstedalla proposta di programmapresentata ed approvatacon ampio consensodal Consiglio Nazionaleelettivo.Siamo consci che non possiamoaggiungere ritardoall’applicazione di nuoviapprocci metodologici oltreche all’attuazione deglispecifici interventi programmatici.Al nuovo CdA spetta il direttoesercizio della sua responsabilitànelle scelte politicheprevidenziali in modocondiviso e visibile, supportatoda una strutturatecnica, gestionale ed amministrativaefficiente edappropriata.Il suo segnale di impegnoforte al miglioramento continuosi evidenzierà ancheENPAMSi riparte!nel rendere sistematico ilcollegamento informativosulle attività degli organismidecisionali della Fondazionecon le rappresentanzeistituzionali professionalidegli Ordini, deiSindacati e delle Associazioni.In un momento di cambiamentodella società e dellaprofessione come questoche stiamo vivendo, cercarele ragioni della condivisioneappare una soluzioneprudente e saggia, in lineacon quello spirito di Fiuggiche accomunò le rappresentanzedella professionee delle istituzioni in un progettosanitario innovativoper il nostro paese.In tal senso di ricerca dell’unitarietàpossibile, vacolta con grande interessela nuova stagione dell’Adepp,l’associazione deglienti previdenziali privatizzati,che vede ora l’Enpamin un ruolo preminentenell’esecutivo – la vicepresidenza vicaria – dasostanziare ovviamente all’attodelle scelte di tuteladei nostri interessi.In tema di legittimi interessie di ruolo adeguato,un maggior coinvolgimentonelle materie di competenzadovrà riguardare leConsulte dei Fondi, mentreè auspicabile un istitutopermanente di confrontoe concertazione tra i variSindacati firmatari gli accordicollettivi nazionali el’Enpam per quanto riguardala determinazionedella aliquota contributivadelle varie componenti professionalidei Fondi Speciali.Appare evidente come la dinamicaevolutiva del lavorosia una variabile fondamentaleper garantire flussicontributivi adeguati, percui un contributo consultivoalle scelte sindacali sulfuturo assetto della professionerientra a pieno dirittonella sfera di competenzadella Fondazione.A tal riguardo, va aperta lariflessione se la Fondazionedebba rimanere un destinatariopassivo di flussicontributivi, che quasi perforza di gravità lavorativacontinuano a ricadere nelleCasse dei Fondi, oppureassumere un ruolo attivonella loro genesi, utilizzandouna quota parte dell’investimentopatrimonialeper creare un volano virtuosoper lo sviluppo degliorizzonti professionali eUna riforma dei Fondiper una sostenibilità delle gestioni chesia rispettosa dei nuovi termini di legge,attenta alla adeguatezza delle pensionied alla tenuta del patto generazionaledella conseguente contribuzione.La comunicazione per informare,collegare, convinceree – soprattutto –coinvolgere nel fare, dovràfinalizzarsi a diffondere ilconcetto della costruzionedel proprio futuro post lavorativo,dato che l’inerziaanche in previdenza nonpaga.Dovremo presto dare inizioalla riforma dei Fondiper una sostenibilità dellegestioni che sia rispettosa- nei limiti fisiologici delpraticabile - dei nuovi terminidi Legge, attenta allaadeguatezza delle pensionied alla tenuta del patto generazionale.A tal fine è necessario chiarirei termini della privatizzazionecon gli organismivigilanti, per attuarescelte legittime in funzionestrategica e per evitare collegamentialle dinamichedegli enti pubblici che nonci sono proprie in quantomancante l’elemento fondamentaledella compensazionefiscale in caso disquilibrio.L‘attrazione alla Cassa diogni reddito professionalespecifico è in funzione diquesto.Importante sarà rivedere lalogica dell’investimento deicontributi incassati, da collegareprioritariamente aldebito previdenziale delFondo di competenza nelladefinizione del profilo rischio/rendimentoatteso/durata dell’investimento.Ovviamente questo percorsoè strettamente collegatoalla riforma dei Fondi(segue a pag. 4)8 - 20103
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