ATTUALITÀ228 - 2010Sanità, il ruolodei policlinici universitaridi Domenico Di SimoneIn tutto l’Occidente comenegli Stati Uniti, conl’avvento del presidenteObama, i sistemi di welfaree protezione sociale sonoal centro di una ormailunga discussione che contrapponemodelli di liberalizzazionee privatizzazioneestesa a modelli diprotezione con un ruoloprevalente del pubblico.In Italia da più parti si sostienela necessità di unruolo centrale dello Statonella gestione dei servizifondamentali da erogare alcittadino e l'idea di non sostituibilità,anche in presenzadi forte crisi economica,del pubblico con ilprivato per quanto riguardal'erogazione di livelli minimidi assistenza.Il settore sanitario rappresentail paradigma di questaaffermazione e il puntopiù evidente di una dialetticache contrappone appuntopubblico a privato.Leggendo i quotidiani diquesti ultimi anni ci si ren-“Il coraggiodi gestirein prima personanei policlinicii servizi“e il personalede sempre più conto che ladialettica tra sanità universitariae sanità ospedalieraha assunto spesso icaratteri dello scontro edella critica senza produrrecontributi né culturali eneppure operativi.La campagna di stampaha interessato principalmentela sanità pubblica edin particolare con una fortefocalizzazione sulla sanitàuniversitaria, sui policliniciuniversitari, sempretesa ad affermare la tesi diuna sostanziale inefficacia,di una corruzione di fondo,di danni quotidianamentearrecati alla cittadinanzada un sistema degradatoe imputabile strumentalmenteappunto almalgoverno interessato dell’università.Questo ha fatto si che neglianni da più parti si sollevassela questione di unriesame complessivo dellecondizioni gestionali enormative dei policlinici.E’ in questo contesto chevanno posti i policliniciUniversitari che sperimentanoquotidianamentela contrapposizione frapubblico e privato al suointerno e fra di loro conla sanità nell’ambito delfederalismo regionale.La normativa prevede lemodalità di finanziamentodei policlinici da partedelle Regioni in quanto"presidi a più elevatacomplessità aziendale" riconoscendoappunto ilvalore qualificante ed aggiuntodella didattica edella ricerca esercitatodalle università nei policlinici.Nell'incertezza normativa,le Regioni hanno teso aconsiderare ciò che sfuggivaal loro controllo diretto,come i policlinici, comeun elemento di interferenzanelle politiche regionalida parte di un altro soggettoche appunto sono leuniversità eludendo spessola legge che invece prevedeche il piano sanitario regionalevada elaborato anchecon la partecipazionedelle Facoltà di medicinache insistono sul territorio.In questo contesto si èsvolto un sotterraneo, quotidiano,braccio di ferro trale Regioni, che detengonoil potere delle politiche nelsistema sanitario territoriale,e le università ed ilcomportamento di questeha spinto alcune Regioni adifendere il proprio poterecon l’uso, nei confrontidei policlinici universitari,dell’arma del finanziamentocome strumento di decisionefondamentale addiritturasul reclutamento delpersonale dipendente dall'universitàdeterminandocosì un paradosso istituzionaleed amministrativo, peril quale un'amministrazionedecide sul personale reclutatoda un'altra, violandoal tempo stesso autonomia,buon senso e buonepratiche, per non parlarepoi delle relazioni sindacalie dei contratti di lavoroda applicare al personalein servizio.Ma in generale il nodo nonsciolto dalla politica e dallanormativa sulla sanitàuniversitaria è proprio ilnodo del controllo e dell'armonizzazionedelle politichetra Amministrazionidiverse, la gestione degliappalti, le esternalizzazioni,l’edilizia, le commesse.Per le Regioni, prese daltaglio della spesa sanitariae sempre più sottoposte aduna generica razionalizzazione,diventa sempre piùimpellente e stringente, anchein presenza di un federalismoda più parti auspicato,la "valorizzazione"delle strutture sanitarie edin particolare dei policlinici.La ormai ben nota riduzionedei posti-letto e laconseguente riduzione degliorganici non risolvonoil problema dei costi madeterminano sicuramenteuna riduzione delle prestazioniai cittadini mettendoappunto a rischio laqualità e la quantità deiservizi pubblici.“La Facoltàdi medicinarappresenta il cuoredella formazionee della ricerca“sanitaria
ATTUALITÀDa sempre, sotto ogni colorepolitico, anche nellasanità ci sono catene gerarchichedi responsabilità,che partono dalla politicaper scendere ai direttorigenerali nelle Aziendeospedaliere come nei policlinici,ai dirigenti, a chiopera nelle Unità. Ci sonospazi di discrezionalitànon sorvegliati nei qualisi insinua il malcostume,quello individuale e quellocollettivo: dall'appaltotruccato e mal gestito dellepulizie e dei servizi anchetecnici ad aspetti di corruzionesu grande scala. Inquesto contesto si è evidenziatostrumentalmenteil degrado collegandolo allagestione dei policlinici daimputare al governo da partedell'università principalmentenel settore pubblico.Senza voler semplificarein via strumentale una realtàcosì complessa possiamoconstatare comunqueche convivono a voltenella stessa realtà punti dieccellenza clinica, raggiuntagrazie al sacrificio ealla dedizione degli operatori,e degrado sia per l'assistenzache per la ricerca.Una domanda allora ci sipone: quali soluzioni sipossono prospettare?A questo punto per ragionaredi policlinico universitarioè d'obbligo parlaredi sanità universitaria.Come tutti sappiamo la sanitàuniversitaria è stataoggetto di riforme ispiratedalla necessità di coniugarela programmazione universitariaa quella sanitariae dall'esigenza di integrarel'attività assistenzialea quella didattico-scientifìca.La Facoltà di medicina echirurgia, con gli studentidistribuiti nei vari corsi dilaurea magistrale e professionalinon solo mediche,master e corsi di perfezionamento,rappresenta ilcuore della formazione edella ricerca sanitaria nelpaese e con il sistema dellasanità universitaria rappresentada una parte laqualità grazie al rapportointegrato tra ricerca e assistenza,e quindi costantecontributo all'innovazionemedica e tecnologica, dall'altrarisponde alle esigenzedi una sanità semprepiù moderna, innovativa ecompetitiva a livello ancheinternazionale attraversola formazione di personaledelle professioni medichecompetente e continuamenteaggiornato.Il momento che stiamo vivendonel paese con laquestione della malasanitàci deve portare a rifletteresul ruolo che devesvolgere l'università nellasanità pubblica. Gli interessipolitici dei governi,presi dalla riduzione dellaspesa pubblica, da semprefanno ricadere sull'universitàe sulla sanità il problemadel degrado deviandocosì l'interesse delpaese: avere un’universitàche prepari la futura dirigenzadel paese e operatoriper una sanità efficientee qualificata.Ritengo che la questionesia di altra natura: in unmomento di vuoto politicoe senza riferimenti culturalie sociali forse si vuolemettere in discussione ilruolo istituzionale dell'universitàanche in ambitoregionale.A questo punto è veramentenecessario rivederenon solo la normativa cheregola i rapporti tra universitàe regione ma è necessarioche l'università siriappropri del proprio ruoloe si attrezzi per mettersisul mercato nazionale eregionale.L’università pubblica abbiail coraggio di gestire in primapersona i servizi e ilpersonale nei policlinici allastessa stregua di quantoavviene nelle università liberee realizzi una funzionaleintegrazione tra ipoliclinici universitari eServizio Sanitario Regionaleper dare una rispostaconcreta anche ai bisognidella sanità e delpaese. •8 - 201023
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