Acqua la sfida del futuro
Acqua, la sfida del futuro - Scuola di Giornalismo - Università degli ...
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12 Domenica<br />
SPECIALE<br />
Dal 1986 al 2007<br />
un tempio pagano<br />
dedicato al<strong>la</strong> vite<br />
e al suo frutto<br />
tra le colline<br />
di Sorbo Serpico<br />
Nel<strong>la</strong> foto immagini <strong>del</strong>l’azienda<br />
e in basso il prof. Pellegrino Capaldo<br />
con Biagio Agnes al<strong>la</strong> sua sinistra<br />
27 maggio 2007<br />
La sesta<br />
meraviglia<br />
Termina il nostro viaggio tra le principali<br />
realtà produttive <strong>del</strong><strong>la</strong> Campania. Il percorso è<br />
iniziato con il Polo <strong>del</strong><strong>la</strong> Qualità, il neonato<br />
centro <strong>del</strong> lusso e <strong>del</strong><strong>la</strong> moda. A seguire il Tarì,<br />
l’olimpo <strong>del</strong><strong>la</strong> gioielleria. Il Cis di No<strong>la</strong>, mo<strong>del</strong>lo<br />
di distribuzione all’ingrosso, copiato in<br />
Oriente. Il campus <strong>del</strong>l’Università di Salerno,<br />
secondo in Europa solo a quello di Tor Vegata.<br />
La tipografia Boccia, punto di riferimento per<br />
l’editoria internazionale.<br />
Da Sirica a Patrimo, millenni di vino<br />
In Irpinia i Feudi di San Gregorio si impongono e <strong>sfida</strong>no il <strong>futuro</strong><br />
Nel cuore <strong>del</strong><strong>la</strong> Campania a pochi chilometri da<br />
Avellino: si stende <strong>la</strong> fertile collina di Sorbo<br />
Serpico. Al di là di un grande cancello grigio si<br />
svolge <strong>la</strong> realtà di una <strong>del</strong>le due maggiori società<br />
vitivinicole <strong>del</strong> Mezzogiorno - e non solo <strong>del</strong><br />
Mezzogiorno - quel<strong>la</strong> dei Feudi di San Gregorio.<br />
Il nome non è casuale, queste terre, da sempre<br />
coltivate a vigne, facevano parte, infatti, <strong>del</strong> patrimonio<br />
di San Pietro durante il pontificato di<br />
Gregorio Magno (590/604 d.C.). Da circa venti<br />
anni, precisamente dal 1986, <strong>la</strong> storia di questi<br />
vigneti si è intrecciata con quel<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> famiglia<br />
Capaldo che ha dato vita ad un’azienda dinamica<br />
e giovanile. Una dimora <strong>del</strong> vino dove si fondono<br />
passato e <strong>futuro</strong>, tradizione e innovazione. Moderno<br />
e confortevole l’enorme edificio dove vetro,<br />
acciaio, titanio, zinco, cemento e pietra si fondono<br />
in modo armonioso. Orientale lo stile, <strong>del</strong><br />
resto l’ideatore è l’architetto giapponese Hiraku<br />
Mori.<br />
Elegante e accogliente <strong>la</strong> sa<strong>la</strong><br />
convegni, dotata <strong>del</strong>le più<br />
attuali attrezzature. Tramite<br />
una sca<strong>la</strong> si giunge al<strong>la</strong> cantina<br />
dei feudi. Suggestiva l’atmosfera.<br />
Sarà per l’inebriante<br />
odore di vino, per l’abbassamento<br />
di temperatura, per <strong>la</strong><br />
luce soffusa, per <strong>la</strong> soave<br />
musica <strong>del</strong> madrigalista Carlo<br />
Gesualdo, che i visitatori si<br />
trovano come catapultati in<br />
un’altra realtà, quel<strong>la</strong> di un<br />
tempio pagano dedicato al<strong>la</strong><br />
vite e al suo frutto.<br />
Abituatosi al<strong>la</strong> penombra,<br />
l’occhio spazia nell’immensa<br />
sa<strong>la</strong>, <strong>del</strong>ineata da due file di<br />
enormi pi<strong>la</strong>stri, grezzi come<br />
le antiche colonne romaniche,<br />
in cui, disposte in modo<br />
ordinato, dominatrici assolute centinaia di barrique.<br />
Nel silenzio, l’orecchio ascolta lo scorrere dei<br />
ruscelli artificiali che mantengono il tasso di umidità<br />
necessario per il benessere dei vini, che in<br />
questo ambiente ovattato riposano e temprano il<br />
proprio carattere.<br />
La qualità dei Feudi di San Gregorio, quindi,<br />
comincia dal suolo unico <strong>del</strong>l’Irpinia, <strong>la</strong> cui fertilità<br />
è dovuta al singo<strong>la</strong>re connubio tra substrati<br />
sedimentari e ceneri vulcaniche. Ma a fare <strong>la</strong> differenza<br />
è <strong>la</strong> passione e l’amore che impiegano il<br />
suo tito<strong>la</strong>re Pellegrino Capaldo e i suoi col<strong>la</strong>boratori.<br />
La struttura di Sorbe Serpico, però, non è<br />
solo questo. Oltre i 350 ettari di vigneti di cui 300<br />
di proprietà, che garantiscono una produzione<br />
media annua di 260.000 casse di vini pregiati tra<br />
cui: il Fiano di Avellino, il Greco di Tufo, <strong>la</strong><br />
Fa<strong>la</strong>nghina, l’Aglianico di Taurasi.<br />
Il ristorante Marennà, spazio di accoglienza e<br />
promozione dei presidi enogastronomici di Slow<br />
Food, situato proprio sopra <strong>la</strong> cantina, luminoso e<br />
ospitale come il personale. Dagli interni in minimal<br />
chic propone una cucina di tradizione locale<br />
e campana. Ma anche il grande parco dove si possono<br />
ammirare numerose specie di piante, varietà<br />
di alberi e un’area adibita al<strong>la</strong> coltivazione di piante<br />
aromatiche tipiche <strong>del</strong><strong>la</strong> zona mediterranea.<br />
Come diceva Eraclito «tutto scorre» questa è <strong>la</strong><br />
filosofia di ogni azienda che si rispetti ed è <strong>la</strong> filosofia<br />
dei Feudi, che proiettata a garantire e a<br />
migliorare nel tempo <strong>la</strong> qualità dei suoi vini, conduce<br />
un’attività di ricerca e sviluppo in col<strong>la</strong>borazione<br />
con l’Istituto di coltivazioni Arboree <strong>del</strong>l’università<br />
di Mi<strong>la</strong>no e con il dipartimento di<br />
Scienze degli alimenti <strong>del</strong>l’università di Napoli.<br />
Arma vincente: l’azienda è riuscita a proiettare i<br />
vini campani ai vertici <strong>del</strong>l’enologia nazionale e<br />
internazionale.<br />
Dal<strong>la</strong> Campania al<strong>la</strong> Puglia,<br />
passando per <strong>la</strong> Basilicata,<br />
il percorso enogastronomico<br />
promosso dai<br />
Feudi di San Gregorio attraversa<br />
tutto il Mezzogiorno.<br />
Nata nel 1986, l’azienda di<br />
Pellegrino Capaldo è <strong>la</strong><br />
trentaseiesima impresa italiana<br />
<strong>del</strong> vino, con un fatturato<br />
di circa 22 milioni di<br />
euro. Nel 2000, inoltre, in<br />
Puglia è stato creato il<br />
brand Ognissole, che vanta<br />
circa 50 ettari di cui 37 vitati.<br />
Nel 2006 è stata rilevata a<br />
Barile, in provincia di<br />
Potenza, <strong>la</strong> Locanda <strong>del</strong> Pa<strong>la</strong>zzo,<br />
nata come cantina<br />
nel 1920 ed oggi ristorante<br />
stel<strong>la</strong>to. «Registriamo una<br />
crescita costante. - dichiara<br />
Marco Gallone, amministratore<br />
<strong>del</strong>egato <strong>del</strong>l’azienda<br />
irpina - A dimostrarlo<br />
è anche <strong>la</strong> nostra<br />
L’amministratore <strong>del</strong>egato<br />
Esportazioni in Europa,<br />
in America e anche in Asia<br />
partecipazione continua e<br />
attenta a fiere e manifestazioni<br />
sia internazionali sia<br />
regionali, a sottolineare <strong>la</strong><br />
grande importanza che attribuiamo<br />
al legame con il<br />
nostro territorio d’origine».<br />
Con trecento ettari di proprietà<br />
e centosettanta ettari<br />
vitati, i Feudi di San<br />
Gregorio sono un’importante<br />
e innovativa realtà<br />
<strong>del</strong>l’economia campana,<br />
conosciuta e apprezzata in<br />
tutto il mondo. Il 24 per<br />
cento <strong>del</strong> fatturato, infatti,<br />
è rappresentato dall’export.<br />
«I nostri mercati di riferimento<br />
- spiega Gallone -<br />
sono soprattutto gli Stati<br />
Uniti, <strong>la</strong> Germania, il Regno<br />
Unito, il Giappone e il<br />
nord Europa. Negli ultimi<br />
anni, però, esportiamo<br />
anche nel Sud-est asiatico,<br />
soprattutto in Cina e India».<br />
Queste le cifre: gli<br />
Stati Uniti assorbono circa<br />
il 38 per cento <strong>del</strong><strong>la</strong> produzione<br />
destinata all’export,<br />
<strong>la</strong> Germania, insieme con<br />
Svizzera e Austria, il 19 per<br />
cento, <strong>la</strong> Scandinavia il 12<br />
per cento (essenzialmente<br />
in Norvegia) e il Giappone<br />
il 9 per cento. Dall’estero,<br />
in cambio, arrivano prestigiosi<br />
riconoscimenti.<br />
L’innovazione tecnologica<br />
e l’alto standard qualitativo<br />
<strong>del</strong>le produzioni targate<br />
Feudi, infatti, sono state<br />
oggetto di numerosi apprezzamenti,<br />
si ricorda<br />
“Wine Spectator” e “The<br />
Wine Advocate” di Robert<br />
La ricerca<br />
Il nettare<br />
degli antichi<br />
Si chiama Sirica e discende dagli antichi romani.<br />
Un frammento di storia che trova nell'altopiano<br />
vulcanico di Taurasi il modo per<br />
resistere allo scorrere <strong>del</strong> tempo. Del<strong>la</strong> sua<br />
esistenza non c'è traccia nei registri ufficiali<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> Campania, in cui sono c<strong>la</strong>ssificati gli<br />
oltre 60 vitigni autoctoni <strong>del</strong><strong>la</strong> regione. Ma <strong>la</strong><br />
memoria degli anziani e gli scritti <strong>del</strong> 75 a. C.<br />
di Plinio raccontano <strong>la</strong> storia di un gusto<br />
antico, proveniente da quel<strong>la</strong> regione <strong>del</strong>l'impero<br />
romano denominata Felix per <strong>la</strong> generosità<br />
<strong>del</strong>le sue terre.<br />
I Feudi di San Greogorio, in col<strong>la</strong>borazione<br />
con l'Istituto di Coltivazioni arboree <strong>del</strong>l'Università<br />
di Mi<strong>la</strong>no, portano avanti un<br />
progetto di ricerca per promuovere lo sviluppo<br />
di questo antico vitigno. Incerta l'origine<br />
<strong>del</strong> suo nome. Alcuni tra i romani <strong>la</strong> legavano<br />
al syricum, un colorante rosso utilizzato<br />
negli anni in cui Plinio narrava di un pregiatissimo<br />
vino campano, ma Catone ne par<strong>la</strong> in<br />
riferimento al<strong>la</strong> regione abitata dai Seri, sei<br />
secoli prima <strong>del</strong><strong>la</strong> fondazione di Roma.<br />
Un'ipotesi più recente l'attribuisce al<strong>la</strong> città<br />
ionica di Siri, ribattezzata Eraclea dopo <strong>la</strong><br />
seconda guerra punica. Ma il Sirica, come<br />
dimostrano le ricerche <strong>del</strong>l'Università mi<strong>la</strong>nese,<br />
è anche un importantissimo oggetto di<br />
studio per <strong>la</strong> medicina contemporanea.<br />
Questo vitigno, infatti, esprime rilevanti<br />
valori di resveratrolo, una moleco<strong>la</strong> antiossidante<br />
presente nel<strong>la</strong> buccia <strong>del</strong>l'uva<br />
rossa capace di prevenire patologie cardiovasco<strong>la</strong>ri<br />
e tumorali.<br />
Tutto è made in Campania<br />
M. Parker. Ma non mancano<br />
i riconoscimenti italiani.<br />
Ad esempio, il premio<br />
“Tre bicchieri” <strong>del</strong> Gambero<br />
Rosso è stato assegnato<br />
ai Feudi ben quindici<br />
volte. I 5 grappoli <strong>del</strong>l’Asi,<br />
invece, ventidue. Vasta<br />
<strong>la</strong> gamma di prodotti,<br />
nel<strong>la</strong> cantina si contano<br />
undici vini rossi, dodici<br />
bianchi, due rosati, due distil<strong>la</strong>ti<br />
e due spumanti.<br />
Grande importanza, inoltre,<br />
riveste <strong>la</strong> capacità di<br />
coordinamento dei diversi<br />
consorzi presenti sul territorio,<br />
troppo spesso sottovalutata,<br />
secondo Marco<br />
Gallone, dagli stessi imprenditori.<br />
«Il ruolo svolto<br />
dai consorzi è essenziale<br />
per il <strong>la</strong>voro <strong>del</strong>le singole<br />
imprese, - sostiene Marco<br />
Gallone - perchè evita che<br />
si perdano di vista gli<br />
obiettivi da raggiungere».