Acqua la sfida del futuro
Acqua, la sfida del futuro - Scuola di Giornalismo - Università degli ...
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6 Domenica<br />
PRIMO PIANO<br />
«Un insieme di risorse<br />
umane e strumentali<br />
per superare le barriere<br />
sociali e per semplificare<br />
gli aspetti pratici legati<br />
al<strong>la</strong> quotidiana esperienza<br />
di studio universitaria»<br />
27 maggio 2007<br />
I numeri<br />
Nome : Laboratorio H<br />
Data di nascita: 2000<br />
Utenti: 33<br />
Volontari : 30<br />
Sede: Università di Salerno<br />
Dirigente: Salvatore Colucci<br />
Apertura: Lun-ven dalle ore 8 alle 18<br />
Obiettivo: inserimento dei disabili nel<strong>la</strong><br />
vita universitaria<br />
Disabili, oltre il muro <strong>del</strong>l’indifferenza<br />
Laboratorio H <strong>del</strong>l’Università di Salerno per valorizzare le diversità<br />
«Qualcuno disse “le differenze sono ciò che<br />
rende il mondo più interessante”. Qualcuno lo<br />
disse e forse qualcuno oggi lo pensa ancora».<br />
Con queste parole, Anna Grazia Concilio, ex<br />
volontaria <strong>del</strong> servizio civile, apre <strong>la</strong> sua lettera<br />
indirizzata agli utenti <strong>del</strong> Laboratorio H. Istituito<br />
nel 2000 presso l’ufficio diritto allo studio<br />
<strong>del</strong>l’Università degli Studi di Salerno, il <strong>la</strong>boratorio<br />
nasce per fornire agli studenti diversamente<br />
abili supporto e assistenza allo studio. La struttura,<br />
al terzo piano <strong>del</strong> rettorato, dispone di tre<br />
stanze: un punto internet, uno spazio per lo studio<br />
e uno dotato dei necessari supporti informatici<br />
per l’ingrandimento <strong>del</strong>le fotocopie dei testi<br />
universitari e <strong>la</strong> trasformazione dei libri nel linguaggio<br />
braille. E’ qui che si svolge quotidianamente<br />
il <strong>la</strong>voro di una trentina di volontari, studenti<br />
che ogni giorno (dal lunedì al venerdì) per<br />
36 ore settimanali trascorrono il loro tempo in<br />
compagnia dei ragazzi diversamente abili.<br />
Stefania Di Lione, volontaria e studentessa di<br />
Scienze <strong>del</strong>l’Educazione, spiega: «Con gli utenti<br />
abbiamo instaurato un rapporto forte che va ben<br />
oltre le attività previste dal <strong>la</strong>boratorio. Spesso ci<br />
incontriamo anche fuori dal<br />
contesto universitario. Organizziamo<br />
feste e ci divertiamo.<br />
Quando ho iniziato il<br />
servizio civile temevo di non<br />
sapere come comportarmi.<br />
Ora non più. I ragazzi sono<br />
straordinari. A volte scherzano<br />
sul loro handicap. Sono<br />
soddisfatti <strong>del</strong> <strong>la</strong>boratorio.<br />
Pur di non <strong>la</strong>sciarlo alcuni di<br />
loro rallentano <strong>la</strong> propria carriera<br />
universitaria».<br />
«Siamo una famiglia» - conferma<br />
Sebastiana Prete, responsabile<br />
<strong>del</strong>l’ordine di servizio<br />
per <strong>la</strong> gestione dei volontari.<br />
Parole condivise anche<br />
da Gianluca De Martino, iscritto a Lingue e<br />
Letterature Straniere, che aggiunge: «Il nostro<br />
<strong>la</strong>voro non è assistenzialismo. Presuppone una<br />
scelta responsabile, <strong>la</strong> volontà di donarsi agli altri<br />
con <strong>la</strong> consapevolezza che, vivere il quotidiano<br />
con il diversamente abile, non significa sostituirsi<br />
al<strong>la</strong> persona, ma cercare, per quanto si può, di<br />
render<strong>la</strong> indipendente».<br />
Anche Luigi Orlotti, tecnico informatico <strong>del</strong><br />
<strong>la</strong>boratorio, si occupa di coordinare le attività dei<br />
ragazzi <strong>del</strong> servizio civile e <strong>del</strong>l’adempimento<br />
<strong>del</strong>le pratiche amministrative e burocratiche<br />
(immatrico<strong>la</strong>zioni e iscrizioni) per gli utenti: «I<br />
ragazzi arrivano qui e si spiega loro l’iter da<br />
seguire. Spesso, ad esempio, evitiamo le lunghe<br />
attese in segreteria. Tra breve, per rendere più efficiente<br />
il servizio di assistenza, partirà una<br />
nuova sezione, dedicata interamente al <strong>la</strong>boratorio,<br />
sul sito <strong>del</strong>l’ufficio diritto allo studio». «Noi<br />
siamo portatori di diritti che non conosciamo.<br />
Questo posto è punto di riferimento per i disabili»<br />
- lo dice Giusy - da due anni utente <strong>del</strong> <strong>la</strong>boratorio.<br />
Ora ci <strong>la</strong>vora, assunta con servizio parttime.<br />
Orgoglio dei volontari è, però, I<strong>la</strong>ria Medici, 25<br />
anni, iscritta al<strong>la</strong> facoltà di Scienze Politiche, eletta,<br />
ad aprile, rappresentante dei volontari nel<strong>la</strong><br />
<strong>del</strong>egazione regionale <strong>del</strong> Servizio Civile che<br />
commenta: «Il mio obiettivo è favorire l’inserimento<br />
<strong>la</strong>vorativo dei volontari negli Enti dove<br />
hanno prestato servizio».<br />
Nelle parole di un ex volontario c’è <strong>la</strong> sintesi di<br />
un’esperienza di vita che segna e non passa: «Ho<br />
imparato a non piangersi addosso mai, perché <strong>la</strong><br />
vita in ogni caso è un dono e bisogna viver<strong>la</strong> nel<br />
migliore dei modi... Mi sono impegnato molto;<br />
qualcuno forse ha pensato che fossi un cretino a<br />
<strong>la</strong>vorare così tanto. Ma non importa perchè per<br />
me non è stato mai un <strong>la</strong>voro... Siete persone speciali!<br />
Come voi nessuno mai!».<br />
Francesco<br />
racconta<br />
Come in tutte le associazioni<br />
universitarie, anche<br />
gli utenti <strong>del</strong> Laboratorio<br />
H hanno un proprio rappresentante.<br />
E’ Francesco<br />
Casaburi, un ragazzo non<br />
vedente di 25 anni, studente<br />
di Lettere Antiche.<br />
Francesco frequenta il<br />
<strong>la</strong>boratorio dal suo primo<br />
anno di attivazione ed ha<br />
contribuito egli stesso al<strong>la</strong><br />
sua creazione. «Il <strong>la</strong>boratorio<br />
– ha commentato –<br />
è stata una <strong>del</strong>le mie più<br />
grandi soddisfazioni».<br />
I suoi impegni non si<br />
esauriscono all’interno<br />
<strong>del</strong> campus. Da un anno è<br />
consigliere <strong>del</strong>egato alle<br />
politiche giovanili al<strong>la</strong><br />
disabilità <strong>del</strong> comune di<br />
Cetara e nel tempo libero<br />
insegna linguaggio braille<br />
ed informatico per non<br />
vedenti.<br />
Chiunque voglia descrivere<br />
<strong>la</strong> sua intraprendente<br />
personalità, non ha bisogno<br />
di alcun aggettivo.<br />
Per spiegar<strong>la</strong> basta raccontare<br />
<strong>la</strong> sua esperienza<br />
da studente erasmus a<br />
Salmanca che ha deciso di<br />
vivere nonostante le difficoltà<br />
che avrebbe potuto<br />
incontrare.<br />
Volontà e dedizione<br />
Quando è nato il <strong>la</strong>boratorio<br />
H?<br />
Il progetto è stato attivato nel<br />
2000.<br />
Per volere di chi?<br />
Sono stato io stesso a consigliare<br />
<strong>la</strong> creazione di un servizio<br />
di assistenza, in risposta<br />
a <strong>del</strong>le problematiche esposte<br />
da un ragazzo disabile.<br />
Qual è il suo principale<br />
scopo?<br />
Assicurare ai ragazzi diversamente<br />
abili l’inserimento<br />
nel<strong>la</strong> vita universitaria, sia dal<br />
punto di vista didattico che<br />
sociale.<br />
Quanti sono gli utenti?<br />
I disabili che attualmente frequentano il<br />
<strong>la</strong>boratorio sono 33. Durante i primi anni,<br />
invece, i ragazzi che avevano aderito al<br />
progetto erano davvero pochi sia perché<br />
non tutti ne conoscevano l’esistenza, sia<br />
perché le strutture erano inadeguate.<br />
Quanti sono i volontari?<br />
Ciro e i volontari <strong>del</strong> Laboratorio. A sinistra una stampante braille.<br />
Intervista al dirigente Salvatore Colucci<br />
Lo scopo, assistenza continua nell’Ateneo<br />
Circa 30, tutti studenti <strong>del</strong>l’università<br />
di Salerno iscritti<br />
per <strong>la</strong> maggior parte a<br />
facoltà umanistiche.<br />
Prestano servizio dal lunedì<br />
al venerdì per un totale di 36<br />
ore settimanali.<br />
Di cosa si occupano nello<br />
specifico?<br />
Supporto per immatrico<strong>la</strong>zioni<br />
e iscrizioni, accompagnamento<br />
ai corsi, assistenza<br />
allo studio ed al<strong>la</strong> tesi,<br />
distribuzione di materiale<br />
didattico in formato cartaceo<br />
e informatico, stampa di<br />
libri in braille.<br />
Oltre a quelli di assistenza, i disabili<br />
posso usufruire di altri servizi nell’ambito<br />
<strong>del</strong>l’Ateneo?<br />
Si, dispongono di borse di studio e <strong>del</strong> tesserino<br />
mensa. Possono usufruire <strong>del</strong> servizio<br />
navetta con passerel<strong>la</strong> per carrozzine e<br />
richiedere pass di autorizzazione di transito<br />
all’interno <strong>del</strong> campus con posti riservati.<br />
Le storie<br />
La voce<br />
dei ragazzi<br />
Come ogni giorno, anche<br />
questa mattina il <strong>la</strong>boratorio<br />
H è gremito di persone.<br />
Lungo il corridoio si incontra<br />
Luca, un ragazzo<br />
disabile studente di Lettere<br />
e Filosofia. Ha 29 anni e<br />
nonostante abbia terminato<br />
tutti gli esami non è<br />
intenzionato a completare<br />
gli studi. «Laurearmi – ha<br />
commentato Luca – significherebbe<br />
non poter<br />
più frequentare il <strong>la</strong>boratorio.<br />
Dovrei cominciare a <strong>la</strong>vorare<br />
e probabilmente<br />
perderei tutte le amicizie<br />
instaurate sinora». Luca è il<br />
veterano dei disabili. Si è<br />
affezionato a tal punto al<br />
<strong>la</strong>boratorio da non volerlo<br />
più abbandonare. Al<strong>la</strong> fine<br />
però confessa: «Sto preparando<br />
<strong>la</strong> tesi con il professore<br />
Michele Rauty sulle<br />
“Condizione dei diversamente<br />
abili all’università di<br />
Salerno” e credo sia arrivato<br />
il momento di fissare il<br />
giorno <strong>del</strong><strong>la</strong> mia <strong>la</strong>urea».<br />
Nell’au<strong>la</strong> studio c’è Ciro, un<br />
ragazzo disabile di 20 anni.<br />
Frequenta il primo anno<br />
<strong>del</strong> corso di <strong>la</strong>urea in Lingue<br />
Straniere. E’ sorridente<br />
e molto sereno. Trascorre<br />
volentieri le sue giornate<br />
all’interno <strong>del</strong> Laboratorio<br />
H. E’ con una semplice frase<br />
che commenta <strong>la</strong> sua esperienza<br />
al fianco dei volontari:<br />
«Quando non sono<br />
qui mi sento completamente<br />
perso».<br />
Nel<strong>la</strong> segreteria, invece si<br />
incontra Giusy, 20 anni,<br />
studentessa di scienze politiche<br />
per le re<strong>la</strong>zioni internazionali.<br />
E’ bel<strong>la</strong>, allegra,<br />
so<strong>la</strong>re. E’ il secondo<br />
anno che frequenta il <strong>la</strong>boratorio.<br />
«Ma da qualche<br />
giorno – spiega – non<br />
sono più semplicemente u-<br />
tente. Sono impiegata parttime<br />
presso il <strong>la</strong>boratorio.<br />
Ho deciso di <strong>la</strong>vorare all’università<br />
per dimostrare a<br />
me stessa e agli altri di<br />
poter essere indipendente».<br />
E <strong>la</strong> sua voglia di indipendenza<br />
sa dimostrar<strong>la</strong><br />
davvero. Ha una personalità<br />
forte, par<strong>la</strong> in modo<br />
spedito, senza alcuna esitazione.<br />
E’ talmente sicura<br />
di sé che nessuno, al primo<br />
incontro, riesce a capire<br />
quale sia il suo handicap. E<br />
quando glielo si chiede,<br />
racconta <strong>la</strong> sua storia, ma<br />
lo fa continuando a sorridere.<br />
Pagine a cura di<br />
ISABELLA FAGGIANO<br />
GIUSY FERRANTE