Acqua la sfida del futuro
Acqua, la sfida del futuro - Scuola di Giornalismo - Università degli ...
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Domenica 27 maggio 2007<br />
Momento d’oro<br />
per le nostre atlete,<br />
con ottimi risultati<br />
in competizioni finora<br />
avare di successi<br />
La nuotatrice azzurra Federica Pellegrini.<br />
A centro pagina, <strong>la</strong> ginnasta Vanessa Ferrari<br />
SPORT<br />
23<br />
Boxe<br />
Per <strong>la</strong> prima volta in assoluto due atlete italiane<br />
si sono <strong>sfida</strong>te per il titolo mondiale WBC.<br />
Le protagoniste <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>sfida</strong>, che si è svolta il 19<br />
Maggio ad Udine, sono state: Stefania Bianchini,<br />
detentrice <strong>del</strong> titolo mondiale e <strong>la</strong> <strong>sfida</strong>nte<br />
Maria Rosa Tabbuso. Al<strong>la</strong> fine di un incontro<br />
molto combattuto, <strong>la</strong> Bianchini, 36enne, mi<strong>la</strong>nese,<br />
è riuscita a conservare <strong>la</strong> cintura di campionessa<br />
<strong>del</strong> mondo nel<strong>la</strong> categoria mosca, battendo<br />
ai punti <strong>la</strong> rivale.<br />
Una va<strong>la</strong>nga rosa per tutti gli sport<br />
Alle Olimpiadi di Pechino occhi puntati sul<strong>la</strong> Ferrari e <strong>la</strong> Pellegrini<br />
Lo sport è stato da sempre<br />
considerato un affare per<br />
soli uomini. Ma oggi anche<br />
il più convinto sostenitore<br />
di questa teoria è costretto<br />
a rivedere le sue idee visti i<br />
successi a raffica <strong>del</strong>lo sport<br />
femminile italiano. Un dato<br />
su tutti, testimonia il salto<br />
di qualità <strong>del</strong>lo sport in<br />
rosa: dal 1900 al 1992, solo<br />
il 6% <strong>del</strong>le medaglie vinte<br />
dall’Italia ai giochi Olimpici<br />
erano di donne;<br />
Napoli<br />
Il fioretto<br />
femminile<br />
serbatoio<br />
di successi<br />
mondiali<br />
Tricolore<br />
da record<br />
1941-2007:<br />
dopo 66 anni<br />
dal<strong>la</strong> vittoria<br />
<strong>del</strong> Guf Napoli,<br />
<strong>la</strong> Phard è riuscita<br />
nell’impresa<br />
di riportare<br />
il tricolore<br />
femminile nel<br />
capoluogo<br />
campano. Quel<strong>la</strong> <strong>del</strong>le ragazze allenate<br />
da Nino Molino è una impresa<br />
in piena rego<strong>la</strong>, se si pensa<br />
che è stata ottenuta senza avere un<br />
proprio campo, visto l’indisponibilità<br />
da oltre un anno, <strong>del</strong>lo storico<br />
impianto <strong>del</strong> Col<strong>la</strong>na. Ma nul<strong>la</strong> poteva<br />
fermare il club <strong>del</strong> presidente<br />
Pasquale Panza, al termine di un<br />
anno passato sempre tra il primo e<br />
secondo posto in c<strong>la</strong>ssifica e che ha<br />
conosciuto solo un momento buio,<br />
nel<strong>la</strong> finale di Coppa Italia, persa<br />
contro Faenza. Ma proprio le emiliane<br />
si sono dovute arrendere nelle<br />
finali scudetto davanti al<strong>la</strong> voglia di<br />
vincere <strong>del</strong>le napoletane, trascinate<br />
da 4500 persone, un vero e proprio<br />
record per lo sport in rosa.<br />
nelle ultime tre<br />
edizioni questa<br />
percentuale è arrivata<br />
al 30%.<br />
Merito di un movimento<br />
in continua<br />
crescita, che<br />
in questi anni ha<br />
saputo raggiungere<br />
i vertici in diverse discipline.<br />
Gli anni ’90 sono<br />
quelli <strong>del</strong> boom rosa con le<br />
nostre atlete che hanno<br />
compiuto imprese dal sapore<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> leggenda.<br />
Come non entusiasmarsi<br />
davanti alle ragazze <strong>del</strong> fioretto,<br />
che dal 1990 ad oggi,<br />
solo in un’occasione sono<br />
tornate a casa senza medaglie.<br />
Come rimanere indifferenti<br />
al<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse <strong>del</strong> setterosa,<br />
dominatore incontrastato<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> pal<strong>la</strong>nuoto mondiale,<br />
capace di vincere dal<br />
1995 al 2006: 1 oro olimpico,<br />
2 titoli mondiali e 4<br />
campionati europei. Come<br />
non seguire le nostre ragazze<br />
terribili: Vanessa Ferrari,<br />
Alessia Filippi e Federica<br />
Pellegrini. Ad iniziare<br />
lo show è stata <strong>la</strong> Pellegrini,<br />
che nel 2004, a soli 16 anni,<br />
fa innamorare un intero<br />
paese, conquistando l’argento<br />
olimpico nei 200 metri<br />
stile libero. Federica si è<br />
poi confermata ad altissimi<br />
livelli, bissando l’argento<br />
nei mondiali <strong>del</strong> 2005 e salendo<br />
sul terzo gradino <strong>del</strong><br />
podio quest’anno.<br />
Proprio nel<strong>la</strong><br />
semifinale di<br />
questa competizione,<br />
l’atleta veneta,<br />
ha conquistato<br />
il record <strong>del</strong><br />
mondo nel<strong>la</strong> sua<br />
disciplina, record<br />
però durato solo<br />
un giorno. A due anni dall’esplosione<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> Pellegrini,<br />
un’altra nuotatrice entra<br />
nel<strong>la</strong> storia <strong>del</strong>lo sport<br />
azzurro conquistando il<br />
primo oro europeo nei 400<br />
misti femminili. Autrice<br />
<strong>del</strong>l’impresa è Alessia Filippi,<br />
c<strong>la</strong>sse 1987 e un <strong>futuro</strong><br />
da protagonista assicurato.<br />
Il 2007 è stato soprattutto<br />
l’anno di Vanessa<br />
Ferrari, ginnasta di soli 16<br />
anni, capace di vincere titoli<br />
europei e mondiali in serie.<br />
Le olimpiadi di Pechino<br />
sono dietro l’angolo e<br />
con queste premesse è legittimo<br />
sperare in una va<strong>la</strong>nga<br />
di medaglie rosa.<br />
Salerno<br />
La vittoria<br />
sfiorata<br />
Ci ha provato<br />
<strong>la</strong> Pelp<strong>la</strong>st Salerno<br />
ad arrivare<br />
fino in fondo<br />
nel campionato<br />
di pal<strong>la</strong>mano<br />
femminile<br />
e nonostante<br />
le difficoltà<br />
incontrate<br />
nel corso <strong>del</strong><strong>la</strong> stagione ha sfiorato<br />
l’obiettivo <strong>del</strong><strong>la</strong> finale scudetto.<br />
Solo al<strong>la</strong> fine di tre combattute gare<br />
contro il Dossuobuono <strong>la</strong> squadra<br />
salernitana si è arresa, cedendo per<br />
31-29 nell’ultimo decisivo incontro<br />
di semifinale. La stagione però non<br />
può essere archiviata con un bi<strong>la</strong>ncio<br />
negativo, visto anche l’entusiasmo<br />
<strong>del</strong> pubblico che ha riempito il<br />
Pa<strong>la</strong> Palumbo. Proprio per non<br />
<strong>del</strong>udere i tanti tifosi che hanno<br />
seguito le ragazze, il presidente<br />
Pellegrino ha promesso una squadra<br />
ancora più forte per <strong>la</strong> prossima<br />
stagione, per cercare di ripetere il<br />
fantastico anno 2003/2004, quando<br />
arrivò l’accoppiata scudetto-coppa<br />
Italia.<br />
Vanessa, l’ultima imperatrice<br />
Eboli<br />
Un tabù<br />
da sfatare<br />
Fermarsi ad un<br />
passo dal sogno:<br />
è ormai<br />
una abitudine<br />
per <strong>la</strong> squadra<br />
femminile <strong>del</strong><br />
Cresh Eboli, il<br />
circolo rotellistico<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> cittadina<br />
salernitana.<br />
Per il secondo anno consecutivo,<br />
infatti, <strong>la</strong> squadra ebolitana è<br />
arrivata in finale scudetto, uscendo<br />
poi sconfitta dal Breganze Vicenza,<br />
dopo essere stata in vantaggio per<br />
tutto il primo tempo. Poco male,<br />
per il club presieduto da Ange<strong>la</strong><br />
Califano, moglie di Berniero Gallotta,<br />
colui che per primo nel 1999<br />
ha avuto l’idea <strong>del</strong> circolo e che ora<br />
è stato chiamato al<strong>la</strong> guida <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
nazionale italiana. Nel<strong>la</strong> squadra ci<br />
sono ben 5 giocatrici under 20, con<br />
due di loro che ad ottobre hanno<br />
partecipato ai mondiali dove l’Italia<br />
si è piazzata al secondo posto perdendo<br />
<strong>la</strong> finale con il Brasile. Sono<br />
proprio loro <strong>la</strong> garanzia per il<br />
<strong>futuro</strong>.<br />
Un oro e due bronzi ai mondiali; 3 ori e un<br />
argento ai campionati europei: sono numeri<br />
da grande, vittorie che renderebbero<br />
ottima una carriera sul viale <strong>del</strong> tramonto<br />
e che invece sono solo i primi successi per<br />
una promessa <strong>del</strong>lo sport italiano, solo l’inizio<br />
di una carriera che si preannuncia<br />
carica di soddisfazioni.<br />
Vanessa Ferrari, uno scricciolo di 16 anni è<br />
riuscita nell’impresa di far innamorare gli<br />
italiani <strong>del</strong><strong>la</strong> ginnastica. Dopo il trionfo ai<br />
mondiali <strong>del</strong> 2006 e <strong>la</strong> conferma agli<br />
Europei svolti lo scorso aprile in O<strong>la</strong>nda, <strong>la</strong><br />
picco<strong>la</strong> ragazza lombarda ha attirato su di<br />
sè e sul suo sport, l’attenzione dei media e<br />
<strong>del</strong> pubblico.<br />
4000 persone sono accorse a vedere i campionati<br />
italiani, che si sono disputati a Bassano<br />
<strong>del</strong> Grappa. Tanti tifosi corsi lì per vedere<br />
<strong>la</strong> nuova imperatrice <strong>del</strong>lo sport italiano,<br />
che all’inizio <strong>del</strong> mese di Maggio ha<br />
finalmente ottenuto una palestra dove potersi<br />
allenare e che vorrebbe che l’attenzione<br />
suscitata dai suoi successi fosse destinata<br />
a quel “meraviglioso sport che è <strong>la</strong> ginnastica”.<br />
Fa sognare gli italiani, Vanessa, e<br />
ha un piccolo sogno anche lei: essere <strong>la</strong><br />
portabandiera <strong>del</strong><strong>la</strong> nazionale italiana alle<br />
olim-piadi che si svolgeranno in Cina l’anno<br />
prossimo. In quel<strong>la</strong> occasione Vanessa<br />
avrà l’opportunità di confermarsi ai vertici<br />
mondiali <strong>del</strong><strong>la</strong> ginnastica artistica e far<br />
par<strong>la</strong>re ancora una volta di uno sport troppo<br />
spesso trascurato.<br />
Pozzuoli<br />
A caccia<br />
<strong>del</strong>l’impresa<br />
Manca ancora<br />
un piccolo passo<br />
per le ragazze<br />
<strong>del</strong>l’ItalMoka<br />
Pozzuoli per<br />
rendere questa<br />
stagione indimenticabile.<br />
Manca una vittoria<br />
per ottenere<br />
<strong>la</strong> promozione nel<strong>la</strong> massima<br />
serie <strong>del</strong><strong>la</strong> pal<strong>la</strong>canestro femminile<br />
ed andare così a fare compagnia<br />
alle campionesse d’Italia<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> Phard Napoli. Un anno trascorso<br />
sempre al secondo posto in<br />
c<strong>la</strong>ssifica, alle spalle <strong>del</strong><strong>la</strong> Liomatic<br />
Umbertine, squadra perugina,<br />
sconfitta dall’Italmoka nel<strong>la</strong> prima<br />
finale p<strong>la</strong>y off. Che sarebbe stato un<br />
anno importante per <strong>la</strong> squadra<br />
campana, lo si è capito fin da inizio<br />
anno, con il presidente Paolo<br />
Sommel<strong>la</strong> che ha consegnato nel<strong>la</strong><br />
mani di mister Palumbo una rosa<br />
inferiore solo all’Umbertide. Proprio<br />
nel ritorno <strong>del</strong><strong>la</strong> finale contro<br />
le umbre servirà una partita perfetta<br />
per centrare <strong>la</strong> promozione.<br />
Il fisioterapista<br />
Nello sport<br />
finalmente<br />
parità<br />
Come spiegare il boom<br />
avuto negli ultimi anni<br />
dallo sport femminile?<br />
Esiste un segreto per i<br />
successi ottenuti ultimamente<br />
dalle atlete azzurre?<br />
Lo abbiamo chiesto a<br />
chi ogni giorno è a contatto<br />
con atlete e le risposte<br />
ottenute , ci indicano<br />
come <strong>la</strong> differenza tra<br />
uomini e donne nello<br />
sport sia ormai superata<br />
sotto diversi punti di<br />
vista. Se fino a qualche<br />
tempo fa esisteva una<br />
maggiore approssimazione<br />
nell’affrontare <strong>la</strong> pratica<br />
sportiva a livello agonistico,<br />
oggi il livello di preparazione<br />
è pressoché<br />
identico. A rispondere<br />
alle nostre domande è<br />
Andrea Giannatasio, da<br />
tre anni nello staff medico<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> Pelp<strong>la</strong>st Salerno, semifinalista<br />
<strong>del</strong> campionato<br />
nazionale di pal<strong>la</strong>mano<br />
femminili.<br />
C’è un segreto al<strong>la</strong> base<br />
dei successi <strong>del</strong>lo sport<br />
femminile?<br />
Non parlerei di segreto. Si<br />
è avuto un miglioramento<br />
nelle metodologie di allenamento<br />
<strong>del</strong>le atlete.<br />
Oggi uomini e donne si<br />
equivalgono. L’unica differenza<br />
che si può riscontrare<br />
è limitata alle caratteristiche<br />
fisiche.<br />
È possibile par<strong>la</strong>re di un<br />
differente grado di logorio<br />
fisico dovuto all’attività<br />
sportiva tra uomini<br />
e donne?<br />
Per ciò che ho potuto<br />
vedere nel<strong>la</strong> mia esperienza,<br />
le donne riescono<br />
a gestire meglio il loro<br />
corpo, le loro forze ed è<br />
per questo che in alcuni<br />
casi <strong>la</strong> loro carriera agonistica<br />
è più lunga rispetto<br />
ai colleghi uomini.<br />
C’è una diversità nell’affrontare<br />
un infortunio?<br />
Anche in questo caso non<br />
c’è una partico<strong>la</strong>re differenza<br />
a livello fisico. Si<br />
può semmai riscontrare<br />
una diversità sotto l’aspetto<br />
psicologico, per<br />
quel che concerne <strong>la</strong><br />
capacità mentale di affrontare<br />
un infortunio.<br />
Pagina a cura di<br />
BRUNO DE SANTIS