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gustolocale rivista gennaio 2008

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46<br />

La maresina d’oro premia<br />

la tradizione<br />

Seconda edizione d’oro del concorso ideato da<br />

Gabriella Polita e Amedeo Sandri<br />

Matricole, parteniio, amareggiala, amarella,<br />

camomilla bastarda, camomillona, chrysanthemum<br />

parthemium, pyrethrum parthenium,<br />

tanacetum parthenium, matricaria esimia, maresina.<br />

Tanti nomi per definire una stessa pianta<br />

che si trova soprattutto nelle alte zone collinari,<br />

specialmente quelle ombrose, tipica nelle vallate<br />

del Chiampo e dell’Agno.<br />

A tal proposito potremmo aggiungere che nel<br />

passato la sua coltivazione è avvenuta soprattutto<br />

per scopo medicinale; poiché era efficace<br />

nel combattere febbri, mal di testa e varie infermità<br />

femminili, soprattutto quelle connesse al<br />

parto. Il suo nome corretto sarebbe “partenio”, ma più comunemente nelle<br />

Valli dell’Agno e del Chiampo viene chiamata “Maresina”.<br />

La “Maresina” è una pianta spontanea che nasce sui muri (o meglio sulle masiere)<br />

di terrazzamenti collinari e montani, dove si diffonde rapidamente. Ha un<br />

sapore amarognolo e un odore similare alla camomilla. In ambito culinario viene<br />

utilizzata in modo parsimonioso, in particolare per preparare frittelle dolci e<br />

salate, utilizzata come aroma nei primi e nei<br />

secondi piatti.<br />

Oltre alle sue proprietà organolettiche, ha un<br />

importante valore simbolico per la signora<br />

Gabriella Polita e per lo chef Amedeo Sandri,<br />

i quali hanno ritenuto di battezzare un concorso<br />

di arte culinaria in suo onore, chiamandolo<br />

“La Maresina D’Oro”.“Prima di prendere<br />

Da sinistra: Gianluigi Visonà, Gabriella Polita, Vittorio Visonà<br />

La maresina<br />

Tel cantonsin de un orto,<br />

na matina,<br />

passando debonora per la strada<br />

go visto un ciufetin de maresina<br />

ancora inarzentà de la rozada.<br />

E alor ricordo ancor le fritole<br />

Che un di lontan fasea me pora non<br />

Tritando ne l’impasto le fojete<br />

De sta piantina verde, tanto bona.<br />

Danilo Tonini<br />

il nome di Maresina d’Oro – spiega Gabriella Polita<br />

con la consueta cortesia - si chiamava Maresìna<br />

d’Argento. Nasce da un’idea del 1991, quando<br />

con il caro amico Amedeo Sandri abbiamo iniziato<br />

a riscoprire le ricette locali e i piatti semplici.<br />

Inizialmente l’approccio era la valorizzazione della<br />

ricerca gastronomica strettamente locale, ma ora<br />

la nostra ottica si è spostata su un territorio più allargato,<br />

quello della Regione Veneto, ecco perché<br />

il nome è cambiato”.<br />

Quest’anno si è tenuta la seconda edizione del<br />

concorso culinario “Maresina D’Oro” presso il<br />

ristorante “Alpestre “ di Castelvecchio di Valdagno.<br />

Il concorso è stato riservato alle persone premiate nelle varie edizioni<br />

della “Maresina d’Argento” e ciascun partecipante ha inviato un menù composto<br />

da antipasto, primo e secondo piatto. Per formare il menù della serata,<br />

una competente giuria ha scelto ricette e abbinamenti tra tutti i piatti inviati.<br />

Una manifestazione unica nel suo genere, perché i piatti in gara vengono valutati<br />

contemporaneamente dalla giuria di esperti e da tutti i conviviali in sala<br />

che quest’anno erano 160. Vincitore del concorso è stato lo chef Gianluigi<br />

Visonà di Cornedo Vicentino, con il piatto “Farfalla di petto d’anatra in crosta<br />

di erbette con porcini e medaglioni croccanti di patate alla Maresìna” al quale<br />

è andata l’ambita targa raffigurante un ramoscello d’oro di erba Maresina.<br />

“Desidero ringraziare - conclude Gabriella Polita - tutti coloro che hanno<br />

collaborato alla realizzazione della serata e rimando l’appuntamento al prossimo<br />

anno”<br />

Vanessa Lovato

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