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gustolocale rivista gennaio 2008

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4<br />

Tutte le tentazioni del cioccolato<br />

Reduci dalle feste natalizie e di fine anno, nelle scorpacciate di dolci non è certamente<br />

mancato il cioccolato. Ma come nasce e viene prodotta questa leccornia?<br />

Le piantagioni di cacao sono situate intorno<br />

all’Equatore, in una fascia compresa<br />

tra 22 gradi Nord e 21 gradi Sud,<br />

tra le isole di Cuba e Réunion. L’altezza<br />

ideale per le coltivazioni si aggira<br />

sui 400 metri, dove la temperatura è<br />

tra 20° e 30° e non scende mai sotto ai<br />

16° Centigradi. L’habitat è quello della<br />

foresta pluviale ed i numerosi moscerini<br />

che la popolano sono gli unici artefici<br />

dell’impollinazione. Le piante di cacao,<br />

coltivate all’ombra di alte piante<br />

a chioma folta (soprattutto banani) per<br />

non venire bruciate dal sole, iniziano<br />

a produrre dopo 4 o 5 anni, non più di<br />

due chili di semi all’anno. La fioritura è<br />

spettacolare con piccoli rosei fiori senza<br />

odore, ma soltanto una percentuale<br />

minima (tra 1 e il 5%) va a frutto.<br />

La cabosse cresce direttamente sul tronco o sui rami più grossi, è lunga<br />

circa una spanna (da 15 a 25 centimetri) e ricorda, nella forma, un pallone<br />

da rugby. Da verdi, i frutti possono diventare gialli, rosso porpora o viola. Ma<br />

ogni coltivatore sa che l’unico modo per valutarne la maturazione è il rumore<br />

sordo che producono quando li si batte con le dita. Ogni baccello contiene<br />

in media quaranta semi, all’interno dei quali sta la mandorla da cui si ricava<br />

il cacao. Nei paesi a pioggia abbondante le cabosse vengono raccolte nel<br />

corso dell’anno, ma se a stagioni secche si alternano periodi piovosi, allora<br />

i raccolti salgono a due.<br />

La loro raccolta è estremamente delicata, una sorta di rituale che richiede<br />

mani esperte: bisogna sezionare il peduncolo di ogni cabosse badando a<br />

non danneggiare i fiori e i germogli vicini, poiché qualsiasi alterazione del<br />

fusto può mettere a rischio la successiva fioritura. Poi, con un deciso colpo<br />

di machete il frutto viene aperto in modo da liberare i semi della polpa bian-<br />

castra e gelatinosa ricca di zuccheri tanto amata dai bambini.<br />

Solitamente le cabosse vengono spaccate con dei bastoni dì legno ancora<br />

sul luogo del raccolto: è il modo migliore per non intaccare l’involucro<br />

dei semi e non comprometterne la fermentazione. I semi vengono estratti<br />

manualmente e messi a fermentare. Questa è una fase importante, le fave<br />

devono essere mosse ogni giorno per far sì che i batteri e i lieviti, attraverso<br />

delle reazioni chimiche, eliminino in parte l’amaro presente nei semi e sviluppino<br />

gli oltre 500 aromi, presenti nel cacao. La durata della fermentazione<br />

può variare da tre giorni fino a una settimana, a secondo dei casi.<br />

Quanto più è lunga la fermentazione, tanto più intenso sarà l’aroma di cacao,<br />

dunque essa deve essere calibrata anche in ragione del gusto prevalente nei<br />

paesi di destinazione. I semi vengono poi fatti seccare per abbattere (dall’80<br />

al 6-7 per cento) l’umidità ancora presente, interrompendo la fermentazione<br />

e scongiurando lo sviluppo delle muffe.<br />

In genere l’essiccazione avviene in modo naturale, con l’esposizione al sole,<br />

oppure facendo passare i semi attraverso flussi di aria calda. Durante questo<br />

processo le fave perdono metà del loro peso.<br />

Dopo aver ottenuto quello<br />

che viene chiamato il “cacao<br />

verde”, esso viene inviato ai<br />

compratori. Lo stoccaggio<br />

delle fave avviene in condizioni<br />

rigide e controllate<br />

per evitare che il cacao, che<br />

assorbe gli odori come una<br />

spugna, venga a contatto con<br />

delle sostanze sgradevoli.<br />

Qui le fave vengono pulite da<br />

eventuali impurità, miscelate<br />

(ad esclusione dei pregiati<br />

Cru monorigine) e tostate. È<br />

in questa fase, infatti, che il<br />

cacao sviluppa appieno il suo

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