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gustolocale rivista gennaio 2008

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delizia e Giacomo Casanova era un gran sostenitore della bevanda, legandola<br />

alle sue qualità afrodisiache.<br />

E se da un lato Goethe impazziva per la cioccolata e mandava fiori e cioccolatini<br />

per conquistare i favori (così si chiamavano un tempo…) dell’amata, Mozart<br />

ne loda la bontà in “Così fan tutte”.<br />

Agli inizi dell’800 la Svizzera diventa “Cioccolandia” per merito di quei grandi<br />

pionieri dai nomi ancora mitici : Suchard, Cailler, Tobler, Nestlè, Lindt. Il primo a<br />

modificare definitivamente il cioccolato fu Cailler che, dopo un tirocinio di quattro<br />

anni presso Caffarel a Torino mescolò, alla produzione, il cacao alla cannella<br />

ed alla vaniglia. Suo genero, poco dopo, intuì i vantaggi di mescolare il latte al<br />

cacao. Fu Lindt che, nel 1879 ebbe l’idea di aggiungere burro al cacao per renderlo<br />

meno “aspro” e così si ottenne il cioccolato fondente.<br />

E noi italiani? Abbiamo grandi nomi, fra gli artigiani del cioccolato: senza dimenticare<br />

i grandi come Caffarel, la Venchi-Unica, Ferrero, è fra i pasticceri di casa<br />

nostra che si trovano veri maestri del cioccolato. Provate i cioccolatini di Bolzani<br />

di Vicenza e mi saprete dire! L’Italia ha registrato da qualche anno a questa<br />

parte un vero e proprio boom in termine di produzione-consumi-esportazione.<br />

Siamo ad oltre 320.000 tonnellate di prodotti a base di cacao e l’esportazione<br />

sta raggiungendo le 100.000 tonnellate. È la qualità che sta subendo un grosso<br />

colpo: l’Unione Europea, per<br />

soli tre voti, nel 2000 ha spalancato<br />

le porte alle materie grasse<br />

di sostituzione al posto del burro<br />

di cacao, sia pure con un limite<br />

massimo del 5%. È un altro pezzo<br />

del “buon mangiare” che se ne va,<br />

nel mentre ci troviamo immersi in<br />

surrogati e grassi vegetali per un<br />

prodotto che può ancora essere<br />

chiamato “cioccolato”, anche se<br />

non c’è solo burro di cacao.<br />

Bisogna, insomma, stare anche<br />

qui attenti a non trovarsi in bocca<br />

prodotti trash, secondo un’abitudine<br />

dilagante in ogni settore alimentare.<br />

Che differenza da quello<br />

stupendo, sublime prodotto che<br />

resta “due minuti in bocca, due<br />

ore nello stomaco e tutta la vita sui<br />

fianchi”!<br />

Alfredo Pelle<br />

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