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gustolocale rivista gennaio 2008

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6<br />

Mille varietà, tre grandi famiglie<br />

Sono moltissime le varietà della pianta di cacao,<br />

ma per semplificare le possiamo ordinare in tre<br />

gruppi fondamentali: Criollo, Forassero e Trinitario.<br />

Criollo<br />

Da creole (straniero) come lo battezzarono gli Spagnoli, è la varietà più antica<br />

di cacao, l’unica coltivata nel XVII secolo. Questo tipo di cacao originario<br />

del Messico è difficile da coltivare perché molto sensibile alle malattie, tanto<br />

da costituire oggi solo l’1% della produzione mondiale. È indiscutibilmente<br />

la varietà più pregiata, ricco di burro di cacao, si distingue per essere molto<br />

aromatico, per niente amaro e dal sapore delicato. Coltivato per lo più in<br />

Venezuela e Madagascar è utilizzato raramente in purezza, più spesso miscelato<br />

con altre qualità.<br />

Teobroma cacao: il cibo degli dei<br />

Secondo un’antica leggenda azteca la culla del cacao era Tallon, la capitale<br />

dei Toltechi, un “felice” popolo vissuto nella mitica età dell’oro.<br />

Nella terra dei Tolteci (l’attuale Messico) tutto era straordinario: il cotone<br />

nasceva spontaneo nei colori desiderati, gli uccelli cantavano<br />

melodiosamente e gli uomini raccoglievano i frutti felici del cacao.<br />

Molto probabilmente, però, furono i Maya a dare vita alla prima piantagione<br />

condotta con metodi razionali intorno al 600 a.C.<br />

Forastero<br />

Originario dell’Amazzonia, fu introdotto dai Portoghesi nell’isola di Sao<br />

Tome. È il più diffuso soprattutto in Africa e, naturalmente, in Brasile. Arriva<br />

a costituire quasi l’85% della produzione mondiale proprio in virtù della sua<br />

facile adattabilità ai vari territori. Viene considerato un cacao non di gran<br />

pregio, dal sapore marcato, molto persistente e tendente all’acido.<br />

Trinitario<br />

È il frutto dell’incrocio delle varietà Criollo e Forastero. Le prime piantagioni<br />

si sono sviluppate nelle isole Trinidad, da cui il nome di questa specie di<br />

qualità. Sin da subito si dimostrò una pianta molto resistente ed il suo frutto<br />

presenta le caratteristiche di ambedue le varietà da cui deriva. Per quanto<br />

riguarda la resa e la resistenza alle infestazioni è molto simile al Forastero,<br />

mentre la qualità è nettamente superiore con un buon contenuto di burro di<br />

cacao e un aroma raffinato, motivo per cui viene utilizzato nella produzione<br />

di cioccolato fine. Coltivato in Africa e nel Centro America rappresenta il 10-<br />

15% della produzione mondiale.<br />

P. G.

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