umenitsa - Patras - Grimaldi Group

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marenostrum
ma anche l’eterna tensione tra gente e ambiente, tra carne
e roccia.
Ricorda un po’- e scusatemi se divago- un altro grande
poeta mediterraneo, Federico Garcia Lorca, nel suo rap-
porto con la roccia cantato nel celebre Lanto por Ignacio
Sanchez Mejias. Forse ve lo ricordate, io trovo che ci sia
un profondo legame tra i canti del sud bagnato dal nostro
Mediterraneo per quello che riguarda la roccia e il dolore.
“La pietra è una fronte dove i sogni gemono
Senza aver acqua curva né cipressi ghiacciati
La pietra è una spalla per portare il tempo
Con alberi di lacrime e nastiu e pianeti.
Ho visto piogge grigie correre verso le onde
Alzando le tenere braccia crivellate
Per non essere prese dalla pietra stesa
Che scioglie le loro membra senza bere il sangue.
Perché la pietra coglie semenze e nuvole
Scheletri d’allodole e lupi di penombre
Ma non da suoni, né cristalli, né fuoco …”
La pietra dunque, come riferimento. E la Grecía Salentina
è tutto un richiamo alla pietra. Che è anch’essa speciale,
come ogni cosa in questo lembo di terra dove si può anche
credere di fermare il tempo. E’ tufo, è dolce e morbida, è
calda. Come il sangue dei salentini, come la loro amicizia:
che non viene facile, ma quando arriva scalda. Questa
è davvero una terra dove si può essere felici con vere
amicizie.
La pietra e la terra. Per gente scappata via mare- e ai loro
tempi ogni viaggio per mare era un’odissea verso l’ignoto,
On the road”
This is how a contemporary poet describes the region and the
eternal conflict between the environment and its inhabitants.
This reminds me a little – and forgive me if I digress – of
another great Mediterranean poet, Federico Garcia Lorca, and
his relationship with the rocky land expressed in his famous
Llanto por Ignacio Sanchez Mejias. You may remember it; in
any case, I find that there are deep links between the various
ballads of the south in the Mediterranean as far as concerns the
elements of stone and suffering.
“Stone is a forehead where dreames grieve
without curving waters and frozen cypresses.
Stone is a shoulder on which to bear Time
with trees formed of tears and ribbons and planets.
I have seen grey showers move towards the waves
raising their tender riddle arms,
to avoid being caught by lying stone
which loosens their limbs without soaking their blood.
For stone gathers seed and clouds
skeleton larks and wolves of penumbra:
but yields not sounds nor crystals nor fire …”
Stone is a point of reference then. The Greek Salentine epitomises
this relationship. Here the stone is special, like everything
else in this strip of timeless land. The soft tufa rock is warm and
inviting. Like the blood of the locals, and like their friendship,
which takes some winning, but then is friendship of the truest
kind. This is an area where you know you can count on your
friends.
Stone and land. For people who fled via sea – and at that