Manuale di Esperanto (pdf) - Federazione Esperantista Italiana
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Bruno Migliorini <strong>Manuale</strong> <strong>di</strong> <strong>Esperanto</strong><br />
LEZIONE TERZA<br />
VERBO<br />
13. Le forme verbali semplici in esperanto sono solamente sei e valgono per tutti i<br />
verbi senza eccezione. (Per le altre voci verbali si vedano i par. 72-80).<br />
14. L'infinito (ital. -are, -ere, -ire) è in<strong>di</strong>cato dalla terminazione -i, aggiunta alla<br />
ra<strong>di</strong>ce.<br />
<strong>di</strong>r-i <strong>di</strong>re<br />
far-i fare<br />
lud-i giocare<br />
skrib-i scrivere<br />
bicikl-i andare in bicicletta<br />
san-i star bene<br />
mov-i muovere<br />
deĵor-i essere <strong>di</strong> servizio<br />
ŝir-i strappare<br />
15. Il presente è in<strong>di</strong>cato dalla terminazione -as.<br />
mi manĝ-as io mangio<br />
Paǔlo vid-as Paolo vede<br />
la patroj vid-as i padri vedono<br />
Come si vede, la desinenza verbale vale in esperanto per tutte le persone e<br />
numeri, ma il verbo dev'essere sempre accompagnato dal soggetto (sostantivo come<br />
Paǔlo, la patroj o pronome come mi). Si confrontino su questo punto anche i par. 19 e<br />
102.<br />
16. Il passato è in<strong>di</strong>cato dalla terminazione -is.<br />
mi manĝ-is (io) mangiai ( mangiavo, ho mangiato)<br />
Paǔlo vid-is Paolo vide (vedeva, ha visto)<br />
ni marŝ-is noi camminammo (camminavamo,<br />
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