Tingitanus Zoubeir ben Bouchta Asma Gherib
Tingitanus Zoubeir ben Bouchta Asma Gherib
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presentazione che Sofocle 18 fa nelle Trachinie. Ercole<br />
è infatti raffigurato come un eroe brutale, schiavo di ira e di<br />
passione, indotto al possesso delle armi più potenti del<br />
mondo. L’eroe pare abbandonato alla forza della vendetta<br />
divina a causa di un errore commesso dalla moglie Deianira<br />
la quale, credendo di mantenerlo legato a sé con quello che<br />
pensava essere un filo d’amore, lo uccide con la pelle del<br />
Leone Nemeo intrisa dal sangue avvelenato di Anteo. 19<br />
L’intento del drammaturgo marocchino è quello di<br />
dimostrare che la mano del destino, di fronte alla quale<br />
neppure il più potente degli eroi può fare nulla, è sempre<br />
18 Nacque da nobile famiglia nel demo attico di Colono intorno al 496, sei anni prima<br />
dell’aggressione persiana a Maratona (490), e mori nel 406, quando il grande conflitto con<br />
Sparta era quasi alla fine. Fu scelto nel 480 per guidare il peana che celebra la vittoria<br />
ateniese contro i Persiani a Salamina; fece parte nel 433/432 del collegio dei tesorieri<br />
(ellenotami) della lega delio-attica; fu stratego con Pericle contro Samo nel 441/440,<br />
ottenendo la magistratura forse grazie al successo dell’Antigone rappresentata l’anno<br />
precedente. Fu forse anche membro del collegio dei probuli eletto nel 413, dopo la disfatta in<br />
Sicilia (413), per riorganizzare la polis su basi oligarchiche.<br />
Notevoli sono i suoi contributi all’evoluzione della tragedia: Aristotele gli attribuì<br />
l’invenzione del terzo attore e della skenographia. Fu lui a rompere l’unità della trilogia<br />
‘legata’, ossia basata su uno stesso mito, e a presentare quindi opere su temi diversi. Aumentò<br />
da dodici a quindici il numero dei coreuti. Gli si attribuisce anche un trattato Sul Coro, indice<br />
di una consapevole riflessione sull’impianto strutturale della tragedia e sul suo mestiere di<br />
scrittore.<br />
Secondo le fonti s’impegna per la prima volta in una competizione tragica nel 468, quando<br />
supera Eschilo; conquista la vittoria negli agoni tragici con almeno due terzi delle sue opere,<br />
che furono centoventitre, con le altre non si classifica mai al di sotto del secondo posto. Di<br />
questa vasta produzione ci sono giunti integri solo sette drammi, dei quali è difficile<br />
determinare l’esatta datazione: Aiace (tardi anni quaranta), Antigone, Trachinie, Edipo Re<br />
(decennio 430-20), Elettra (fra il 418 e il 410), Filottete (409) e Edipo a Colono (409).<br />
19 Nelle Trachinie invece si parla di una tunica intrisa del sangue avvelenato del Centauro<br />
Nesseo e non della pelle del leone Nemeo come aveva scritto Z. Ben <strong>Bouchta</strong> in <strong>Tingitanus</strong>.<br />
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