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Numero 110 - Anno XIX, Gennaio/Febbraio 2011 - Club Plein Air BdS

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che punteggiano il borgo, come i<br />

resti monumentali di una tomba di<br />

età ellenistica chiamata di Corradino,<br />

visibile nei pressi del parcheggio<br />

di viale Corradino, dove la carovana<br />

di camper si è sistemata con<br />

l’aiuto dei gentilissimi vigili urbani<br />

che ci attendevano puntuali all’ingresso<br />

del paese. D’altro canto le<br />

testimonianze archeologiche locali<br />

sono rimaste cristallizzate e perfettamente<br />

conservate, grazie al fatto<br />

che la cittadina venne abbandonata<br />

nel XIII secolo, per rinascere solamente<br />

nel 1548 come centro agricolo;<br />

così i suoi tesori in pietra, che<br />

coprono un intervallo temporale che<br />

va dal VIII secolo a.C fino al XIII<br />

secolo d.C., si sono perfettamente<br />

conservati giungendo fino a noi.<br />

La particolare pianta di Centuripe<br />

Ma la cittadina è famosa anche<br />

per la tradizione dei presepi che<br />

ornano nel periodo fra fine anno e<br />

l’Epifania ogni angolo dell’abitato,<br />

dovuti all’impegno di parrocchie, associazioni,<br />

scuole, negozianti e comitati<br />

di quartiere, che quest’anno<br />

ne hanno allestito ben 37 in ogni parte<br />

del borgo, scandito da vicoli acciottolati,<br />

da archi e da facciate barocche.<br />

Davanti ai nostri occhi meravigliati<br />

sono sfilati così presepi di ogni<br />

dimensione, da quelli lillipuziane a<br />

quelli a grandezza naturale, in ogni<br />

tipo di materiale e di ambientazione<br />

che ci ha fatto tornare tutti bambini.<br />

Le guide che ci hanno accompagnato<br />

nella visita del borgo,<br />

Maria Chiechio e Graziella Valore<br />

(del Progetto Centuripe Nostra), ci<br />

hanno condotto per mano a visitare i<br />

più interessanti fra i 37 presepi allestiti<br />

nei vari rioni, dal piccolo presepe<br />

sormontato dalla sagoma sbuf-<br />

fante dell’Etna al presepe in lana, da<br />

quello racchiuso tra pentole e posate<br />

a quello in tessuti pregiati, da quello<br />

che occupava un intero angolo cittadino,<br />

circondato dalle botteghe artigiane<br />

e visitato dai Re Magi, a quello<br />

incorniciato da un intero villaggio in<br />

miniatura in cui l’interno di ogni casetta<br />

era arredato e corredato dagli<br />

oggetti di un determinato mestiere,<br />

come quelli di una piccola sartoria o<br />

quelli di un minuscolo caseificio fino<br />

a quelli di un fabbro e così via; per<br />

proseguire con il piccolo presepe<br />

sorvegliato da un’autentica colonna<br />

romana nell’atrio del Municipio e<br />

concludere con il grandioso presepe<br />

sistemato in una grotta nella scenografia<br />

che ripercorreva perfettamente<br />

piazza Duomo, distante appena<br />

poche centinaia di metri, con la rosa<br />

facciata barocca della chiesa madre<br />

e gli edifici che la circondano ripresi<br />

con perfetta dovizia di particolari.<br />

IL CLUB n. <strong>110</strong> – pag. 10<br />

Insomma, tutta Centuripe,<br />

con le sue scalinate e le sue strade<br />

in perenne salita e discesa, si è mostrata<br />

a noi con tanti presepi, anche<br />

quelli minuscoli incorniciati in un angolo<br />

di balcone o dietro una finestra<br />

e commoventi nella loro essenzialità,<br />

data spesso da un semplice cesto di<br />

vimini che faceva da quinta scenografica<br />

alla Sacra Famiglia, mentre<br />

numerose edicole votive incorniciate<br />

da ghirlande di arance benedette<br />

segnavano gli angoli delle novene<br />

che dal 16 al 24 dicembre la banda<br />

cittadina intonava nell’attesa di Gesù<br />

Bambino.<br />

Dopo aver esplorato l’intero<br />

borgo nel corso di un faticoso e continuo<br />

saliscendi che segue le diverse<br />

colline su cui l’abitato è costruito,<br />

siamo giunti attorno alla vasta piazza<br />

Duomo, sui cui si affacciano anche<br />

alcune pasticcerie, prese<br />

d’assalto dalle cavallette nostrane,<br />

I nostri soci a Centuripe davanti ai ruderi del Castello di Corradino, per<br />

le vie del paese e, in basso, davanti a uno dei più bei presepi

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