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Numero 110 - Anno XIX, Gennaio/Febbraio 2011 - Club Plein Air BdS

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Il momento culminante della Katabba, con la consegna delle chiavi del<br />

paese al conte Ruggero, liberatore dai mussulmani<br />

Grazie al servizio di bus<br />

navetta siamo poi tornati al nostro<br />

“accampamento” con i piedi completamenti<br />

cotti dall’intensa giornata<br />

per sprofondare nel sonno del<br />

giusto, interrotto un’ora prima<br />

dell’alba nuovamente dal suono<br />

della katabba che rievocava ancora<br />

una volta l’arrivo del gran conte<br />

Ruggero e del suo esercito liberatore…<br />

La mattina della domenica<br />

siamo prosaicamente tornati al nostro<br />

presente, svegliandoci da questo<br />

magnifico sogno ad occhi aperti,<br />

ma per fortuna il programma<br />

prevedeva ulteriori piacevoli scoperte.<br />

Così la carovana dei camper<br />

si è spostata fino al vicino borgo<br />

marinaro di Spadafora, su cui si<br />

innalza un suggestivo castellofortezza,<br />

sorto intorno ad<br />

un’originaria torre medievale a<br />

pianta quadrata, riadatta per la difesa<br />

dalle incursioni saracene e la<br />

segnalazione costiera alla fine del<br />

‘500 e trasformata infine in residenza<br />

nobiliare nel ‘700. Ai giorni<br />

nostri il maniero, dopo attenti restauri,<br />

è tornato a nuova vita per<br />

essere al centro di numerosi eventi<br />

culturali.<br />

In particolare noi abbiamo<br />

potuto ammirare un’interessante<br />

mostra sui fari siciliani e sui guardiani<br />

dei fari, attraverso una visita<br />

guidata organizzata con il benvenuto<br />

del presidente della Pro Loco<br />

di Spadafora dottor Piero Giacobella<br />

e resa interessantissima dalle<br />

Il presidente della Pro Loco di Spadafora Piero Giacobella fra i nostri<br />

Maurizio Karra e Alfio Triolo<br />

IL CLUB n. <strong>110</strong> – pag. 15<br />

competenti spiegazioni del maresciallo<br />

della Marina Militare Bonfiglio,<br />

che ci ha accompagnato lungo<br />

un interessante excursus sui 49<br />

fari principali che circondano la Sicilia<br />

e sugli oltre 100 fari secondari<br />

delle sue coste, facendoci realizzare<br />

una volta di più l’importanza di<br />

questo tipo di istallazioni per la sicurezza<br />

della navigazione.<br />

Ne è seguita una interessante<br />

dissertazione sulla storia di<br />

questo tipo di istallazioni, sulle caratteristiche<br />

costruttive e sulla loro<br />

evoluzione, sull’importanza cruciale<br />

delle luci che alla loro sommità<br />

di notte avvertono della presenza<br />

della costa e sul legame simbiotico<br />

che accomuna i fari ai loro guardiani,<br />

uomini sospesi tra mare e<br />

cielo, padroni di una nave ancorata<br />

al terreno, destinati alla solitudine,<br />

ma temprati dal coraggio che li fa<br />

assistere anche a terribili tempeste,<br />

facendo in modo che non si<br />

spenga mai quella minuscola luce<br />

nella notte che avvisa i naviganti<br />

del pericolo imminente o della salvifica<br />

presenza della costa…<br />

Un angolo della mostra allestita<br />

dalla marina Militare al castello di<br />

Spadafora sui fari di Sicilia<br />

Dopo aver visitato anche il<br />

piano nobile del castello, ancora in<br />

attesa di una definitiva sistemazione,<br />

il gruppo si è sciolto, tra chi<br />

prendeva la via di casa e chi rimaneva<br />

a godersi ancora per qualche<br />

ora il sole nella splendida spiaggia<br />

cittadina sotto il cielo azzurro porcellana;<br />

ma tutti ci siamo ritrovati<br />

a percorrere la rotta del ritorno<br />

con le batterie vitali decisamente<br />

cariche, soddisfatti più che mai di<br />

questo paio di giorni trascorsi alla<br />

scoperta dei tesori della nostra isola,<br />

in fuga dalla vita quotidiana e<br />

anche dal grigio presente: destinazione<br />

medioevo…<br />

Testo di Mimma Ferrante<br />

Foto di Maurizio Karra<br />

e Larisa Ponomareva

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