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Numero 110 - Anno XIX, Gennaio/Febbraio 2011 - Club Plein Air BdS

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U<br />

La leggenda di Ciane<br />

Il ratto di Prosperpina, quasi in un punto vista, amata, rapita...<br />

n luogo tanto caro ai<br />

siracusani, ai turisti e ai favolisti<br />

classici è la mitica Fonte Ciane ad<br />

Ortigia. Il luogo, tra i più magici<br />

del mondo, è ricco di acque limpidissime<br />

e di una assai varia vegetazione,<br />

quasi orientaleggiante.<br />

A fame un paesaggio intricante e<br />

quasi incantato vi contribuiscono<br />

non poco i verdi papiri, che in fitte<br />

schiere e con i loro lussureggianti<br />

ciuffi delimitano un magnifico percorso,<br />

da fiaba, di acque cerulee.<br />

Ai papiri fanno corona i salici secolari,<br />

i maestosi canneti, i frassini e<br />

i pioppi superbi. All'incanto del sito<br />

partecipano i variopinti e cristallini<br />

riflessi delle sue dolci acque intessute<br />

di miti e leggende, richiamanti<br />

alla nostra memoria quei tempi oramai<br />

remoti in cui la nostra amata<br />

isola appariva ai cantori, specie<br />

della poesia greca, come un luogo<br />

popolato da ninfe silvestri e da<br />

mostruosi e allegri fauni.<br />

La leggenda, che ricaviamo<br />

dalle belle e immortali pagine di<br />

Ovidio, narra del rapimento di Proserpina<br />

e della consequenziale trasformazione<br />

in acqua della ninfa<br />

Ciane, la bella e dolce ninfetta dagli<br />

azzurri capelli, nume tutelare<br />

della sorgente. Secondo i versi del<br />

poeta, ai quali cercheremo di rimanere<br />

fedeli, le cose andarono<br />

così: Proserpina, giovane figlia di<br />

Demetra, dea della vegetazione<br />

visibile, errava felice per i verdi e<br />

assolati prati della Sicilia in compagnia<br />

delle sue abituali amiche di<br />

giochi, divertendosi a raccogliere<br />

gigli e violette "e con istinto pueril<br />

ne ricolma i canestrini e ne dipinge<br />

il seno".<br />

Spensierata, la giovane<br />

dea è attratta dai profumati narcisi<br />

che crescevano rigogliosi nelle coste<br />

siracusane e mentre sta per<br />

coglierli viene afferrata da Plutone,<br />

IL CLUB n. <strong>110</strong> – pag. 38<br />

dio degli inferi, sbucato improvvisamente<br />

da sottoterra. Il dio delle<br />

tenebre infernali, che della bella<br />

divinità si invaghisce all'istante e,<br />

recita Ovidio, "quasi in un punto<br />

vista, amata, rapita".<br />

Plutone, rapita la costernata<br />

fanciulla – attenzione, col<br />

consenso di Giove, il potente padre<br />

degli dei - la carica sul suo triste<br />

carro tirato da neri corsieri ed<br />

è in procinto di involarsi per raggiungere<br />

il mondo degl'inferi<br />

quando gli si para innanzi Ciane,<br />

la bellissima sposa di Anapo, appena<br />

sorta dai gorghi ove risiede;<br />

e, con fare minaccioso e deciso,<br />

Ciane tenta di opporsi al rapimento<br />

di Persefone sbarrando il passo<br />

al tremendo rapitore gridando con<br />

voce imperiosa: "Olà, non passerete<br />

innanzi; a Cerere mal puoi<br />

farti genero tu, s'ella tel vieta.<br />

Chieder dovevi, non rapire le<br />

nozze".<br />

La Fonte Ciane o Aretusa, uno dei simboli di Ortigia e uno dei luoghi più fotografati da tutti i turisti a Siracusa

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