Numero 110 - Anno XIX, Gennaio/Febbraio 2011 - Club Plein Air BdS
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Gangi entra a far parte dei<br />
Borghi più belli d’Italia<br />
Il Comune siciliamo di<br />
Gangi è entrato a far parte del<br />
progetto di promozione e valorizzazione<br />
dell'Associazione nazionale<br />
"Borghi più belli d'Italia" promosso<br />
dall'ANCI con la sottoscrizione della<br />
carta di qualità. Com’è noto, per<br />
entrare a farne parte, è necessario<br />
che un comune abbia un borgo antico<br />
di pregio storico e un discreto,<br />
e ben conservato, patrimonio architettonico.<br />
Caratteristiche che<br />
Gangi possiede grazie al suo medievale<br />
centro storico che è stato<br />
preservato dagli abusi edilizi.<br />
In Sicilia i comuni che<br />
hanno aderito al progetto sono otto<br />
di cui già due nelle Madonie,<br />
Cefalù e Geraci Siculo. «Gangi<br />
punta a una diversa offerta turistica<br />
- ha dichiarato il sindaco di<br />
Gangi Giuseppe Ferrarello - nel<br />
quale il borgo antico e la sua comunità<br />
costituiscono la destinazione<br />
e la motivazione principale<br />
della vacanza, un'offerta turistica<br />
che va nella direzione di riscoperta<br />
e di rivalutazione del ‘patrimonio<br />
emozionale' presente nei vicoli,<br />
nelle case e nelle piazzette del<br />
medievale centro storico».<br />
A Valderice apre il Centro<br />
di Cultura Gastronomica<br />
E’ stato inaugurato a Valderice,<br />
sulla strada che collega la<br />
contrada San Marco alla città di<br />
Erice, il Centro di Cultura Gastronomica<br />
Molino Excelsior, una iniziativa<br />
promossa dall’Amministrazione<br />
comunale di Valderice in<br />
collaborazione con l’Associazione<br />
Trapani Welcome. Il Centro sorge<br />
all’interno di un opificio dei primi<br />
News, notizie in breve<br />
del ‘900 destinato alla macinazione<br />
del grano e restituito alla collettività<br />
dopo un lungo restauro<br />
ed è dedicato alla valorizzazione<br />
innovativa del territorio e della<br />
cultura enogastronomica della Sicilia,<br />
con particolare riguardo<br />
all’agro ericino.<br />
La provincia di Trapani<br />
possiede un ricco patrimonio culinario,<br />
riconosciuto a livello mondiale,<br />
una varietà di pietanze, testimonianza<br />
dell’importanza del<br />
luogo quale crocevia di tradizioni,<br />
rotte e culture tra le sponde del<br />
Mediterraneo. Un’eredità preziosa<br />
da tramandare e divulgare insieme<br />
al patrimonio di abilità artigianali<br />
in quanto espressione di identità<br />
culturale. E’ questo l’obiettivo<br />
del Centro di cultura gastronomica<br />
che, a partire dai primi mesi del<br />
nuovo anno, darà il via ad una serie<br />
di attività, tra cui segnaliamo<br />
la Scuola di cucina siciliana, un<br />
format ispirato a chiarezza, semplicità<br />
e divertimento in cui appassionati<br />
di enogastronomia,<br />
gourmet, turisti e visitatori apprenderanno<br />
i segreti dell’arte culinaria<br />
locale con la guida di sapienti<br />
chef.<br />
Funzionerà al suo interno<br />
anche la Conservatoria, un laboratorio<br />
di memoria collettiva aperto<br />
al contributo di tutti: il centro<br />
raccoglierà e custodirà tutte<br />
le ricette tipiche della tradizione<br />
trapanese, e siciliana, recuperandole<br />
dalle fonti più diverse e rendendole<br />
disponibili per la consultazione.<br />
Il Centro pone inoltre<br />
grande attenzione all’educazione<br />
alimentare per ragazzi e organizzerà<br />
convegni, rassegne enogastronomiche,<br />
mini-corsi di degustazione<br />
dei prodotti d’eccellenza,<br />
incontri dedicati al wine tasting e<br />
laboratori di educazione al gusto<br />
e analisi sensoriale dell’olio<br />
d’oliva.<br />
IL CLUB n. <strong>110</strong> – pag. 49<br />
La Sicilia normanna in un<br />
libro di Luigi Santagati<br />
Il geografo di lingua araba<br />
al-Idrisi fu l’autore, nel 1154, alla<br />
corte di Ruggero II di Sicilia, di<br />
una imponente opera geografica<br />
intitolata “Il diletto di chi è appassionato<br />
per le peregrinazioni a traverso<br />
il mondo”, ricordata come Il<br />
Libro di Ruggero. Il libro riporta<br />
notizie sull’intero mondo allora conosciuto,<br />
che andava dalla Spagna<br />
ad Occidente alla Cina ad Oriente e<br />
dal Sudan a sud alla Scandinavia<br />
nel lontano Settentrione.<br />
La parte più importante<br />
dell’opera fu dedicata alla descrizione<br />
della Sicilia, allora la più ricca<br />
terra del Mediterraneo. Perché<br />
non resti alcun dubbio sul testo,<br />
l’estratto relativo alla sola Sicilia<br />
nella traduzione in italiano di Michele<br />
Amari (1880), progenitore di<br />
Rita Amari (moglie del nostro Pippo<br />
Campo), è stato annotato e<br />
comparato con la traduzione in italiano<br />
di Umberto Rizzitano (1966)<br />
e con la traduzione in francese di<br />
Pierre Amèdèe Jaubert (1836), poi<br />
rivista da Annliese Nef e annotata<br />
da Henri Bresc (1999).<br />
Adesso Luigi Santagati, architetto<br />
e presidente del <strong>Club</strong> Camperisti<br />
Nisseni, anch’esso facente<br />
parte della Federazione Nazionale<br />
ACTITALIA, ha dato alle stampe per<br />
i tipi dell’editore Salvatore Sciascia,<br />
un volume dal titolo “La Sicilia di Al<br />
Idrisi ne Il libro di Ruggero”.