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IL DISCIPLINARE<br />
Il Prosciutto di Parma<br />
ha ottenuto la DOP (denominazione<br />
di origine<br />
protetta), riconosciuta<br />
dall’Unione Europea. Un<br />
disciplinare definisce<br />
tutti i passaggi produttivi,<br />
dall’allevamento alla<br />
marchiatura finale.<br />
tiva, a nazioni che si lim<strong>it</strong>ano<br />
all’applicazione di accordi diplomatici.<br />
Questo delicato passaggio<br />
è comp<strong>it</strong>o del Consorzio del<br />
Prosciutto di Parma e del Ministero<br />
della Salute. Al di là della<br />
delicatezza di certe trattative,<br />
occorre un sistema di controllo<br />
san<strong>it</strong>ario alla produzione improntato<br />
al massimo rigore, in grado<br />
di saper rispondere alle diverse<br />
richieste di sicurezza alimentare<br />
e san<strong>it</strong>aria imposta dai vari stati,<br />
con continui aggiornamenti.<br />
Nel corso del 2009 e della prima<br />
parte del 2010, sono stati<br />
aperti, grazie agli sforzi diplomatici<br />
e dei tecnici del consorzio<br />
nuovi mercati, come Costa Rica,<br />
Indonesia, Thailandia, Vietnam,<br />
Serbia, Nuova Caledonia e Russia.<br />
Quest’ultimo paese rappresenta<br />
uno dei mercati potenziali<br />
più interessanti. La cresc<strong>it</strong>a della<br />
disponibil<strong>it</strong>à di spesa dei c<strong>it</strong>tadini<br />
russi di fascia alta, che sta<br />
continuando nonostante la s<strong>it</strong>uazione<br />
internazionale, rappresenta<br />
un’opportun<strong>it</strong>à di rilievo per i<br />
prosciuttifici, che non va sprecata.<br />
Tra i mercati extra Unione<br />
Europea si confermano particolarmente<br />
importanti gli Stati<br />
Un<strong>it</strong>i, in grado di assorbire da<br />
soli il 18,7% delle esportazioni<br />
e il Giappone, che vale oltre<br />
il 4%: due paesi e due culture<br />
gastronomiche assai diverse, ma<br />
che hanno saputo apprezzare il<br />
Prosciutto di Parma, fino a farlo<br />
diventare una presenza frequente<br />
nei ristoranti e nelle gastronomie.<br />
La cresc<strong>it</strong>a più importante in<br />
MARKETING ESTERO<br />
A fronte della crisi, il<br />
Consorzio ha incrementato<br />
le risorse destinate<br />
alla promozione del<br />
Prosciutto all’estero.<br />
Pubbliche relazioni, attiv<strong>it</strong>à<br />
nei punti vend<strong>it</strong>a,<br />
fiere e press event le<br />
azioni mirate attivate.<br />
termini percentuali si è avuta nel<br />
corso dell’ultimo anno e mezzo<br />
in Australia e Sud America, sono<br />
però mercati nuovi, dove il Parma<br />
sta conquistando posizioni<br />
forti, ma ancora di nicchia.<br />
Ovviamente la parte del leone<br />
nelle esportazioni la fanno i<br />
paesi di area UE: il 67,3% della<br />
quota export va qui. In pole<br />
pos<strong>it</strong>ion c’è la Francia (20,4%<br />
del totale export), che contende<br />
il primato agli Stati Un<strong>it</strong>i. Mercati<br />
forti sono quelli tedeschi, inglesi<br />
e del Benelux. Questi ultimi due<br />
hanno avuto un accelerata a partire<br />
dall’inizio 2009, per il favorevole<br />
accoglimento del prodotto<br />
preaffettato e confezionato,<br />
introdotto per rispondere alla<br />
mutazione di quei mercati.<br />
Sicuramente l’ottenimento della<br />
DO e di un protocollo produttivo<br />
severo, ma trasparente, ha facili-<br />
Costa Rica, Serbia,<br />
Vietnam, Russia sono<br />
gli ultimi paesi ad aver<br />
aperto alle importazioni<br />
tato il successo del Prosciutto di<br />
Parma sui mercati internazionali.<br />
Va però rilevato che fa tutt’ora<br />
parte dell’attiv<strong>it</strong>à ordinaria del<br />
Consorzio un servizio di tutela<br />
e vigilanza, che opera in Italia<br />
e all’estero, nei punti vend<strong>it</strong>a,<br />
come presso la filiera produttiva<br />
alla ricerca di merce contraffatta,<br />
immessa sul mercato con falsa<br />
marchiatura, o, come più spesso<br />
accade all’estero, con marchi<br />
ambigui, elaborati sulla parola<br />
‘prosciutto’, con l’unica volontà<br />
di ingannare il consumatore.<br />
Nel 2009 questa attiv<strong>it</strong>à ha contato<br />
oltre 400 ispezioni in Italia<br />
e 300 in Europa, ma l’attenzione<br />
è alta in tutto il mondo.<br />
I NUMERI<br />
20,9%<br />
a tanto<br />
ammonta<br />
la percentuale<br />
di prosciutti<br />
esportati sul<br />
totale<br />
prodotto<br />
19,5%<br />
la cresc<strong>it</strong>a<br />
delle vend<strong>it</strong>e<br />
di vaschette<br />
preconfezionate<br />
in Gran<br />
Bretagna<br />
dal 2008 al<br />
2009<br />
41,8%<br />
quota di<br />
mercato<br />
nazionale del<br />
Prosciutto di<br />
Parma.<br />
Il compet<strong>it</strong>ore<br />
più agguerr<strong>it</strong>o<br />
è il San<br />
Daniele che<br />
arriva al<br />
15,4%<br />
L’INTERVENTO<br />
DI PAOLO TANARA<br />
Presidente del Consorzio<br />
Prosciutto di Parma<br />
«Export, si può<br />
crescere ancora»<br />
«Il risultato del 2009 è particolarmente significativo<br />
proprio perché ottenuto in un contesto globale assolutamente<br />
negativo, con il crollo degli scambi in amb<strong>it</strong>o<br />
WTO e pesante declino delle esportazioni <strong>it</strong>aliane in<br />
generale, dove comunque il settore agroalimentare ha<br />
avuto un andamento anticiclico e ha retto molto meglio<br />
di altri comparti - ha spiegato Paolo Tanara, presidente<br />
del Consorzio del Prosciutto di Parma, in sede di approvazione<br />
del bilancio 2009 - Va inoltre sottolineato<br />
che, proprio per far fronte alla grande crisi, il Consorzio,<br />
in controtendenza con quanto normalmente avviene in<br />
queste s<strong>it</strong>uazioni, ha fatto una scelta alquanto coraggiosa,<br />
quella di incrementare gli investimenti a sostegno<br />
della promozione e valorizzazione del Prosciutto<br />
di Parma sia in Italia che all’estero. Le potenzial<strong>it</strong>à di<br />
cresc<strong>it</strong>a dell’export sono comunque ancora in gran parte<br />
da sfruttare e il trend degli ultimi dieci anni è assai eloquente<br />
(+38% dal 2000). Il motore di questo successo<br />
è il prodotto preaffettato, che soprattutto in Europa ha<br />
consent<strong>it</strong>o al Prosciutto di Parma di rispondere brillantemente<br />
ai cambiamenti delle modal<strong>it</strong>à di consumo e<br />
all’evoluzione del canale distributivo, basti pensare che<br />
in Gran Bretagna e in Belgio il banco da taglio nei supermercati<br />
è stati quasi ovunque sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dai prodotti<br />
preconfezionati. Questo discorso invece non vale per i<br />
mercati più lontani e nuovi, come il Giappone, l’Australia,<br />
Hong Kong e Singapore. Qui la proposta del prodotto<br />
nella forma tradizionale è ancora determinante e sta<br />
alla base del successo. Le due tipologie di offerta perciò<br />
non sono in competizione tra loro, ma rappresentano<br />
il modo più opportuno per affrontare mercati diversi e<br />
con una storia e una conoscenza diversa del Prosciutto<br />
di Parma».<br />
IL MESE MAGAZINE settembre 2010 [35]