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Settembre - Ilmese.it

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IL DISCIPLINARE<br />

Il Prosciutto di Parma<br />

ha ottenuto la DOP (denominazione<br />

di origine<br />

protetta), riconosciuta<br />

dall’Unione Europea. Un<br />

disciplinare definisce<br />

tutti i passaggi produttivi,<br />

dall’allevamento alla<br />

marchiatura finale.<br />

tiva, a nazioni che si lim<strong>it</strong>ano<br />

all’applicazione di accordi diplomatici.<br />

Questo delicato passaggio<br />

è comp<strong>it</strong>o del Consorzio del<br />

Prosciutto di Parma e del Ministero<br />

della Salute. Al di là della<br />

delicatezza di certe trattative,<br />

occorre un sistema di controllo<br />

san<strong>it</strong>ario alla produzione improntato<br />

al massimo rigore, in grado<br />

di saper rispondere alle diverse<br />

richieste di sicurezza alimentare<br />

e san<strong>it</strong>aria imposta dai vari stati,<br />

con continui aggiornamenti.<br />

Nel corso del 2009 e della prima<br />

parte del 2010, sono stati<br />

aperti, grazie agli sforzi diplomatici<br />

e dei tecnici del consorzio<br />

nuovi mercati, come Costa Rica,<br />

Indonesia, Thailandia, Vietnam,<br />

Serbia, Nuova Caledonia e Russia.<br />

Quest’ultimo paese rappresenta<br />

uno dei mercati potenziali<br />

più interessanti. La cresc<strong>it</strong>a della<br />

disponibil<strong>it</strong>à di spesa dei c<strong>it</strong>tadini<br />

russi di fascia alta, che sta<br />

continuando nonostante la s<strong>it</strong>uazione<br />

internazionale, rappresenta<br />

un’opportun<strong>it</strong>à di rilievo per i<br />

prosciuttifici, che non va sprecata.<br />

Tra i mercati extra Unione<br />

Europea si confermano particolarmente<br />

importanti gli Stati<br />

Un<strong>it</strong>i, in grado di assorbire da<br />

soli il 18,7% delle esportazioni<br />

e il Giappone, che vale oltre<br />

il 4%: due paesi e due culture<br />

gastronomiche assai diverse, ma<br />

che hanno saputo apprezzare il<br />

Prosciutto di Parma, fino a farlo<br />

diventare una presenza frequente<br />

nei ristoranti e nelle gastronomie.<br />

La cresc<strong>it</strong>a più importante in<br />

MARKETING ESTERO<br />

A fronte della crisi, il<br />

Consorzio ha incrementato<br />

le risorse destinate<br />

alla promozione del<br />

Prosciutto all’estero.<br />

Pubbliche relazioni, attiv<strong>it</strong>à<br />

nei punti vend<strong>it</strong>a,<br />

fiere e press event le<br />

azioni mirate attivate.<br />

termini percentuali si è avuta nel<br />

corso dell’ultimo anno e mezzo<br />

in Australia e Sud America, sono<br />

però mercati nuovi, dove il Parma<br />

sta conquistando posizioni<br />

forti, ma ancora di nicchia.<br />

Ovviamente la parte del leone<br />

nelle esportazioni la fanno i<br />

paesi di area UE: il 67,3% della<br />

quota export va qui. In pole<br />

pos<strong>it</strong>ion c’è la Francia (20,4%<br />

del totale export), che contende<br />

il primato agli Stati Un<strong>it</strong>i. Mercati<br />

forti sono quelli tedeschi, inglesi<br />

e del Benelux. Questi ultimi due<br />

hanno avuto un accelerata a partire<br />

dall’inizio 2009, per il favorevole<br />

accoglimento del prodotto<br />

preaffettato e confezionato,<br />

introdotto per rispondere alla<br />

mutazione di quei mercati.<br />

Sicuramente l’ottenimento della<br />

DO e di un protocollo produttivo<br />

severo, ma trasparente, ha facili-<br />

Costa Rica, Serbia,<br />

Vietnam, Russia sono<br />

gli ultimi paesi ad aver<br />

aperto alle importazioni<br />

tato il successo del Prosciutto di<br />

Parma sui mercati internazionali.<br />

Va però rilevato che fa tutt’ora<br />

parte dell’attiv<strong>it</strong>à ordinaria del<br />

Consorzio un servizio di tutela<br />

e vigilanza, che opera in Italia<br />

e all’estero, nei punti vend<strong>it</strong>a,<br />

come presso la filiera produttiva<br />

alla ricerca di merce contraffatta,<br />

immessa sul mercato con falsa<br />

marchiatura, o, come più spesso<br />

accade all’estero, con marchi<br />

ambigui, elaborati sulla parola<br />

‘prosciutto’, con l’unica volontà<br />

di ingannare il consumatore.<br />

Nel 2009 questa attiv<strong>it</strong>à ha contato<br />

oltre 400 ispezioni in Italia<br />

e 300 in Europa, ma l’attenzione<br />

è alta in tutto il mondo.<br />

I NUMERI<br />

20,9%<br />

a tanto<br />

ammonta<br />

la percentuale<br />

di prosciutti<br />

esportati sul<br />

totale<br />

prodotto<br />

19,5%<br />

la cresc<strong>it</strong>a<br />

delle vend<strong>it</strong>e<br />

di vaschette<br />

preconfezionate<br />

in Gran<br />

Bretagna<br />

dal 2008 al<br />

2009<br />

41,8%<br />

quota di<br />

mercato<br />

nazionale del<br />

Prosciutto di<br />

Parma.<br />

Il compet<strong>it</strong>ore<br />

più agguerr<strong>it</strong>o<br />

è il San<br />

Daniele che<br />

arriva al<br />

15,4%<br />

L’INTERVENTO<br />

DI PAOLO TANARA<br />

Presidente del Consorzio<br />

Prosciutto di Parma<br />

«Export, si può<br />

crescere ancora»<br />

«Il risultato del 2009 è particolarmente significativo<br />

proprio perché ottenuto in un contesto globale assolutamente<br />

negativo, con il crollo degli scambi in amb<strong>it</strong>o<br />

WTO e pesante declino delle esportazioni <strong>it</strong>aliane in<br />

generale, dove comunque il settore agroalimentare ha<br />

avuto un andamento anticiclico e ha retto molto meglio<br />

di altri comparti - ha spiegato Paolo Tanara, presidente<br />

del Consorzio del Prosciutto di Parma, in sede di approvazione<br />

del bilancio 2009 - Va inoltre sottolineato<br />

che, proprio per far fronte alla grande crisi, il Consorzio,<br />

in controtendenza con quanto normalmente avviene in<br />

queste s<strong>it</strong>uazioni, ha fatto una scelta alquanto coraggiosa,<br />

quella di incrementare gli investimenti a sostegno<br />

della promozione e valorizzazione del Prosciutto<br />

di Parma sia in Italia che all’estero. Le potenzial<strong>it</strong>à di<br />

cresc<strong>it</strong>a dell’export sono comunque ancora in gran parte<br />

da sfruttare e il trend degli ultimi dieci anni è assai eloquente<br />

(+38% dal 2000). Il motore di questo successo<br />

è il prodotto preaffettato, che soprattutto in Europa ha<br />

consent<strong>it</strong>o al Prosciutto di Parma di rispondere brillantemente<br />

ai cambiamenti delle modal<strong>it</strong>à di consumo e<br />

all’evoluzione del canale distributivo, basti pensare che<br />

in Gran Bretagna e in Belgio il banco da taglio nei supermercati<br />

è stati quasi ovunque sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dai prodotti<br />

preconfezionati. Questo discorso invece non vale per i<br />

mercati più lontani e nuovi, come il Giappone, l’Australia,<br />

Hong Kong e Singapore. Qui la proposta del prodotto<br />

nella forma tradizionale è ancora determinante e sta<br />

alla base del successo. Le due tipologie di offerta perciò<br />

non sono in competizione tra loro, ma rappresentano<br />

il modo più opportuno per affrontare mercati diversi e<br />

con una storia e una conoscenza diversa del Prosciutto<br />

di Parma».<br />

IL MESE MAGAZINE settembre 2010 [35]

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