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gi non è la sola a preoccupare<br />
Ascom. Dopo l’abolizione del progetto<br />
della metropol<strong>it</strong>ana, al momento<br />
non è stata ancora trovata<br />
un’alternativa di trasporto pubblico<br />
per l’accesso alla c<strong>it</strong>tà. Nel<br />
PGTu (Piano Generale del Traffico<br />
urbano) 2010-2013 è previsto<br />
un forte incremento del trasporto<br />
pubblico su ruota, con l’obiettivo di<br />
passare dall’11% di oggi al 30%,<br />
privilegiando soprattutto gli assi<br />
Nord-Sud e Est-Ovest della c<strong>it</strong>tà.<br />
«Potenziare il servizio di trasporto<br />
pubblico significa però andare anche<br />
a modificare la struttura della<br />
carreggiata già esistente, con la<br />
creazione di corsie privilegiate,<br />
all’interno di strade antiche dalle<br />
Trasporto pubblico<br />
su ruota: nel 2020 si<br />
punta al 30%. Oggi<br />
lo usa l’11%<br />
dimensioni già contenute. Ciò andrà<br />
inev<strong>it</strong>abilmente a danneggiare<br />
la viabil<strong>it</strong>à automobilistica, provocare<br />
ingorghi e difficoltà alla circolazione<br />
ordinaria, come già accaduto<br />
nel settembre 2008 lungo<br />
via Emilia Ovest» dice Ascom.<br />
«Non diversamente le piste ciclabili.<br />
La bicicletta, sebbene sia un<br />
mezzo di trasporto da sostenere e<br />
promuovere, non può essere considerato<br />
un mezzo su cui puntare<br />
per l’accesso alla c<strong>it</strong>tà».<br />
Prima di intervenire con piani di lavoro<br />
a se stanti e contingenti, una<br />
c<strong>it</strong>tà avrebbe bisogno di progetti<br />
articolati e strutturati in base alle<br />
sue caratteristiche ed esigenze,<br />
e alle diverse variabili urbanistiche,<br />
demografiche, morfologiche,<br />
socio-economiche.<br />
«Il rischio che si paventa - conclude<br />
Malanca - è quello di un depauperamento<br />
del centro storico<br />
e di tutte quelle attiv<strong>it</strong>à professionali<br />
che lo rendono vivo, in quanto<br />
molte di loro diventeranno difficilmente<br />
irraggiungibili».<br />
Parcheggi<br />
a rotazione<br />
nel 2012<br />
previsti 615<br />
di cui Stu<br />
Stazione 240<br />
posti auto<br />
entro 2013;<br />
Stu Pasubio<br />
300 posti<br />
auto entro<br />
2012;<br />
Kennedy 75<br />
posti auto<br />
entro 2012<br />
il caso: i posti auto a rotazione si dimezzeranno in via matteotti e diminuiranno in via kennedy<br />
Oltretorrente: senza parcheggi l’area resta isolata.<br />
Per il 2012 la s<strong>it</strong>uazione è anche in peggioramento<br />
L’Oltretorrente a Parma è un esempio lampante dell’importanza<br />
dell’accesso al centro storico. Dai risultati di un’indagine<br />
condotta nel 2008 dall’Univers<strong>it</strong>à di Parma, su commissione<br />
del Comune, figura che la mancanza di aree di sosta a rotazione<br />
è considerato il principale problema della zona dal 58,2%<br />
dei c<strong>it</strong>tadini-consumatori intervistati, e dal 60,4% degli operatori<br />
commerciali. Secondo Ascom Parma in futuro si dovrà<br />
investire di più e meglio: nella creazione di spazi destinati al<br />
parcheggio “a rotazione”; nelle iniziative di animazione e di<br />
intrattenimento; nel miglioramento dell’offerta commerciale;<br />
nel potenziamento dei servizi mirati per specifici segmenti di<br />
consumatori. Al contrario la delibera di Giunta comunale del 1<br />
aprile 2010 - in segu<strong>it</strong>o alla ristrutturazione del Parcheggio<br />
di via Kennedy (che attualmente significa la cancellazione di<br />
120/130 posti auto) - prevede nel 2012 in Oltretorrente soli<br />
75 posti “a rotazione”. Anche in piazzale Matteotti i posti auto<br />
saranno dimezzati da 200 a 100 per “mancanza di potenzial<strong>it</strong>à<br />
di assorbimento da parte del mercato”.<br />
IL MESE MAGAZINE settembre 2010 [41]