You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
parliamo della nazionale<br />
inizia un nuovo ciclo<br />
Il Mondiale è fin<strong>it</strong>o da un<br />
po’, e già la Serie A, l’Europa<br />
League e la Champions<br />
League hanno mosso i primi<br />
passi, dato i primi voti, rifilato<br />
le prima bocciature…insomma,<br />
l’annata 2010/2011 ha<br />
già disegnato la propria cornice.<br />
La stagione post mondiale è sempre particolare: inizia un<br />
nuovo ciclo che condurrà al Mondiale successivo, si impongono<br />
modelli calcistici e nascono, ovviamente, i loro opposti. Il Mondiale<br />
sudafricano ha dichiarato vincente lo stile spagnolo: possesso<br />
palla, piedi raffinati in mezzo al campo, gioco d’attacco.<br />
Ma soprattutto, fatto di tanti giovani cresciuti quasi tutti assieme,<br />
che si conoscono a memoria da anni, e che tra Europeo e<br />
Mondiale hanno imposto una d<strong>it</strong>tatura che rischia di sconfinare<br />
anche nel prossimo Europeo, se Germania od Olanda non riusciranno<br />
a porvi un freno. O se qualche nuova nazionale non<br />
nasconde una nidiata di fenomeni emergenti da contrapporre<br />
alle Furie Rosse. E l’Italia? In preda al panico dopo il peggior<br />
mondiale di sempre (nel 1958 non c’eravamo, vero, ma nel<br />
2010 è come se), la federazione ha promesso un ringiovanimento<br />
storico, affidandosi ad un nocchiero bravo e simpatico<br />
come Prandelli: ma basterà? Basterà, se nel maggior campionato<br />
nazionale esiste una squadra che domina senza <strong>it</strong>aliani<br />
in campo? Se l’altra squadra, della stessa c<strong>it</strong>tà, è lo specchio<br />
opposto del modello Barcellona, e accumula giocatori bolsi e<br />
invecchiati, mandando i giovani promettenti in Provincia? Se, infine,<br />
l’altra squadra più blasonata d’Italia non trova di meglio che<br />
imbottirsi di glorie <strong>it</strong>aliane arruggin<strong>it</strong>e, e im<strong>it</strong>ando la precedente<br />
nel “tour” imposto ai propri gioielli della Primavera? Quanti<br />
Xavi, Iniesta, Villa, Fabregas marciscono nei campetti di Serie C<br />
e D, costantemente mandati a “farsi le ossa”? E quanti Ronaldinho,<br />
Trezeguet, Felipe Melo, Rivas dovremo sorbirci, prima di<br />
scoprire che, magari, un Marrone, un Immobile, un Destro o un<br />
Verdi valgono molto, molto di più? [Matteo Sartini]<br />
pAGine di spORt<br />
Gli ultimi in corsia, i<br />
primi al traguardo<br />
Era l’Olimpiade del boicottaggio,<br />
come lo sarebbe stata, a parti invert<strong>it</strong>e,<br />
quella successiva, a Los Angeles. Ed è<br />
stata, per noi <strong>it</strong>aliani, l’Olimpiade della<br />
veloc<strong>it</strong>à, grazie a Pietro Mennea, che<br />
30 anni dopo quell’indimenticabile notte<br />
a Mosca, ricorda la sua corsa verso<br />
il podio olimpico ne “L’Oro di Mosca”.<br />
Mennea non è un uomo qualunque.<br />
Corre a livello agonistico fin da giovanissimo,<br />
guadagna podi internazionale<br />
da quando ha 19 anni, colleziona diverse<br />
medaglie e per 17 anni (dal 1979<br />
al 1996) risulta l’uomo più veloce del<br />
mondo sui 200 metri, fino all’avvento<br />
dell’americano Michael Johnson. Mosca,<br />
pietro paolo<br />
Mennea,<br />
L’oro di Mosca,<br />
delta3 Edizioni,<br />
176 pagine,<br />
25 euro.<br />
pIEtRO<br />
LEONARDI<br />
è stato l’uomo<br />
mercato di<br />
questa estate:<br />
ha confermato<br />
Bojinov<br />
e Mirante<br />
e è arrivato<br />
Giovinco<br />
pASqUALE<br />
MARINO<br />
Riservato e<br />
tac<strong>it</strong>urno, ma<br />
sul campo<br />
aggressivo e<br />
spettacolare<br />
come Zeman.<br />
L’obiettivo è<br />
l’Europa<br />
DANIELE<br />
GALLOppA<br />
Brutto<br />
infortunio per<br />
il centrocampista<br />
romano,<br />
difficile il suo<br />
rientro prima<br />
di gennaio<br />
iL pUntO<br />
con C<strong>it</strong>tà del Messico, rimane il punto<br />
più alto raggiunto: e proprio Mennea ha<br />
voluto ripercorrere quei momenti indimenticabili.<br />
“Poco dopo le otto di sera<br />
del 28 Luglio 1980, con una temperatura<br />
di 23°, l’umid<strong>it</strong>à del 56%, il vento<br />
zero, mi presentai alla finale dei 200<br />
metri” scrive l’ex-corridore. “i miei rivali<br />
erano i cubani Silvio Leonard e Osvaldo<br />
Lara, i polacchi Woronin e Dunecki, il<br />
tedesco orientale Hoff, il giamaicano<br />
Quarrie e il br<strong>it</strong>annico Wells. A me toccò<br />
l’ottava corsia cioè l’ultima, a Wells<br />
la settima…”. Gli ultimi in corsia, i primi<br />
sul traguardo. Il libro non è una semplice<br />
autobiografia: è un vero e proprio<br />
viaggio nel tempo, per risentire odori e<br />
suoni di quella pista d’atletica, per riprovare<br />
le emozioni dello sparo, della<br />
corsa del trionfo. Per ricordare quella<br />
sera d’estate in cui ci sentimmo i più<br />
veloci del mondo. [Matteo Sartini]<br />
DI MAURO SIMONAZZI<br />
Redattore Sport - mauro@edicta.net<br />
i librai di parigi<br />
NON CREDO DI AVER MAI VISTO una c<strong>it</strong>tà con tante<br />
librerie come Parigi. Sarà anche vero che i francesi<br />
leggono più degli <strong>it</strong>aliani, ma come faranno a<br />
sopravvivere con i nuovi E-Book, i-Pad e la possibil<strong>it</strong>à<br />
di acquistare comodamente i libri da casa? È<br />
vero che le librerie di Parigi spesso sono altamente<br />
specializzate e quindi hanno un loro pubblico specifico,<br />
ma questa non mi sembra una spiegazione<br />
sufficiente. A me piace pensare che fare il libraio a<br />
Parigi non sia un lavoro come gli altri, ma sia un<br />
mestiere per il quale occorre una speciale vocazione.<br />
Certi librai parigini non vogliono solo vendere libri,<br />
hanno deciso di vivere in mezzo ai libri. Mi viene in<br />
mente che all’inizio degli anni Ottanta, Alain Caillé<br />
e Gérald Berthaud, due univers<strong>it</strong>ari francesi che si<br />
erano incontrati al centro Thomas More di L’Abrasle,<br />
vicino a Lione, decisero di pubblicare il “Bulletin<br />
du Mauss” (Movimento Anti-Util<strong>it</strong>arista delle Scienze<br />
Sociali), che nel 1986 diventerà “La Revue du<br />
Mauss”. L’obiettivo della rivista era (ed è) di favorire<br />
la diffusione di modelli alternativi al modello util<strong>it</strong>arista,<br />
cioè alternativi a quel modello secondo il quale<br />
gli uomini agiscono esclusivamente per un calcolo<br />
del proprio interesse economico. La diffusione del<br />
modello util<strong>it</strong>arista, si lamentava Caillé, trasforma gli<br />
uomini in “machine à calculer”. Il calcio è la forma<br />
di intrattenimento che, in Italia, produce più denaro.<br />
Per questo molte società sportive sono quotate in<br />
borsa e i calciatori spesso sono pagati molto più di<br />
importanti manager. Il modello util<strong>it</strong>arista che non<br />
piace a Caillé e a Berthaud regola i rapporti tra presidenti,<br />
direttori sportivi, allenatori e giocatori. Per<br />
questo storie come quelle di Gigi Riva, che rifiutò le<br />
offerte di Juventus e Milan per rimanere a giocare a<br />
Cagliari, sono sempre più rare. Ma a me piace pensare<br />
che ci saranno ancora calciatori che, come certi<br />
librai parigini, avranno una particolare vocazione per<br />
il loro mestiere e non saranno semplici “machine à<br />
calculer”.<br />
Groucho Marx<br />
«Ricordo bene il<br />
mio primo rapporto<br />
sessuale, ho ancora la<br />
fattura»<br />
La Rochefoucauld<br />
«Ciò che rende la<br />
van<strong>it</strong>à degli altri<br />
insopportabile, è che<br />
offende la nostra»<br />
Oscar Wilde<br />
«A volte è meglio tacere<br />
e sembrare stupidi, che<br />
aprir bocca e togliere<br />
ogni dubbio»<br />
IL MESE MAGAZINE settembre 2010 [45]