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La s<strong>in</strong>drome di Munchausen per procura<br />

Un subdolo maltrattamento<br />

Tabel<strong>la</strong> 2<br />

Segni di sospetto per MSBP (da Thomas K 2003, modificata)<br />

Insieme di s<strong>in</strong>tomi che non hanno senso.<br />

Bamb<strong>in</strong>o che si presenta con uno o più problemi medici che non rispondono al<strong>la</strong> terapia o che seguono un andamento non<br />

usuale e <strong>in</strong>spiegabile.<br />

Ripetute ospedalizzazioni con esami molto approfonditi che non hanno portato al<strong>la</strong> diagnosi.<br />

S<strong>in</strong>tomi preoccupanti e non concordanti con lo stato di salute del bamb<strong>in</strong>o.<br />

Esami di <strong>la</strong>boratorio o fisici altamente <strong>in</strong>usuali o <strong>in</strong> disaccordo con <strong>la</strong> storia o cl<strong>in</strong>icamente impossibili.<br />

Segni e s<strong>in</strong>tomi che scompaiono quando il bamb<strong>in</strong>o viene allontanato da chi si prende cura di lui.<br />

Anamnesi familiare con fratelli affetti da s<strong>in</strong>tomi simili o deceduti per cause sconosciute.<br />

S<strong>in</strong>tomi o episodi di cianosi, apnea, “near-miss” o convulsioni che non vengono mai osservati da altri se non da chi accudisce<br />

il bamb<strong>in</strong>o.<br />

Multiple “resuscitazioni” <strong>in</strong> un bamb<strong>in</strong>o che non ha problemi cardiaci o polmonari.<br />

bamb<strong>in</strong>o (Munchausen per procura) per assumere<br />

comunque il ruolo di protagonista che richiede protezione,<br />

cura, attenzione.<br />

In quest’ottica l’ultimo manuale di diagnosi psichiatriche<br />

DSM-IV ha sostituito il term<strong>in</strong>e di MSBP con<br />

quello di “Ma<strong>la</strong>ttia fittizia per procura”. Questa diagnosi<br />

si applica ovviamente all’abusante che<br />

assume su di sé il ruolo di ma<strong>la</strong>to per procura<br />

(DSM-IV, 2000). La diagnosi di MSBP resta però una<br />

diagnosi pediatrica e non psichiatrica che richiede<br />

criteri di <strong>in</strong>clusione o esclusione obiettivi, discrim<strong>in</strong>anti<br />

e osservabili.<br />

Tra i mezzi necessari anche se non dimostrativi e sufficienti<br />

per arrivare al<strong>la</strong> diagnosi, c’è l’osservazione<br />

di chi accudisce il bamb<strong>in</strong>o che, come abbiamo<br />

visto, nel<strong>la</strong> maggioranza dei casi è <strong>la</strong> madre.<br />

La seconda tappa dell’iter diagnostico diventa<br />

allora l’osservazione del<strong>la</strong> madre e pertanto l’attenzione<br />

diagnostica deve spostarsi dal bamb<strong>in</strong>o<br />

al<strong>la</strong> madre.<br />

Le caratteristiche demografiche, culturali, caratteriali<br />

e comportamentali del<strong>la</strong> madre, anche se considerate<br />

iso<strong>la</strong>tamente, non hanno alcuna valenza<br />

ANNO 2 - numero 0 | giugno 2008<br />

diagnostica nel contesto di una ma<strong>la</strong>ttia che non<br />

trova una spiegazione, non devono e non possono<br />

sfuggire ad una osservazione attenta e rappresentano<br />

segni <strong>in</strong>diziali di notevole significato (Tabel<strong>la</strong> 3).<br />

Queste caratteristiche possono non essere contemporaneamente<br />

presenti <strong>in</strong> tutti i casi, ma è molto<br />

peculiare <strong>la</strong> scarsa partecipazione emotiva di queste<br />

madri al<strong>la</strong> sofferenza del figlio e <strong>la</strong> scarsa preoccupazione<br />

per <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia a cui fa da contrapposto<br />

<strong>la</strong> cont<strong>in</strong>ua richiesta di esami.<br />

Queste madri “studiano” <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia da simu<strong>la</strong>re o<br />

provocare nel figlio anche ricorrendo a “<strong>in</strong>ternet”, utilizzando<br />

le potenzialità del mezzo per <strong>in</strong>formarsi e<br />

poi suggerire al medico esami diagnostici complessi.<br />

A fronte di una assoluta <strong>in</strong>differenza emotiva per lo<br />

stato di salute del figlio, appaiono <strong>in</strong>vece madri<br />

amorose e totalmente sacrificate per <strong>la</strong> cura e l’assistenza<br />

<strong>in</strong> Ospedale rifiutando che altri si occup<strong>in</strong>o<br />

del figlio anche solo per brevi periodi e non accettano<br />

di allontanarsi dal loro bamb<strong>in</strong>o.<br />

Nei frequenti casi di arresto cardiaco o respiratorio<br />

o di convulsioni sono loro che prestano le cure e<br />

rianimano il figlio e chiedono l’<strong>in</strong>tervento di <strong>in</strong>fer-<br />

Tabel<strong>la</strong> 3<br />

Caratteristiche del<strong>la</strong> madre (o più raramente di altre persone autrici di MSBP) (da Thomas K 2003, modificata)<br />

Ha spesso esperienza di tipo <strong>in</strong>fermieristico o comunque conoscenze <strong>in</strong> materia sanitaria superiori al<strong>la</strong> media.<br />

È sposata ma il marito è fisicamente ed emotivamente assente e, come figura paterna, è di scarso rilievo.<br />

Presenta lei stessa o ha presentato <strong>in</strong> passato aspetti del<strong>la</strong> s<strong>in</strong>drome di Munchausen o ha avuto problemi psichiatrici diversi,<br />

o ha avuto disturbi del<strong>la</strong> condotta alimentare.<br />

In Ospedale si presenta come molto attenta ed efficiente e rifiuta di allontanarsi dal figlio dimostrando anche una notevole<br />

resistenza fisica.<br />

Si ambienta bene <strong>in</strong> Ospedale, sviluppa spesso rapporti amichevoli con il personale sanitario ed è gratificata dagli apprezzamenti<br />

e dalle attenzioni dello staff ospedaliero.<br />

Sembra gioire di test <strong>in</strong>vasivi sul figlio senza dimostrare alcuna preoccupazione per essi.<br />

Chiede ripetuti ricoveri e suggerisce nuovi esami diagnostici ed <strong>in</strong>siste perché vengano eseguiti.<br />

Non appare preoccupata per <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia del figlio e mantiene calma <strong>in</strong>usuale anche a fronte di situazioni pericolose per <strong>la</strong> vita.<br />

<strong>rivista</strong> di EMERGENZA E URGENZA PEDIATRICA | 9

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