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Passato, presente e futuro dell’ECM <strong>in</strong> Italia per una prospettiva di qualità<br />

acquisito personalmente come <strong>in</strong>cremento formativo<br />

(misurato attraverso <strong>la</strong> verifica dell’apprendimento<br />

conseguito). È questo, d’altra parte, il significato<br />

sociale di un qualsiasi sistema ECM serio,<br />

cioè preoccupato del<strong>la</strong> salute dei cittad<strong>in</strong>i, <strong>in</strong> partico<strong>la</strong>re<br />

di quelli che necessitano di prestazioni sanitarie.<br />

Si pensi che <strong>in</strong> molti paesi europei l’ECM è<br />

importante per il r<strong>in</strong>novo annuale dell’abilitazione<br />

professionale. Un ruolo specifico nel garantire <strong>la</strong><br />

qualità e <strong>la</strong> coerenza dei percorsi formativi dei loro<br />

associati dovrebbe venire esercitato dagli Ord<strong>in</strong>i e<br />

dai Collegi professionali (si veda oltre), proprio mediante<br />

l’archiviazione e il controllo dei dossier <strong>in</strong>dividuali.<br />

Inf<strong>in</strong>e l’<strong>in</strong>troduzione del portfolio come strumento<br />

di certificazione professionale consentirebbe<br />

anche il riconoscimento ai f<strong>in</strong>i dell’ECM di occasioni<br />

formative di qualità, frequentate all’estero, come<br />

spesso succede per necessità di aggiornamento<br />

soprattutto <strong>in</strong> ambito specialistico. Ne consegue<br />

che, concordemente, promotori di formazione e professionisti<br />

formandi debbano mirare a eventi formativi<br />

di qualità; tale qualità può e deve essere verificata<br />

sul<strong>la</strong> base di due elementi: le caratteristiche<br />

formative a priori dell’evento formativo, valutate <strong>in</strong><br />

base a criteri certi e def<strong>in</strong>iti; <strong>la</strong> verifica del grado di<br />

apprendimento conseguito da coloro che hanno frequentato<br />

l’evento, misurata altrettanto con strumenti<br />

affidabili. La vera <strong>in</strong>novazione – anche se doveva<br />

essere così s<strong>in</strong> dall’<strong>in</strong>izio, ma lo è stata solo <strong>in</strong> apparenza<br />

– sta nell’usare i crediti soltanto per c<strong>la</strong>ssificare<br />

<strong>la</strong> validità/efficacia formativa effettiva degli<br />

eventi formativi e nel rendere appetibili solo gli<br />

eventi migliori, così che ogni professionista abbia<br />

l’<strong>in</strong>teresse di <strong>in</strong>serire nel proprio portfolio solo eventi<br />

di qualità. Ciò non significa abolire lo strumento dei<br />

crediti, ma piuttosto modificarne radicalmente il significato,<br />

non consentendo di trasformarli <strong>in</strong> “punti”<br />

da accumu<strong>la</strong>re <strong>in</strong>dividualmente come i punti del supermercato<br />

o del benz<strong>in</strong>aio. Le condizioni permittenti<br />

una siffatta prospettiva probabilmente non possono<br />

co<strong>in</strong>cidere con l’accreditamento una tantum<br />

(di fatto una volta per tutte e “chiavi <strong>in</strong> mano”) dei<br />

cosiddetti provider sul<strong>la</strong> base di criteri autocertificati<br />

di ammissione a un albo, verificati se va bene<br />

al momento dell’ammissione e praticamente riconfermati<br />

senza veri controlli <strong>in</strong> tempi successivi. La<br />

preselezione dei provider sul<strong>la</strong> base di criteri di qualità<br />

è condizione <strong>in</strong>iziale necessaria ma non sufficiente<br />

a garantire <strong>la</strong> persistenza del<strong>la</strong> qualità negli<br />

eventi proposti nel tempo, per cui ogni organizzatore<br />

di formazione deve essere prevalutato per essere<br />

certificato come provider, ma potrà restare nell’albo<br />

solo se gli eventi da lui prodotti e/o distribuiti<br />

saranno valutati nel tempo come costantemente va-<br />

42 | <strong>rivista</strong> di EMERGENZA E URGENZA PEDIATRICA<br />

lidi per i risultati formativi conseguiti dai discenti.<br />

Ciò significa che ogni evento formativo deve essere<br />

valutato <strong>in</strong>dividualmente per <strong>la</strong> sua qualità a priori<br />

secondo criteri predef<strong>in</strong>iti (v. oltre), e a posteriori<br />

con strumenti altrettanto affidabili e rigorosi di verifica<br />

dei risultati <strong>in</strong>dividuali e collettivi <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di<br />

grado dell’apprendimento (a breve term<strong>in</strong>e) e di<br />

crescita e ricaduta professionale (a medio term<strong>in</strong>e):<br />

aff<strong>in</strong>ché queste verifiche siano concretamente possibili<br />

necessitano strutture e risorse (anche <strong>in</strong>formatiche)<br />

dedicate, meglio collocabili a livello regionale<br />

che non a livello centrale; il processo sarà facilitato<br />

dal<strong>la</strong> dim<strong>in</strong>uzione massiccia degli eventi da accreditare,<br />

<strong>in</strong> quanto è abbastanza facile nel<strong>la</strong> pratica<br />

organizzare molti m<strong>in</strong>iconvegni di bassissimo livello<br />

formativo, mentre è decisamene più impegnativo<br />

preparare eventi di eccellenza; e sarà anche ridotta<br />

quantitativamente – ma non qualitativamente – <strong>la</strong><br />

domanda formativa (e qu<strong>in</strong>di il bus<strong>in</strong>ess ora a essa<br />

corre<strong>la</strong>to), poiché <strong>in</strong>teresse del s<strong>in</strong>golo professionista<br />

non sarà più l’accumulo di crediti/punti, ma <strong>la</strong><br />

dimostrazione del mantenimento e miglioramento<br />

del<strong>la</strong> propria competenza e performance professionale.<br />

I presupposti sopra <strong>in</strong>dicati avranno una ricaduta<br />

rilevante anche sul<strong>la</strong> tipologia degli eventi formativi<br />

nelle seguenti direzioni:<br />

a) <strong>la</strong> drastica riduzione degli eventi residenziali (ora<br />

ogni convegno chiede e distribuisce crediti; <strong>in</strong><br />

futuro avranno ragione di esistere solo i corsi di<br />

eccellenza, con pochi partecipanti, con obiettivi<br />

e qu<strong>in</strong>di con contenuti di elevata qualità, con metodi<br />

didattici fortemente <strong>in</strong>terattivi, e con modalità<br />

rigorose di verifica dell’apprendimento);<br />

b) una quota consistente, probabilmente prevalente,<br />

dell’ECM si dovrà svolgere come Formazione<br />

sul Campo (FsC) all’<strong>in</strong>terno e per l’impegno<br />

propositivo delle Aziende Sanitarie pubbliche<br />

<strong>in</strong> risposta ai bisogni formativi dei propri dipendenti<br />

(è comunque auspicabile che questi<br />

eventi con caratteristiche fortemente professionalizzanti<br />

siano frequentabili anche da liberi professionisti<br />

con analoghi bisogni formativi). Si consideri<br />

che <strong>la</strong> FsC – f<strong>in</strong>ora avviata solo <strong>in</strong> alcune<br />

Regioni – può riguardare modalità diverse, quali:<br />

progetti di miglioramento e audit cl<strong>in</strong>ico, stage<br />

e tiroc<strong>in</strong>i, progetti di ricerca – per lo più ricercaazione<br />

– con esplicite ricadute formative;<br />

c) gran parte del<strong>la</strong> formazione teorica potrà essere<br />

gestita attraverso <strong>la</strong> formazione a distanza (FaD),<br />

soprattutto via e-learn<strong>in</strong>g che consente da una<br />

parte l’approccio al<strong>la</strong> formazione personale dal<strong>la</strong><br />

propria residenza e dall’altra comunque l’<strong>in</strong>terazione<br />

docente-discenti e discente-discenti grazie<br />

agli sviluppi dei sett<strong>in</strong>g <strong>in</strong>formativi virtuali; va<br />

ANNO 2 - numero 0 | giugno 2008

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