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Passato, presente e futuro dell’ECM <strong>in</strong> Italia per una prospettiva di qualità<br />
tati visibili soprattutto <strong>in</strong> ambiti di natura complessa come<br />
quelli gestionali, re<strong>la</strong>zionali ecc.; ma è auspicabile –<br />
quando possibile – almeno <strong>la</strong> ricerca di modalità appropriate<br />
per rilevare se l’<strong>in</strong>tervento formativo abbia sortito<br />
qualche risultato permanente, verificabile a distanza. Inf<strong>in</strong>e,<br />
a proposito di verifiche del<strong>la</strong> qualità degli eventi formativi<br />
non va sottovalutata l’utilità dei questionari di gradimento<br />
che i partecipanti debbono compi<strong>la</strong>re al<strong>la</strong> conclusione<br />
di ogni corso e che possono produrre <strong>in</strong>formazioni<br />
significative: ciò purché siano preparati adeguatamente<br />
(non con <strong>la</strong> genericità attuale), ne sia <strong>in</strong>centivata<br />
<strong>la</strong> compi<strong>la</strong>zione attenta come <strong>in</strong>dice di partecipazione<br />
e ne siano utilizzati pubblicamente i risultati.<br />
Adeguatezza del sett<strong>in</strong>g formativo<br />
Per gli aspetti logistici, per il numero di partecipanti e<br />
per <strong>la</strong> def<strong>in</strong>izione dei tempi di apprendimento. Anche<br />
questi elementi <strong>in</strong>cidono non poco sull’efficacia formativa<br />
degli eventi ECM se si considera, per esempio,<br />
quanto il numero di partecipanti condizioni il grado di <strong>in</strong>terattività<br />
<strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di ooperative learn<strong>in</strong>g: al di sopra dei<br />
quaranta-c<strong>in</strong>quanta partecipanti ci si può per lo più attendere<br />
una trasmissione passiva di <strong>in</strong>formazioni con ridotta<br />
valenza formativa (e ciò rende almeno discutibile<br />
l’accreditamento di questi eventi).<br />
Funzioni degli “attori” del sistema ECM<br />
Inf<strong>in</strong>e, il successo del<strong>la</strong> riprogettazione di un sistema<br />
ECM degno di questo nome dipende <strong>in</strong><br />
modo rilevante anche dal<strong>la</strong> ridef<strong>in</strong>izione dei ruoli,<br />
delle competenze e qu<strong>in</strong>di delle <strong>in</strong>combenze e dei<br />
reciproci rapporti dei molteplici attori oggi co<strong>in</strong>volti<br />
nell’ECM. Per una maggiore chiarezza sembra opportuna<br />
una breve precisazione term<strong>in</strong>ologica riguardante<br />
le funzioni dei cosiddetti provider, che a<br />
nostro avviso vanno dist<strong>in</strong>ti dai promotori di formazione:<br />
convenzionalmente si possono <strong>in</strong>dicare i<br />
primi come i responsabili degli aspetti logistici e organizzativi<br />
degli eventi formativi, mentre i secondi<br />
sono i responsabili del<strong>la</strong> pert<strong>in</strong>enza dei contenuti e<br />
del<strong>la</strong> qualità dei metodi didattici e valutativi: le due<br />
funzioni di provider e di fornitori del<strong>la</strong> formazione<br />
possono coesistere nel<strong>la</strong> medesima entità o agire<br />
separatamente, ma sempre e comunque nel pieno<br />
e reciproco rispetto delle prerogative specifiche. A<br />
questo punto sembra utile avanzare anche su questi<br />
temi alcune proposte:<br />
Organismo centrale per l’ECM del M<strong>in</strong>istero del<strong>la</strong> Sanità<br />
Non si può pretendere, e forse non è nemmeno corretto<br />
accettare, che un organismo centrale m<strong>in</strong>isteriale<br />
gestisca <strong>in</strong> prima persona e nei m<strong>in</strong>imi partico<strong>la</strong>ri<br />
l’<strong>in</strong>tero sistema ECM nazionale; se questo<br />
succede, sono <strong>in</strong>evitabili da un parte <strong>la</strong> sua burocratizzazione<br />
(se non <strong>la</strong> sclerosi) e d’altra parte c’è<br />
il rischio – peraltro già constatato – di suscitare gli<br />
appetiti delle molte corporazioni sanitarie che de-<br />
44 | <strong>rivista</strong> di EMERGENZA E URGENZA PEDIATRICA<br />
siderano acquisire i presunti vantaggi derivanti dal<strong>la</strong><br />
cogestione dell’<strong>in</strong>tero sistema. All’Organismo centrale<br />
m<strong>in</strong>isteriale, che forse potrebbe meglio configurarsi<br />
con <strong>la</strong> struttura dell’Agenzia (analoga per<br />
esempio all’AIFA), potrebbero/dovrebbero spettare<br />
alcuni compiti def<strong>in</strong>iti, quali:<br />
a) disegnare <strong>la</strong> cornice di alcune regole generali di <strong>in</strong>dirizzo<br />
per garantire i livelli m<strong>in</strong>imi ma irr<strong>in</strong>unciabili di<br />
omogeneità dell’ECM su tutto il territorio nazionale;<br />
b) def<strong>in</strong>ire e tenere aggiornati <strong>in</strong> questa funzione normativa<br />
gli obiettivi didattici generali e <strong>in</strong>termedi derivanti<br />
dai bisogni prioritari di salute che di volta <strong>in</strong> volta sono<br />
<strong>in</strong>dividuati dai piani di sviluppo e d’<strong>in</strong>tervento del SSN;<br />
c) <strong>in</strong>dicare i criteri irr<strong>in</strong>unciabili di qualità operativa dei<br />
promotori di formazione e dei provider;<br />
d) suggerire i criteri irr<strong>in</strong>unciabili di qualità didattico-pedagogica<br />
per le differenti tipologie di eventi formativi<br />
(residenziali, FsC, FaD);<br />
e) gestire (con <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione delle Regioni) <strong>la</strong> banca<br />
dati <strong>in</strong> cui vengono registrati tutti gli eventi formativi<br />
che si svolgono sul territorio nazionale con i rispettivi<br />
promotori di formazione e provider;<br />
f) gestire (con <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione delle Regioni ed eventualmente<br />
degli Ord<strong>in</strong>i e Collegi professionali) <strong>la</strong> banca<br />
dati anagrafica <strong>in</strong> cui registrare il contenuto del portfolio<br />
formativo di tutti i professionisti del<strong>la</strong> salute italiani;<br />
e) esercitare (con <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione del<strong>la</strong> Conferenza<br />
Stato-Regioni) funzioni di stimolo e consulenza nei confronti<br />
delle realtà regionali ECM ancora <strong>in</strong> fase di avvio;<br />
g) facilitare (con <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione del<strong>la</strong> Conferenza Stato-<br />
Regioni) lo scambio delle esperienze ECM tra le diverse<br />
realtà, così da <strong>in</strong>centivare il raggiungimento diffuso<br />
di livelli di eccellenza nelle offerte ECM.<br />
Per esercitare le suddette funzioni <strong>la</strong> struttura di<br />
detto Organismo dovrebbe comprendere: una sezione<br />
essenzialmente amm<strong>in</strong>istrativa per le <strong>in</strong>combenze<br />
gestionali (gestione dei database e funzioni<br />
di collegamento); una sezione con le caratteristiche<br />
del Comitato Tecnico Scientifico (CTS), costituito da<br />
“esperti” del<strong>la</strong> formazione; le logiche del<strong>la</strong> composizione<br />
del CTS dovrebbero essere esclusivamente<br />
quelle del<strong>la</strong> competenza didattico-pedagogica e<br />
comunicativa, e non quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> rappresentatività<br />
di categorie sanitarie, ord<strong>in</strong>i e collegi, s<strong>in</strong>dacati, società<br />
scientifiche ecc. (entità che potranno comunque<br />
essere consultate al bisogno per quanto di loro<br />
competenza dal CTS; v.oltre).<br />
È almeno s<strong>in</strong>go<strong>la</strong>re che f<strong>in</strong>o a ora nei livelli decisionali<br />
dell’ECM siano state rappresentate quasi<br />
solo queste componenti e ben poca attenzione –<br />
almeno sul piano quantitativo – sia stata data alle<br />
componenti con competenze didattiche e pedagogiche:<br />
come si fa a promuovere e far funzionare un<br />
sistema formativo senza il contributo esplicito di<br />
competenza (si noti: non nel<strong>la</strong> compartecipazione<br />
al potere gestionale) di persone che si occupano<br />
ANNO 2 - numero 0 | giugno 2008