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La s<strong>in</strong>drome di Munchausen per procura<br />
Un subdolo maltrattamento<br />
miere e medico solo a cose fatte. Quando descrivono<br />
l’accaduto sono però molto precise, e <strong>la</strong><br />
descrizione ha sempre caratteri drammatici.<br />
Medici e Infermieri, che sono abituati a trattare, a<br />
osservare, a partecipare alle preoccupazioni delle<br />
madri dei bamb<strong>in</strong>i ma<strong>la</strong>ti, dopo i primi tempi nei<br />
quali prevale quasi un sentimento di ammirazione<br />
per l’adeguatezza, col<strong>la</strong>borazione e competenza di<br />
queste madri, non possono non essere colti dal<br />
sospetto: l’elemento “madre” deve essere <strong>in</strong>serito<br />
tra i “s<strong>in</strong>tomi” utili al<strong>la</strong> diagnosi.<br />
Quando nasce il sospetto che <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia e i s<strong>in</strong>tomi<br />
del bamb<strong>in</strong>o siano frutto di falsificazione di esami<br />
o siano altrimenti provocati, il percorso diagnostico<br />
deve ovviamente cambiare.<br />
A seconda dei casi sarà necessario ricorrere a uno<br />
o più di questi “test diagnostici”:<br />
Verificare tramite esami di biologia moleco<strong>la</strong>re o<br />
altro se le anomalie riscontrate <strong>in</strong> esami su liquidi<br />
biologici siano dovute a <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento volontario<br />
(per esempio una madre <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>ava le ur<strong>in</strong>e del<br />
figlio con albume d’uovo, un’altra con sangue sottratto<br />
<strong>in</strong> <strong>la</strong>boratorio, etc…)<br />
Eseguire esami tossicologici e/o ricercare <strong>la</strong> presenza<br />
di farmaci nel sangue del bamb<strong>in</strong>o, quando<br />
è s<strong>in</strong>tomatico (i farmaci che sono stati utilizzati dagli<br />
Autori di MSBP sono i più svariati: è ovvio che <strong>la</strong><br />
ricerca debba essere mirata <strong>in</strong> base ai s<strong>in</strong>tomi).<br />
Questi esami possono essere risolutivi per dimostrare<br />
<strong>la</strong> falsificazione e qu<strong>in</strong>di fornire <strong>la</strong> diagnosi di<br />
MSBP. Non sono sufficienti a dimostrare l’Autore<br />
del<strong>la</strong> falsificazione, ma a questo devono arrivare<br />
altri professionisti e non necessariamente il pediatra.<br />
Purtroppo però non sempre <strong>la</strong> MSBP è determ<strong>in</strong>ata<br />
da falsificazioni di esami o somm<strong>in</strong>istrazione<br />
di sostanze farmacologiche o tossiche.<br />
Come abbiamo visto nell’elenco dei s<strong>in</strong>tomi, al<br />
primo posto stanno le apnee, (conseguenti a manovre<br />
di soffocamento) e al quarto e al qu<strong>in</strong>to posto<br />
stanno le crisi convulsive (o solo riferite o post-anossiche)<br />
e <strong>la</strong> cianosi (anch’essa da soffocamento):<br />
per queste manifestazioni e le re<strong>la</strong>tive cause, gli<br />
esami che abbiamo detto non hanno alcuna utilità.<br />
Ricorriamo ancora ad una def<strong>in</strong>izione per <strong>in</strong>trodurre<br />
il percorso diagnostico che può diventare necessario.<br />
La MSBP è:<br />
“Ma<strong>la</strong>ttia <strong>in</strong> un bamb<strong>in</strong>o che è simu<strong>la</strong>ta e/o provocata<br />
da un parente o da chi ne fa le veci.<br />
Richiesta ripetuta di valutazione e cura di un bamb<strong>in</strong>o,<br />
risultante spesso <strong>in</strong> numerose procedure<br />
diagnostiche.<br />
Scomparsa dei segni e s<strong>in</strong>tomi nel bamb<strong>in</strong>o<br />
quando viene allontanato da chi provoca <strong>la</strong><br />
ma<strong>la</strong>ttia”.<br />
10 | <strong>rivista</strong> di EMERGENZA E URGENZA PEDIATRICA<br />
È chiaro che un criterio diagnostico ex juvantibus<br />
consiste nell’ottenere l’allontanamento del sospetto<br />
responsabile dal bamb<strong>in</strong>o, affidando quest’ultimo<br />
alle cure di altri. Questa è una azione molto problematica<br />
perché, per allontanare un figlio dal<strong>la</strong> madre,<br />
è necessario procedere attraverso i servizi sociali<br />
e il tribunale dei m<strong>in</strong>ori. Ciò si deve fare senza avere<br />
ancora <strong>la</strong> prova sicura del maltrattamento perché<br />
è questa prova che si vuole ottenere.<br />
Ci vuole una forte conv<strong>in</strong>zione nel medico ed anche<br />
notevole coraggio per esporsi <strong>in</strong> questo iter procedurale<br />
e ottenere l’allontanamento del bamb<strong>in</strong>o<br />
dal<strong>la</strong> madre (o chi per essa).<br />
Una modalità di diagnosi alternativa e conclusiva è<br />
quel<strong>la</strong> di cogliere sul fatto <strong>la</strong> persona abusante. Per<br />
ottenere questo si può ricorrere al<strong>la</strong> videosorveglianza<br />
nascosta <strong>in</strong> Ospedale. Si tratta di una metodica<br />
ad alto valore diagnostico, ma anch’essa delicata<br />
e non scevra da problemi re<strong>la</strong>tivi al consenso<br />
<strong>in</strong>formato, al<strong>la</strong> ricerca su bamb<strong>in</strong>i, al<strong>la</strong> privacy e, <strong>in</strong><br />
generale, all’etica. Oltre a questo, non tutti gli ospedali<br />
dispongono di apparecchiature di videosorveglianza<br />
nelle stanze di degenza e di personale<br />
adatto a “sorvegliare <strong>la</strong> sorveglianza”. Dico questo<br />
perché <strong>la</strong> pr<strong>in</strong>cipale <strong>in</strong>dicazione al<strong>la</strong> videosorveglianza<br />
è il sospetto di soffocamento e, qualora si<br />
metta <strong>in</strong> opera una videosorveglianza diventa anche<br />
moralmente e legalmente obbligatorio osservare il<br />
video costantemente e, qualora si osservi sul video<br />
una madre che tenta di soffocare il figlio, è imperativo<br />
<strong>in</strong>tervenire immediatamente e sapere gestire <strong>la</strong><br />
situazione critica che si crea nel bamb<strong>in</strong>o e anche<br />
nell’abusante.<br />
La videosorveglianza nascosta può fornire <strong>in</strong>formazioni<br />
preziose non solo perché può far cogliere sul<br />
fatto un eventuale atto lesivo (soffocamento o somm<strong>in</strong>istrazione<br />
di farmaci o altro), ma anche perché<br />
permette di osservare il comportamento di chi assiste<br />
il bamb<strong>in</strong>o quando pensa di non essere visto.<br />
In molti casi <strong>la</strong> videosorveglianza ha mostrato che<br />
madri attente e affettuose quando si sapevano<br />
osservate; <strong>in</strong> realtà, avevano un atteggiamento <strong>in</strong>differente<br />
o distaccato e, nelle manovre di accudimento,<br />
usavano atteggiamenti bruschi se non addirittura<br />
lesivi per il loro figlio.<br />
È chiaro che, pur non costituendo una prova, l’evidenza<br />
di un atteggiamento così differente secondo<br />
le circostanze può costituire un forte <strong>in</strong>dizio quando<br />
c’è un sospetto diagnostico di MSBP. Da tutto<br />
quanto si è detto si comprendono le difficoltà del<strong>la</strong><br />
diagnosi ed il motivo per cui <strong>la</strong> <strong>la</strong>tenza tra l’<strong>in</strong>izio<br />
dei s<strong>in</strong>tomi e <strong>la</strong> diagnosi è generalmente lungo.<br />
La Tabel<strong>la</strong> 4 riporta alcune raccomandazioni che<br />
mi sembra utile ricordare anche perché a volte <strong>la</strong><br />
ANNO 2 - numero 0 | giugno 2008