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impianti farmaci antiblastici verniciatura liquidi infiammabili

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PROCESSI E SISTEMI•LANE MINERALI<br />

non archiviata o perché per il prodotto<br />

posato non è possibile risalire<br />

alla marca e modello, l’unico elemento<br />

per attestare l’assenza di<br />

cancerogenità sono le analisi di laboratorio.<br />

Per avere la conoscenza<br />

completa del prodotto è necessario<br />

conoscere due elementi:<br />

l l’analisi del «diametro geometrico<br />

medio ponderato rispetto alla<br />

lunghezza meno due errori standard»<br />

[2] , che è una prova facilmente<br />

eseguibile in laboratori<br />

specializzati facilmente contattabili<br />

sul territorio;<br />

l una serie di analisi su cavie che,<br />

per i prolungati tempi di studio, la<br />

scarsità di laboratori a disposizione<br />

e i costi elevati, risultano praticamente<br />

inapplicabili per scopi diversi<br />

da quelli di una produzione<br />

industriale [3] .<br />

Si può intuireche , quindi, in presenza<br />

di una lana minerale da analizzare,<br />

l’unico test applicabile è sulla<br />

dimensione della fibra; questo potrebbe<br />

portare a una sua classificazione<br />

come cancerogena anche se in<br />

realtà potrebbe non esserlo. Questa<br />

inevitabile visione parziale del problema<br />

può diventare molto onerosa,<br />

per esempio, in cantieri di estese<br />

demolizioni, per i quali è necessaria<br />

una preventiva bonifica delle lane<br />

minerali.<br />

lavoro sicuro<br />

Le azioni<br />

dei soggetti responsabili<br />

Nell’analisi di un sito sul quale è necessario<br />

intervenire, nella progettazione<br />

esecutiva, nella redazione dei<br />

capitolati, nella predisposizione dei<br />

piani di sicurezza e coordinamento,<br />

risulta molto importante valutare,<br />

quindi, la presenza o meno delle lane<br />

minerali tramite una mappatura, al<br />

fine di fornire, alle imprese esecutrici,<br />

tutti gli elementi necessari per<br />

eseguire in modo corretto eventuali<br />

interventi su questi materiali. Nella<br />

scelta di nuove lane da posare è sempre<br />

opportuno essere in possesso delle<br />

schede di sicurezza per evitare di<br />

incorrere nelle problematiche evidenziate.<br />

L’archiviazione di questa<br />

documentazione è molto importante<br />

e il fascicolo tecnico dovrebbe riportare<br />

questi elementi. Lo stesso fascicolo<br />

può diventare un buono strumento<br />

per evitare potenziali allarmismi<br />

sui materiali che, in realtà, non<br />

sono classificabili come cancerogeni.<br />

Conclusioni<br />

Questa è la situazione che si è presentata,<br />

per alcune esperienze vissute,<br />

nei cantieri edili. In questi casi<br />

si è potuto constatare un’attenzione<br />

particolare da parte degli organi di<br />

vigilanza. È stato possibile instaurare<br />

un processo collaborativo per<br />

l’individuazione della strada più efficace<br />

per la gestione del rischio.<br />

È comunque importante ribadire il<br />

concetto che solo alcuni tipi di lane<br />

minerali sono cancerogene e, per<br />

esprimere giudizi e valutazioni in<br />

merito, è necessario basarsi su dati<br />

oggettivi.<br />

A titolo esemplificativo, ma non esaustivo,<br />

sono indicati i manufatti e gli <strong>impianti</strong><br />

dove, potenzialmente, potrebbero<br />

essere presenti lane minerali:<br />

l coibentazione dei tubi;<br />

l coibentazioni dei controsoffitti;<br />

l coibentazioni delle porte REI;<br />

l coibentazioni delle caldaie;<br />

l coibentazioni sia nelle pareti in cartongesso<br />

sia in quelle in muratura.<br />

Per questi elementi è opportuno<br />

procurare le schede di sicurezza dei<br />

prodotti o, in assenza di documenti,<br />

eseguire delle analisi di laboratorio.<br />

Per concludere, è bene chiarire che,<br />

come per l’amianto, la presenza in sé<br />

di una lana minerale cancerogena in<br />

un ambiente non necessariamente deve<br />

essere fonte di preoccupazioni, in<br />

quanto è la possibilità di aerodispersione<br />

delle fibre che costituisce fonte<br />

di pericolo. Quindi, lane minerali confinate<br />

in controsoffitti, intercapedini,<br />

coibentazioni in cavedi ecc., se non<br />

sono manipolate in modo improprio,<br />

molto difficilmente possono diventare<br />

dannose per gli occupanti. l<br />

[2] «La classificazione cancerogeno non si applica alle fibre il cui diametro geometrico medio ponderato rispetto alla lunghezza meno due errori<br />

standard risulti maggiore di 6 ηm. Sono esentate dalla classificazione come cancerogene le fibre con diametro medio ponderato rispetto alla lunghezza<br />

superiore ai 6ηm in quanto al di sopra di tale valore le fibre sono considerate non più respirabili dall’uomo e perciò non in grado di raggiungere gli<br />

alveoli polmonari».<br />

[3] «La classificazione cancerogeno non si applica se è possibile dimostrare che la sostanza in questione rispetta una delle seguenti condizioni:<br />

- una prova di persistenza biologica a breve termine mediante inalazione ha mostrato che le fibre di lunghezza superiore a 20 ηm presentano un tempo<br />

di dimezzamento ponderato inferiore a 10 giorni;<br />

- una prova di persistenza biologica a breve termine mediante instillazione intratracheale ha mostrato che le fibre di lunghezza superiore a 20 ηm<br />

presentano un tempo di dimezzamento ponderato inferiore a 40 giorni;<br />

- un’adeguata prova intraperitoneale non ha rilevato un’eccessiva cancerogenicità;<br />

- una prova di inalazione appropriata a lungo termine ha portato alla conclusione che non ci sono effetti patogeni significativi o alterazioni<br />

neoplastiche».<br />

Immagini su gentile concessione della Romeo Srl.<br />

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