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L'ITALIA E LE ARTI

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solo verbale, ma anche extraverbale.Il presente contributo, ampliando il repertorio delle analisi<br />

empiriche, è a sostegno di una critica della traduzione non intuitiva, ma scientificamente fondata su<br />

culturospecificità e costanti del modello generale dei cambiamenti traduttivi e in grado di valutare<br />

anche la qualità dei filtri culturali introdotti dal traduttore stesso.<br />

Nicoletta Russotti Babić, dottore, traduttrice e, dal 2006, lettrice presso il Dipartimento di Lingua e<br />

F F ’U S C . S<br />

traduzione specializzata nel campo delle Scienze umanistiche e di glottodidattica e pubblica nei<br />

. A : “ ” : AA.VV. Tempo e memoria nella lingua<br />

e letteratura italiana 2008; “ ’ S D -ricezione della<br />

conversazione del P C y ” : AA.VV. Insularità e<br />

cultura mediterranea, 2012.<br />

11) Sylwia Skuza, Il mondo di Quo vadis? di Henryk Sienkiewicz presentato nell’ottica di sette registi<br />

internazionali<br />

Quo vadis? - è opera letteraria di uno dei più grandi scrittori polacchi - Henryk Sienkiewicz. Il libro<br />

1896 ò ’<br />

N 1905. S k w ’ contrastata e impossibile<br />

fra Licia, una cristiana, e Marco Vinicio, patrizio romano, sullo sfondo della Roma imperiale<br />

N . ’<br />

loro mondi: quello pagano, nel suo massimo splendore, ma allo stesso tempo nella sua massima<br />

decadenza morale e quello dei cristiani – impregnato di preghiera e amore fraterno. Luigi Santucci –<br />

S k w : “Quo vadis? è<br />

un romanzo entusiasta ed entusiasmante. E in tale formula tornerò a qualificarlo come un libro<br />

popolare, purché a questo termine sia data ogni pienezza e virtù di significato. Popolare qui è nel senso<br />

‘ ’; ò q cessantemente far leva sulle pulsioni emotive,<br />

’ ‘ ’ ‘ ’ ...” Dal romanzo sono stati tratti sei film di<br />

grande successo, sempre intitolati Quo vadis - il primo film è a distanza temporale esattamente di<br />

cento anni ’ . I 1901 ’<br />

2001. Tre volte Quo vadis? fu diretto da registi italiani, una volta da un regista americano. Lo scopo<br />

della mia presentazione sarà quello di mostrare in quale modo i registi internazionali hanno avvicinato<br />

’ S k w .<br />

Sylwia Skuza è dottore di ricerca in Italianistica presso l'Università Niccolò Copernico di Torún. Si<br />

occupa principalmente di semantica, fraseologia e paremiologia ’ in una prospettiva<br />

traduttologica. Ha pubblicato Kobieta: matka, córka, panna, żona, teściowa, synowa i wdowa w<br />

przysłowiach polskich i włoskich, Łó ź Wydawnictwo Poligraf, 2010 e vari articoli.<br />

12) Apollonia Striano, La trasposizione cinematografica di un best seller: Il resto di niente<br />

’ tenterà di ricostruire - a partire dagli abbozzi iniziali di sceneggiatura e dai materiali del<br />

back stage - le lunghe fasi durante le quali la regista Antonietta De Lillo ha elaborato la sua lettura<br />

cinematografica del romanzo storico di Enzo Striano Il resto di niente. Apparso per la prima volta nel<br />

1986, il romanzo, che racconta la gloriosa e drammatica storia della Rivoluzione napoletana del 1799<br />

e di una delle sue protagoniste, Eleonora Pimentel Fonseca, è diventato, nel corso di dieci anni, un<br />

caso editoriale nazionale e internazionale. Riproposto dalla Rizzoli e poi dalla Mondadori, tradotto in<br />

francese, tedesco, spagnolo, portoghese, Il resto di niente ha sollecitato numerose interpretazioni<br />

teatrali e musicali. Proprio nel linguaggio cinematografico - evocato dallo stesso Striano in alcuni<br />

appunti per spiegare le scelte stilistiche e la prospettiva interna al romanzo - il libro sembra aver<br />

’ ’ q .<br />

Apollonia Striano, dotto I “F II” N<br />

“ ’O ” N .<br />

Aleni-Firb per la digitalizzazione degli archivi letterari del Novecento, ’A G<br />

Marone, custodito nella Biblioteca Nazionale di Napoli. Ha pubblicato: Novecentismo a Napoli. 1926-<br />

1929, 2000 e Le riviste letterarie a Napoli. 1944-1959, 2006. Ha curato il romanzo inedito di<br />

Francesco Cipriani Marinelli Melusina sull’altro marciapiede (2003) così come i romanzi Giornale di<br />

adolescenza (2000), Il resto di niente (2005), Indecenze di Sorcier (2006) di Enzo Striano. Suoi saggi<br />

sono apparsi su Filologia e critica, Otto-Novecento, Critica Letteraria, Nord e Sud e Riscontri.<br />

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