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L'ITALIA E LE ARTI

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FRANCESCA CARDONE<br />

Definita da Achucarro come una delle più belle promesse musicali,<br />

Francesca Cardone si è diplomata a Firenze con 10 e lode e menzione<br />

d’onore. Si è perfezionata con Graf e Achucarro alla SMU di Dallas (Master<br />

in Piano Performance) e all’Acc. S. Cecilia di Roma con Perticaroli e Ayo.<br />

Ha frequentato corsi all’Acc. di Biella, alla Chigiana di Siena e al Mozarteum<br />

di Salisburgo e con Perahia, Badura-Skoda, Lonquich, Aronowski, Rose,<br />

Kadlubiski dell’Acc. Chopin di Varsavia, Crudeli e Wladkowski dell’Ecole<br />

Normale Superieure (Parigi). Ha suonato per note associazioni, Festival e<br />

teatri italiani nonché in Europa, USA e Giappone.Vincitrice di più concorsi<br />

(Roma’89, Stresa, Sulmona, Lucca, Kingsville) si è esibita al Festival di<br />

Salisburgo e al Palazzo Ducale di Mantova con Zwiauer e Müller, 1° violino<br />

e 1a viola dei Wiener Symphoniker e con membri dei Wiener Philarmoniker. Ha registrato per la radio<br />

italiana e polacca e aderito a progetti culturali della Westminster University-Londra. Docente presso la<br />

Soc. Dante Alighieri e la Päd. Hochschule di Salisburgo. Il suo interesse per l’arte nelle sue varie forme<br />

e per la diffusione della cultura italiana ha portato alla realizzazione di un CD su Liszt e l’arte italiana,<br />

in collaborazione con la Società Dante Alighieri. Suo è un CD dedicato a Brahms ai cui brani si alternano<br />

poesie di autori tedeschi. Il suo più recente lavoro - in collaborazione con gli attori I. Karajan e P.<br />

Simonischek - concerne l’epoca letterario-musicale fra il tra Sei-e Settecento in Austria e Italia.<br />

Serata teatrale<br />

Balkan Burger di STefano MaSSini con luiSa caTTaneo<br />

Balkan Burger è la storia di Razna che visse più volte. Una storia incredibile, quella di Razna. Nata in<br />

una delle tante comunità ebraiche rimaste illese dall’invasione turca, vedrà cambiare la sua vita con<br />

il ritmo di una ballata kletzmer. Perché le carte si ridanno di continuo, al tavolo da gioco dei balcani.<br />

Quindi Razna danza con Dio, comunque lo si chiami. Sullo sfondo di un’Hercegovna dove “se preghi<br />

Dio si girano in quattro”, cambierà quattro volte vita e religione. Con la leggerezza rassegnata della<br />

vittima sacrificale, Razna muore e rinasce di continuo, perché di continuo la storia cambia maschera e<br />

camuffa il viso. Tutto scorre, tutto si trasforma al gran bazar delle religioni slave: Roze diventa Razna,<br />

impara preghiere cattoliche e litanie ortodosse, lei, figlia di rabbino, frequenterà preti, monache, un<br />

iman e un Pope. Un racconto tutto da ascoltare, una galleria implacabile di personaggi e di situazioni,<br />

intrecciate fra loro con il filo conduttore di una macelleria titanica dove fra uomini e bestie non c’è poi<br />

gran differenza.<br />

Stefano Massini, 35 anni, fiorentino, laureato in Lettere Antiche, si avvicina<br />

al teatro come assistente ospite di Luca Ronconi al Piccolo Teatro di Milano.<br />

Nel 2005 vince con L’odore assordante del bianco il Premio Pier Vittorio<br />

Tondelli. Da lì è un susseguirsi di allestimenti teatrali in tutta Italia per vari<br />

suoi testi: non solo Processo a Dio, ma altresì il testo vincitore del Premio<br />

Tondelli, prodotto dal Teatro Metastasio/Stabile della Toscana, e Memorie<br />

del boia con le scene di Emanuele Luzzati. Nel 2007 al Piccolo Teatro di<br />

Milano riceve il Premio Nazionale della Critica, mentre la casa editrice<br />

Ubulibri di Franco Quadri pubblica in successione tre libri con i suoi testi<br />

teatrali: Una quadrilogia, Trittico delle gabbie e Donna non rieducabile,<br />

memorandum su Anna Politkovskaja. Quest’ultimo testo, scritto nel 2007, è<br />

stato messo in scena a Parigi, Bruxelles, Marsiglia, Toulouse, Lussemburgo,<br />

Monaco, e in Italia è diventato anche un mediometraggio applaudito alla 66° Mostra del Cinema di Venezia<br />

e poi messo in onda sugli schermi RAI. Negli ultimi anni Massini non si è sottratto ad altre sfide:<br />

dalla gustosa commedia sui filosofi del ’700 al pamphlet L’Italia s’è desta sui mali del Belpaese, fino al<br />

progetto teatrale sul crollo della Lehman Brothers (già in corso di pubblicazione anche in Francia), nonché<br />

il monologo Lo schifo che riporta in scena l’omicidio di Ilaria Alpi con la grande attrice Lucilla Morlacchi.<br />

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