06.06.2013 Views

Ndrangheta a Lecco_#7E45 - Trasparente

Ndrangheta a Lecco_#7E45 - Trasparente

Ndrangheta a Lecco_#7E45 - Trasparente

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

opera della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza, di 37 persone6 appartenenti<br />

alla famiglia Coco Trovato.<br />

Tale famiglia nonostante la condanna all’ergastolo dei capi Franco Coco Trovato e<br />

Mario Coco Trovato è riuscita infatti a rioccupare il territorio di influenza, e cioè<br />

quello di <strong>Lecco</strong>, grazie alla discesa in campo e alla reggenza di figli, nipoti e<br />

consanguinei indicati nell’ordinanza di custodia cautelare.<br />

Vincenzo Falzetta, sempre secondo la misura cautelare, era anche l’uomo di<br />

riferimento del gruppo sul piano finanziario e imprenditoriale, avendo assunto per<br />

conto della cosca, tramite varie società, la gestione di numerosi locali pubblici a<br />

Milano tra cui la nota discoteca Madison, il ristorante Bio Solaire e la discoteca estiva<br />

Cafè Solaire, sita strategicamente nei pressi dell’Idroscalo.<br />

Si era così costituita una catena di locali pubblici, in cui fra l’altro lavoravano quasi<br />

solo parenti o persone legate alla “famiglia”, che rispondevano ad una pluralità di<br />

esigenze: riciclare la liquidità in eccesso, spacciare all’interno di essi o intorno ad essi<br />

altra cocaina e usare i locali, al riparo da occhi indiscreti, per riunioni strategiche,<br />

alcune delle quali finalizzate a discutere addirittura il reimpiego in grosse attività<br />

immobiliari in Sardegna dei proventi della bancarotta di società finanziarie messe in<br />

piedi dalle cosche in Svizzera.<br />

Si evidenzia in questo contesto un’elevata capacità imprenditoriale delle famiglie<br />

calabresi considerando che locali analoghi sono stati aperti da Falzetta a Soverato in<br />

provincia di Catanzaro e sono in corso progetti di acquisizione di ristoranti negli<br />

U.S.A. come risulta da diverse indagini.<br />

Uno spaccato particolare è rappresentato da Quarto Oggiaro, il quartiere popolare da<br />

sempre tra i più degradati della periferia nord-ovest di Milano. Una vera e propria<br />

zona franca per l’illegalità, con settecento delle quattromila case popolari gestite dalla<br />

ALER, l’ente comunale milanese che amministra il patrimonio edilizio pubblico,<br />

occupate abusivamente e con l’accesso controllato direttamente dagli uomini della<br />

‘ndrangheta. In questo territorio, suscitando grande clamore sui media locali,<br />

nell’estate del 2007 è ricomparso in forze il gruppo Carvelli di Petilia Policastro<br />

(KR), anch’esso colpito dalle indagini degli anni ’90 ma ugualmente riuscito a<br />

riprodursi.<br />

Alcuni interventi di polizia hanno fatto emergere un vero e proprio controllo militare<br />

dello spaccio tra i casermoni del quartiere con file di acquirenti che si presentavano<br />

praticamente alla luce del sole nei vari punti dove operavano gli spacciatori<br />

stabilmente presidiati da chi era addetto alla guardia e al rifornimento.<br />

Risale allo stesso mese di agosto 2007, e cioè poco dopo il fallito tentativo di<br />

“bonifica” di Quarto Oggiaro, l’omicidio proprio di Francesco Carvelli figlio<br />

dell’ergastolano Angelo Carvelli e nipote del sorvegliato speciale Mario Carvelli,<br />

considerato l’attuale padrone del quartiere. Il regolamento di conti, uno dei non<br />

numerosi verificatisi negli ultimi anni, risponde con ogni probabilità ad una logica di<br />

assestamento dei rapporti tra i vari gruppi operanti nell’area.<br />

L’enorme liquidità in eccesso prodotta dai traffici di cocaina e in misura minore ma<br />

27

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!