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Ndrangheta a Lecco_#7E45 - Trasparente

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successivamente, il boss Franco Trovato, furono arrestati con l’accusa di omicidio.<br />

Nell’ottobre 1982 furono tutti e tre assolti per “avere agito in condizione di legittima<br />

difesa”. Fu Scarfò a far fuoco per primo.<br />

1995, carcere di Vigevano. Vincenzo Musolino era lì detenuto da circa due anni. Il 21<br />

marzo dello stesso anno il ministro di Grazia e Giustizia aveva deciso l’applicazione del<br />

regime di carcere duro, il famigerato 41 -bis, anche per la “mente finanziaria” del clan<br />

Trovato. In origine era stato però commesso un errore. I funzionari avevano scambiato<br />

le fedine penali tra fratelli. “Il mio cliente non e’ stato mai condannato. Molto<br />

probabilmente e’ stato preso un grosso abbaglio. Pluripregiudicato e’ il fratello”, si era<br />

lamentato il legale del foro di <strong>Lecco</strong> Giuseppe Martini.Vincenzo smise per questo di<br />

mangiare e rifiutò l’ora d’aria; la moglie, Maria Sacco, s’incatenò davanti al Tribunale<br />

di Milano in segno di protesta: “non voglio che muoia” affermò. Scrisse pure al<br />

Papa.Angelo Musolino se ne stava intanto nel carcere di Fossano (Cuneo) a scontare 12<br />

anni.<br />

Nonostante tutto, secondo l’impianto accusatorio e le richieste del Pubblico Ministero<br />

Luca Masini, Angelo Musolino avrebbe continuato a commettere reati. L’ultimo<br />

appunto quello di malmenare, estorcere e sfruttare migranti maghrebini in concorso<br />

con altri quattro imprenditori attivi nel tessuto economico del territorio lecchese.<br />

Il tutto nell’indifferenza di una città che si fregia d’esser baluardo di Sicurezza e di<br />

Disciplina.<br />

Duccio Facchini<br />

18 luglio 2009<br />

Migranti sfruttati: condannati gli imprenditori<br />

Il 16 settembre scorso sono stati condannati i cinque imprenditori lecchesi colpevoli<br />

d’aver sfruttato, minacciato e picchiato alcuni migranti nordafricani.<br />

Ne parlammo ponendo l’accento sul curriculum di uno di loro: Angelo Musolino.<br />

L’accusa aveva chiesto quasi trent’anni per i cinque, più del doppio di quanto ha deciso<br />

il Gup del Tribunale di <strong>Lecco</strong> (11 anni).<br />

Tra questi, Severino Angora, napoletano di Striano classe 1956 e residente a Oggiono<br />

(<strong>Lecco</strong>), s’è visto condannare a 4 anni e 2 mesi. La pena più alta.<br />

Angelo Musolino, invece, è stato condannato a 4 anni.<br />

Duccio Facchini,<br />

24 settembre 2009<br />

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