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Ndrangheta a Lecco_#7E45 - Trasparente

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per la precisione richiesti dal Pm Luca Masini. Le ricerche effettuate non hanno<br />

permesso – come nel caso di Verillo – di stabilire l’attività economica di Musolino;<br />

nonostante questo, Angelo Musolino racchiude in sé una storia ricca di spunti e<br />

particolari che meritano d’esser raccontati.<br />

Angelo Musolino è fratello di Eustina, moglie del boss della ‘ndrangheta lecchese<br />

Franco Trovato, e di Vincenzo (1954, nato a Cerva in Calabria). Vincenzo Musolino è<br />

stato senza ombra di dubbio la “mente finanziaria” di Franco Trovato. Gestiva per<br />

conto del capo immobiliari, finanziarie, imprese di movimento terra e di smaltimento<br />

dei rifiuti. All’interno del clan di Franco Trovato (operativo da Milano a Varese<br />

passando per la Comasina ma stanziatosi nel lecchese) Angelo Musolino non ha mai<br />

rivestito lo stesso ruolo di Vincenzo – definito “organizzatore dell’associazione, in<br />

quanto preposto, nella zona di <strong>Lecco</strong>, al reinvestimento dei proventi illeciti del<br />

traffico”, secondo l’accusa del processo Wall Street. Antonio Schettini, braccio destro di<br />

Franco Trovato, interrogato nell’ambito del maxi processo “Wall Street” dichiarò che<br />

Angelo Musolino, così come Tonino Bruno e Antonio Sacchinello, era uno degli “amici”<br />

del boss attivo nello spaccio di cocaina sin dai primi anni del 1980. Salvatore Pace,<br />

anch’egli imputato nel maxi processo, dichiarò che al “Portico” di Airuno – locale<br />

intestato alla moglie del super boss e bunker operativo della cosca mafiosa – si<br />

incontrò spesso con Angelo Musolino, il fratello Vincenzo, Franco Trovato e Mario<br />

Trovato (altro “organizzatore” della cosca). Le frequentazioni con i capi indiscussi della<br />

‘<strong>Ndrangheta</strong> lecchese – e tuttora attivi nonostante il regime di carcere duro, come nel<br />

caso di Franco Trovato – non costituiscono però l’unico dato interessante della<br />

“carriera” di Angelo Musolino.<br />

Nella notte tra il 4 e il 5 settembre del 1976, durante la festa de L’Unità presso il circolo<br />

Farfallino di <strong>Lecco</strong>, il fratello maggiore dell’attore Nino Castelnuovo – celebre ai tempi<br />

per l’interpretazione di Renzo Tramaglino, Promessi Sposi – Pier Antonio, operaio<br />

42enne, fu aggredito violentemente da sei uomini. Inizialmente furono accusati i tre<br />

fratelli Govoni, vicini al Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale. Uno di loro,<br />

Vittorio, fu infatti “candidato alle ultime elezioni politiche per il MSI-DN” a detta del<br />

deputato Borromeo D’Adda. Nel 1977 vi fu un’interrogazione parlamentare nella quale<br />

lo stesso deputato missino Borromeo D’Adda invitò l’allora responsabile agli Interni,<br />

Francesco Cossiga, a ristabilire “quel clima di civile convivenza che da diversi anni non<br />

esiste più” perché preoccupato del “processo popolare” riservato ai Govoni.<br />

Castelnuovo morì poche ore dopo per le gravissime lesioni riportate dopo il pestaggio. I<br />

Govoni vennero presto scagionati e ritenuti estranei al fattaccio. Secondo il<br />

collaboratore Antonio Zagari, interrogato nell’ambito del processo “Wall Street”, uno<br />

dei sei aggressori fu proprio Angelo Musolino, fratello di Vincenzo. Zagari, figlio di uno<br />

dei primi boss mafiosi calabresi giunti in Lombardia, Pasquale Zagari, attribuì in un<br />

primo momento il fatto a Vincenzo, confondendo i curricula dei due Musolino. Grazie<br />

ad un accertamento dei Ros risalente al 1993, la verbalizzazione dell’interrogatorio fu<br />

corretta: all’aggressione che portò alla morte di Pier Antonio Castelnuovo partecipò<br />

Angelo Musolino.<br />

E’ la volta del 17 gennaio 1980. Negli uffici di una società milanese coinvolta in un giro<br />

di false fatturazioni, la Co.Ge.Me., Silvio Scarfò – collaboratore dell’amministratore<br />

dell’attività – morì ammazzato. Gregorio Vigliarolo (già coinvolto in una brutta<br />

faccenda di sequestro di persona e spaccio di droga), Angelo Musolino e,<br />

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