Ndrangheta a Lecco_#7E45 - Trasparente
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pregiudicato risiedeva. I clan della zona a Ovest del capolouogo lombardo sono attivi<br />
nell’edilizia, nei mobilifici e nella gestione di bar, rivela un recente rapporto dell’antimafia<br />
milanese. Cosche di ‘ndrangheta possiedono esercizi pubblici a Pioltello e negozi di<br />
abbigliamento tra Inveruno, Cuggiono, Castano Primo; a Legnano si dedicano all’ingrosso<br />
e al dettaglio di prodotti ortofrutticoli, alle sale giochi e agli immancabili bar.<br />
È facile diventare clienti o inquilini della mafia, anzi, a volte non c’è scelta.<br />
Nel quartiere periferico di Quarto Oggiaro a Milano, “settecento delle quattromila case<br />
popolari gestite dall’Aler sono occupate abusivamente e con l’accesso controllato<br />
direttamente dagli uomini della ‘ndrangheta”, afferma la citata relazione Forgione.<br />
La famiglia Carvelli, originaria di Petilia Policastro (Crotone), controlla militarmente lo<br />
spaccio di droga nel quartiere.<br />
La mafia si può “consumare” anche nel bar di tutti i giorni. Il cavallo di Troia sono i<br />
videopoker. In Liguria, nel settore della macchinette da gioco si danno da fare<br />
organizzazioni legate a importanti famiglie di Cosa nostra, come i Madonia di Caltanissetta<br />
e gli Emanuello di Gela. Negli anni Novanta, spiega la relazione della Commissione<br />
parlamentare antimafia approvata il 18 gennaio 2006, l’organizzazione ha imposto i propri<br />
apparecchi a numerosi esercizi pubblici “ricorrendo a metodi mafiosi e nessuno degli<br />
esercenti ha denunciato i soprusi subiti”. I profitti “sono stati in parte investiti nel settore<br />
immobiliare, per l’acquisto di lussuosi appartamenti situati in zone residenziali di Genova,<br />
in parte utilizzati per il mantenimento delle famiglie degli associati detenuti”. Il gioco è<br />
uno dei settori a maggiore rischio di infiltrazione, a partire dalle Sale bingo, attività che si<br />
svolge per concessione dei Monopoli di Stato e, dicono le inchieste più recenti, interessa<br />
sempre di più Cosa nostra. Se ne trova conferma nei “pizzini” del boss Salvatore Lo Piccolo,<br />
considerato l’erede di Bernardo Provenzano e arrestato il 5 novembre 2007.<br />
È difficile scappare dai soldi della mafia. Sono troppi, la cocaina è il carburante della vita<br />
notturna di centinaia di migliaia di persone in tutto il Nord, dal Piemonte al Veneto. Ci si<br />
può mettere in macchina o salire su un treno, ma non serve a molto. Nella relazione per<br />
l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2008, il Procuratore generale di Milano Manlio<br />
Minale ha svelato l’interessamento della ‘ndrangheta negli appalti per due grandi opere in<br />
corso di realizzazione tra Milano e Torino: l’Alta velocità ferroviaria e il raddoppio<br />
dell’autostrada A4. 12<br />
I movimenti di Buccinasco<br />
Ci sono zone del Nord dove la mafia ha il completo monopolio dell’edilizia, in particolare<br />
del movimento terra. Lo dice senza giri di parole la Commissione parlamentare antimafia<br />
nella relazione sulla ‘ndrangheta approvata quest’anno,<br />
lo confermano le strutture investigative specializzate, ma l’allarme non trova un centesimo<br />
della risonanza riservata all’“emergenza” sicurezza. Eppure quello che ha scritto l’antimafia<br />
è stato approvato all’unanimità da tutti i partiti: “Persino le minacce estorsive non sono<br />
necessarie quando, come nella maggioranza dei casi, si verte in realtà in una situazione di<br />
completo monopolio ed in ampie zone della Brianza o del triangolo Buccinasco-Corsico-<br />
Trezzano non è nemmeno pensabile che qualcuno con proprie offerte o iniziative ‘porti via<br />
il lavoro’ alle cosche calabresi che hanno le loro imprese diffuse sull’intero territorio”.<br />
Come ha spiegato alla Commissione<br />
il capo della Direzione distrettuale antimafia di Milano, Ferdinando Pomarici, “in settori<br />
come quello dell’edilizia non è nemmeno necessaria l’intimidazione diretta poiché è<br />
sufficiente l’intimidazione ‘percepita’, cioè quella non esercitata con minacce aperte ma<br />
con la semplice ‘parola giusta al momento giusto’”.<br />
Buccinasco, cittadina dell’hinterland Sudovest di Milano, è nota come Platì 2, per il gran<br />
numero di immigrati arrivati dal paese dell’Aspromonte a partire dagli anni Sessanta.<br />
Compreso Antonio Papalia, considerato fino agli anni Novanta il più importante<br />
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