Programma Pastorale 2010 - Amalfi - Cava De' Tirreni
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Per l’anno 2011-2012: essere tra, farsi carico, sostenersi, essere con, spirito<br />
di corpo.<br />
Valore generale per l’anno: RIPARTIRE DAI POVERI OSSIA DALLE<br />
VECCHIE E NUOVE POVERTÀ.<br />
Per l’anno 2012-2013: comprendere il bene, scambiarsi esperienze, partecipazione,<br />
accompagnamento, volontariato.<br />
Valore generale per l’anno: FARE DEL BENE COMUNE E DEL RI-<br />
SCATTO DEI POVERI UN PROGETTO DI VITA.<br />
Modalità generali di leggere il testo<br />
Anche quest’anno si è cercato di elaborare il testo della meta e delle sue<br />
motivazioni con un linguaggio molto semplice, a portata di mano della gente<br />
comune, rinunciando alla loro elaborazione in chiave metodologica. La ragione<br />
è semplice: vogliamo arrivare a tutti e per arrivare tutti bisogna essere comprensibili,<br />
a tutto vantaggio della semplicità e pensando soprattutto alle persone, al<br />
loro bene e alla loro capacità ricettiva.<br />
In ogni caso la Chiesa deve pensare razionalmente e organicamente i<br />
passi del suo cammino verso un ideale che essa vuole raggiungere; la comunità<br />
è chiamata ad esercitare la mente ad una forma di ascesi, per uscire da un modo<br />
di pensare e di fare, troppo improntato all’improvvisazione, spinti da una falsa<br />
convinzione che la vera spiritualità è vivere alla giornata. Speriamo che questa<br />
esemplificazione linguistica sia di aiuto ai parroci, a tutti i laici impegnati e a<br />
tutta la gente desiderosa di vivere coscientemente la propria cristianità.<br />
Altra conferma di quanto fatto lo scorso anno è la riduzione del numero<br />
dei gesti moltitudinari proposti alle parrocchie. L’obiettivo è quella di renderli<br />
più facilmente programmabili e realizzabili da parte dell’Epap dando poi il giusto<br />
tempo per evidenziarne il significato e farlo acquisire dalla comunità.<br />
Ove possibile inoltre, i gesti moltitudinari devono tendere non solo ad<br />
essere realizzati in Chiesa e quasi sempre legati alla celebrazione eucaristica e<br />
quindi offerti a coloro che già “vengono in chiesa”, ma devono avere il senso di<br />
una pastorale fuori dalla Chiesa e raggiungere il maggior numero di persone con<br />
quelle “provocazioni”, che sono proprio i gesti e gli slogan, che altro non sono<br />
se non uno strumento per comunicare frammenti di Vangelo alla gente.<br />
In diverse parrocchie si è fatto lo sforzo di creare in qualche modo i primi<br />
organismi di partecipazione (messaggeri parrocchiali ed Epap), ma questi hanno<br />
bisogno di consolidamento e soprattutto di accompagnamento per capire il loro<br />
ruolo nel contesto del cammino diocesano, anche per non scoraggiarsi.<br />
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