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Programma Pastorale 2010 - Amalfi - Cava De' Tirreni

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mo impropriamente “i vicini”, ma deve essere organicamente pensata anche<br />

con l’aiuto delle scienze umane che, con le loro acquisizioni, soprattutto nel<br />

20º secolo, hanno dato nuove chiarezze e nuovi impulsi sulle modalità cui<br />

annunciare Cristo all’uomo di oggi;<br />

d) Al di là di ogni programmazione e prima di ogni cosa vi è il primato assoluto<br />

dello Spirito Santo. È lui che guida la Chiesa lungo le strade della<br />

storia. È lui l’anima della testimonianza cristiana. È lui la forza di propulsione<br />

dell’azione pastorale della Chiesa. Pertanto, nessuna programmazione<br />

pastorale può autenticamente servire la missione di evangelizzazione della<br />

Chiesa se essa è concepita esclusivamente come organizzazione tecnica della<br />

pastorale di una diocesi.<br />

La vera natura di certe resistenze al cambiamento<br />

Nell’arco del quadriennio che si è appena concluso molte e diverse sono<br />

state le reazioni alla novità rappresentata dall’adozione di un progetto pastorale<br />

di carattere globale e organico. Pur rispettando le diverse reazioni di chi, in maniera<br />

appassionata partecipa al cammino ecclesiale intrapreso, ritengo che non<br />

sia opportuno svalutare i passi fatti ma di continuare a discernere quei percorsi<br />

che lo Spirito indicherà come decisivi e inappellabili per veleggiare verso l’orizzonte<br />

della comunione, fedeli alla Parola e al Magistero. E’ necessario, anche,<br />

considerare i ritmi propri di ogni comunità parrocchiale: sia quelli più incalzanti,<br />

sia quelli più restii, senza perdere la rotta che stiamo seguendo.<br />

Come Pastore di questa amata Chiesa amalfitana – cavese sempre incoraggerò<br />

tutti alla missionarietà e alla corresponsabilità in seno alla Chiesa: ne va della<br />

nostra identità di credenti di fronte al mondo che reclama quei valori evangelici<br />

che danno senso ad ogni passo esistenziale. Amare davvero la Chiesa significa<br />

prendere le distanze dalla sedentarietà e dalla pigrizia spirituale e assumere,<br />

come bussola di orientamento, la duplice fedeltà a Dio e all’uomo: questo ci<br />

renderà tutti capaci di riattivare e maggiormente qualificare ogni settore della<br />

pastorale, il senso di appartenenza e di amore alla Chiesa particolare, la passione<br />

per il bene e la salvezza delle anime, soprattutto di coloro che hanno perso il senso<br />

della fede o che non l’hanno mai avuto, dato che ci troviamo ormai davanti a<br />

generazioni intere cui il patrimonio della fede cristiana non è stato più trasmesso<br />

o sostituito con la cultura del godimento e del consumo.<br />

Solidarietà e condivisione e la continuità con il precedente piano triennale<br />

Dopo aver sensibilizzato per quattro anni (2006/<strong>2010</strong>) sulla necessità di<br />

“camminare insieme”, sottintendendo la necessità di uscire dalle proprie chiusure<br />

e dai propri campanilismi per unire le forze e creare non solo la coscienza<br />

ma anche l’amore verso la Chiesa particolare come soggetto proprio di missione,<br />

sappiamo che la strada è ancora lunga. Molti hanno scelto di ignorare l’appello<br />

di camminare insieme.<br />

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