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Programma Pastorale 2010 - Amalfi - Cava De' Tirreni

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58<br />

PASTORALE SANITARIA- UNITALSI<br />

(Resp. dott. Vincenzo Prisco)<br />

Obiettivi:<br />

Gli obiettivi dell’Ufficio Diocesano per la pastorale della salute saranno,<br />

in linea con il progetto pastorale Diocesano e con l’impostazione dell’Arcivescovo,<br />

fondamentalmente due:<br />

1. Suscitare in tutti i fedeli dell’Arcidiocesi, in tutte le comunità parrocchiali<br />

l’attenzione e l’accoglienza agli ultimi (in particolare agli ammalati, ai<br />

diversamente abili, agli anziani cronici spesso soli). La Parola di Dio che<br />

ascoltiamo e incontriamo con la Catechesi, che preghiamo e celebriamo con<br />

la Liturgia, deve attuarsi e contestualizzarsi nel dono dell’Amore agli altri:<br />

altrimenti non è la risposta piena all’invito di Cristo!<br />

Nelle parrocchie più grandi e, nelle altre, a livello foraniale, suscitare<br />

l’individuazione e la formazione di operatori della pastorale delle salute che aiutino<br />

i parroci a ribaltare completamente l’approccio alle persone che soffrono:<br />

il malato non come oggetto di pietà e di un’attenzione sporadica, occasionale,<br />

ma come oggetto che riscoprendo e dando dignità al proprio dolore, diventi il<br />

centro, il punto di riferimento della comunità nella piena accettazione di Gesù<br />

sofferente e morto in croce, ma risorto nella Gloria.<br />

I corsi di formazione si svolgeranno dal mese di ottobre ad aprile e riguarderanno<br />

i principali argomenti della pastorale della vita (bioetica, difesa della<br />

vita, l’approccio al malato, l’accompagnamento nella fase terminale, il supporto<br />

alla famiglia e la gestione del dolore, il rapporto con i diversamente abili, ….).<br />

In ogni parrocchia si stimolerà la partecipazione dei professionisti della<br />

salute (medici, farmacisti, biologi, psicologi, infermieri) residenti nel territorio<br />

alla vita catechetica, sacramentale ed operativi della comunità, affinchè con la<br />

propria specificità contribuiscano ad impostare dei veri e propri percorsi di condivisione,<br />

di ADOZIONE verso gli ammalati ed i diversamente abili.<br />

2. Il secondo obiettivo che si cercherà di sviluppare è la diocesanità delle<br />

iniziative portate avanti e la partecipazione di tutte le parrocchie a tale<br />

percorso.<br />

In questo modo si potrà realizzare uno scambio di esperienze tra le varie<br />

comunità e la realizzazione di iniziative forti, importanti tese a creare nella Chiesa<br />

locale il miglior clima di attenzione ed accoglienza agli ultimi.

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