ecomusei e sviluppo locale - Agenda 21 Est Ticino
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Identità e territorio divengono concetti chiave della moderna interpretazione<br />
del patrimonio culturale, al centro del pensiero ecomuseale.<br />
Anche i musei d’ arte contemporanea furono coinvolti in questa rivoluzione<br />
(Ribaldi 2005): il Musée d’ art moderne de la ville de Paris, nel 1966, crea al suo<br />
interno uno spazio definito ARC - Animazione, Ricerca, Confronto – progettato<br />
dallo storico dell’ arte Pierre Gaudibert. Il progetto mirava a trasformare questo<br />
organismo finanziato dallo Stato in un’ area sperimentale vivace e creativa, un<br />
luogo di dibattito fra artisti e cittadini al fine di “[...] rendere attive le opere,<br />
liberare il loro potenziale esplosivo e farne qualcosa di più del semplice piacere<br />
per l’occhio […] affinché si agisca sull’ immaginario […] mettendo in<br />
discussione abitudini e certezze” (Gaudibert, 2005: 85). Questi cambiamenti<br />
furono mossi prevalentemente dall’ intento di rendere sempre più accessibile e<br />
fruibile la cultura al grande pubblico, estremizzando talvolta le intenzioni fino a<br />
rendere l’ emozione dell’ esperienza museale centro della ricerca, espropriando<br />
così “l’ immediatezza estetica” (Krauss, 1990: 17). La realizzazione del Centre<br />
Georges Pompidou, nel 1977, si inserisce in questa linea di pensiero, tanto da far<br />
considerare agli esperti del settore l’ opera di Piano e Rogers un fondamentale<br />
spartiacque fra musei del passato e del presente che ha sgretolato il modello del<br />
museo elitario chiuso e che lascia spazio allo scambio di esperienze e culture: il<br />
prototipo del “nuovo museo” nella società del consumo culturale. Negli anni<br />
Ottanta il dibattito sulla museologia produsse ulteriori importanti riflessioni da<br />
cui partorirono tre correnti filosofiche della nuova museologia. La<br />
socializzazione fu nella Nouvelle Muséologie francese uno dei fattori chiave dello<br />
<strong>sviluppo</strong> del nuovo museo. La Nouvelle Muséologie, fondata ufficialmente a<br />
Marsiglia nel 1982 si rifaceva alle esperienze già citate dei neighbourhood<br />
museums e dei musées de voisinage, trasportati al di fuori di un edificio e costruiti<br />
per la comunità e insieme ad essa. L’ obiettivo fondamentale era quello di<br />
abbattere la distanza fra contenuto e pubblico, rivoluzionando il ruolo stesso<br />
del contenitore-museo, valorizzando il suo ruolo d’ uso collettivo. Questa idea<br />
concordava appieno con una “musealizzazione totale” espressa negli anni<br />
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