ecomusei e sviluppo locale - Agenda 21 Est Ticino
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del progetto “Reti-lunghe”, una rete che collega e permette lo scambio, la<br />
didattica, attraverso la ricerca, tavoli di lavoro, workshops e le reciproche visite<br />
da parte di tutti gli operatori degli <strong>ecomusei</strong> europei. L' ecomuseo è infatti, da<br />
un lato uno strumento per rafforzare le reti relazionali a scala <strong>locale</strong>, le “reti<br />
corte”, dall' altro una forma espressiva <strong>locale</strong> che riguarda un intero sistema di<br />
relazioni globali, le “reti lunghe” appunto. La dichiarazione di intenti “Reti<br />
lunghe per gli <strong>ecomusei</strong> e l' Europa” ha portato alla creazione di una<br />
“comunità di pratica degli <strong>ecomusei</strong>, Mondi Locali” firmata nel 2004 da<br />
numerosi <strong>ecomusei</strong> italiani ed europei. Questa comunità si impegna<br />
formalmente a promuovere in modi creativi ed innovativi il patrimonio<br />
culturale <strong>locale</strong>, diffondendo le pratiche e verificandone l' efficacia. É una rete<br />
di scambio di informazioni e conoscenze per stimolare interazioni e buone<br />
pratiche attraverso mostre itineranti, gruppi di lavoro, seminari di<br />
approfondimento e formazione continua.<br />
L' ecomuseo contemporaneo può definirsi come un progetto integrato di<br />
tutela e rilettura del sistema <strong>locale</strong>, la cui azione si rivolge principalmente alla<br />
valorizzazione del territorio gestito dalla comunità <strong>locale</strong>, attraverso la<br />
creazione di itinerari specifici. Esso è uno strumento flessibile e in continua<br />
evoluzione rivolto alla tutela, alla valorizzazione, alla promozione della<br />
memoria storica con l' obiettivo di rilanciare l' economia <strong>locale</strong>. Il turismo che si<br />
lega necessariamente agli <strong>ecomusei</strong> deve riguardare luoghi sconosciuti alle<br />
pratiche turistiche, senza al tempo stesso piegarsi ad una logica massificata che,<br />
se da un lato porterebbe grandi indotti, dall' altro andrebbe ad inficiare la<br />
ragion d' essere dell' ecomuseo stesso. Gli <strong>ecomusei</strong> non sono semplici<br />
“erogatori di svago che devono piegarsi, adattarsi e organizzarsi sulla base di<br />
una costante riduzione del tempo libero” (Kotler-Kotler, 1999). É quindi<br />
importante non snaturare un luogo e la sua funzione per lasciare totalmente<br />
spazio al turismo (Daccò, 2009). L' ecomuseo che si proietta al futuro, seppur<br />
con l' intento di autosostenersi, non nasce, così come le città d' arte o i musei,<br />
per il turista, bensì per le comunità autoctone e la loro armonia. Il prodotto<br />
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