ecomusei e sviluppo locale - Agenda 21 Est Ticino
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America latina e la Cina.<br />
Semplificando le fasi storiche dello <strong>sviluppo</strong> ecomuseale si può classificare<br />
la diffusione di queste strutture nel mondo in tre grandi periodi e bacini:<br />
- negli anni Settanta ed Ottanta la Francia, la Norvegia, la Svezia ed il Portogallo<br />
hanno visto una crescente diffusione del fenomeno. Nello stesso periodo anche<br />
l' Italia e la Spagna si avvicinano, senza ancora definirlo tale, al “modello<br />
ecomuseale”.<br />
- dagli anni Ottanta l' interesse verso questa nuova forma di <strong>sviluppo</strong> e gestione<br />
del patrimonio culturale <strong>locale</strong> si espande al mondo francofono d' oltremare, al<br />
Canada, in particolare alla regione del Quebec, e in Brasile;<br />
- dagli anni Novanta anche in Cina ed India, nuove potenze economiche in<br />
continua ascesa, si diffondono alcuni <strong>ecomusei</strong>.<br />
Nell' ultimo decennio il fenomeno ecomuseale ha interessato in maniera<br />
diffusa, quindi, moltissimi Paesi e continenti. In Giappone, ad esempio, le<br />
esperienze degli <strong>ecomusei</strong> sono nate inizialmente come strumento di tutela e<br />
conservazione attraverso i “musei ecologici e ambientali” (Tsuruta, 1974) e solo<br />
più di recente si sono evolute ad uno stadio di condivisione, partecipazione e<br />
costruzione della cultura. Il continente africano resta, invece, quasi totalmente<br />
escluso da questa “nuova forma museale” con alcune sporadiche esperienze nel<br />
Senegal, Mali e nel Niger. L' esperienza canadese merita invece un breve<br />
approfondimento. Nella seconda fase, lo <strong>sviluppo</strong> degli <strong>ecomusei</strong> riguarda<br />
proprio il nuovo continente: prima degli anni Settanta il Canada non aveva<br />
alcuna tradizione museologica né particolari esperienze di “conservazione della<br />
cultura”. Gli anni Settanta portarono un lento e silenzioso risveglio delle<br />
coscienze (Carsons, 1962) che stimolarono anche i cittadini ad una maggiore<br />
consapevolezza del proprio patrimonio e della propria cultura. Proprio in quel<br />
periodo nelle regioni canadesi dell' Ontario e del New Brunswick si diffusero<br />
moltissimi musei tradizionali, mentre nella regione francofona del Quebec la<br />
museologia prese un' altra strada (Rivard, 1985: 202). Il Quebec si fece<br />
promotore di una nuova politica di <strong>sviluppo</strong> culturale che portò nuovi<br />
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