ecomusei e sviluppo locale - Agenda 21 Est Ticino
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interessanti e permettono ad altri neocostituiti di seguire delle buone tracce.<br />
La Toscana ha un numero esiguo di <strong>ecomusei</strong>, che hanno però un certo<br />
rilievo e che riguardano prevalentemente i filoni del paesaggio, la storia e<br />
l’archeologia industriale.<br />
Le esperienze ecomuseali in Lombardia rintracciano il filone che si lega<br />
maggiormente alla cultura materiale, sebbene siano stati costituiti di recente<br />
alcuni importanti <strong>ecomusei</strong> dedicati alla valorizzazione delle vie d' acqua, come<br />
l' Ecomuseo Adda di Leonardo o dei mulini e dei fontanili.<br />
L' Italia presenta quindi un' infinita varietà di storie locali, che già alcuni<br />
studiosi avevano definito “mille italie” e che di riflesso si ripercuotono anche<br />
nelle rappresentazioni della cultura in tutte le sue forme (Ginsborg, 1989).<br />
La materia quindi, per quanto interessante, non presenta la possibilità di un<br />
chiaro e definitivo quadro di descrizione: se gli <strong>ecomusei</strong> sono il risultato della<br />
cultura <strong>locale</strong> che vive, essi assumono e hanno assunto come conseguenza<br />
logica forme diverse nelle varie realtà locali. Nei diversi Paesi, in diversi<br />
momenti della storia nazionale il prodotto museale ed ecomuseale è stato vario:<br />
così anche in Italia, per le sue caratteristiche culturali, storiche e regionali, il<br />
fenomeno ha assunto delle forme davvero peculiari ed irripetibili. Un elemento<br />
che, in ogni caso, spesso accomuna questo proliferare di esperienze legate alla<br />
progettazione e alla valorizzazione partecipata del territorio è proprio il<br />
rifuggire dalle costrizioni fisiche del museo tradizionale, dalle sue mura.<br />
L’ecomuseo si ripropone come riappropriazione del proprio patrimonio<br />
culturale da parte della collettività <strong>locale</strong> che ne diviene da fruitore a<br />
costruttore. Il paesaggio attraverso l’ avventura degli <strong>ecomusei</strong> può diventare<br />
soggetto autonomo per l’ interpretazione di fenomeni complessi, storici, sociali,<br />
ambientali e culturali (Boatti, 2004). In particolare sono i paesaggi a rischio<br />
come le memorie storiche dell’archeologia industriale, le vecchie pratiche<br />
dell’agricoltura, le forme ormai marginali della produzione o i luoghi delle<br />
tradizioni belle e abbandonate a trovare negli <strong>ecomusei</strong> una ragione nuova per<br />
vivere senza cadere nella solita riproposizione di rappresentazioni statiche e<br />
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