ecomusei e sviluppo locale - Agenda 21 Est Ticino
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il valore del proprio territorio. Alcuni studiosi hanno criticato l' apparente<br />
autenticità, nella messa in scena del patrimonio <strong>locale</strong>, soprattutto nei musei all'<br />
aperto: il rischio è infatti quello di “purificare” o “idealizzare” il proprio<br />
passato per compiacere visitatori e le stesse comunità (Timothy-Boyd, 2007:<br />
200). Se qualsiasi messa in scena, per definizione, non è mai autentica, l'<br />
ecomuseo, nel bene e nel male, si propone di rappresentare l' evoluzione di una<br />
comunità, la sua “storia reale” o non esclusivamente il suo nobile passato. La<br />
memoria del proprio passato segue strade tortuose, spesso difficili da affrontare<br />
e superare, ma che necessitano, se l' obiettivo è per lo meno quello di un<br />
disegno verosimile della propria cultura <strong>locale</strong>, di una certa onestà.<br />
Nell' immaginario collettivo appare sempre più evidente che la nostra<br />
società stia vivendo da qualche decennio incredibili cambiamenti tecnologici,<br />
economici e culturali che, oltre a produrre qualcosa di nuovo tendono a<br />
cancellare il nostro passato. Se, da un lato luoghi, paesaggi, esperienze e<br />
costumi stanno estinguendo alcune delle loro tracce, dall'altro il passato ha una<br />
forte esistenza nel presente (Bravo, 1995: 7), come una tela che intreccia insieme<br />
ciò che siamo stati e ciò che saremo. Le esperienze del passato rivivono negli<br />
uomini, portatori di memorie ed esempi di comportamento che vengono<br />
trasmessi nel presente: essi rispondono a bisogni immanenti, come ad esempio,<br />
la necessità di conferire un significato alle diverse forme della nostra esistenza.<br />
“Non esiste un io costituitosi in precedenza, come un capitale ricevuto in<br />
eredità che si potrebbe dilapidare distribuendolo ad altri, o da rinchiudere nel<br />
proprio retrobottega per poterne approfittare a piacimento. L' io esiste solo nelle<br />
sue relazioni con gli altri e grazie ad esse” (Todorov, 1998). L' identità<br />
personale, così come quella <strong>locale</strong> definisce un processo nel quale si riconosce l'<br />
esistenza di un mondo altro, di qualcosa di esterno e diverso, da cui un<br />
individuo, un gruppo o una comunità nel caso specifico, si distinguono<br />
(Bagnasco-Barbagli-Cavalli, 2001: 168). L' identità presuppone cioè il suo<br />
concetto opposto, la diversità, un incontro-scontro con qualcosa che in<br />
apparenza poco ci appartiene ma con cui dobbiamo confrontarci per definirci<br />
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