"Applicazione di un laser range scanner a un robot mobile", 2010
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Capitolo 2<br />
Il passo successivo: ARNL.<br />
Introduzione<br />
Si è pensato <strong>di</strong> continuare lo stu<strong>di</strong>o sul <strong>laser</strong> e su eventuali librerie e software che sfruttassero le<br />
sue potenzialità. Sempre sul sito della MobileRobots è <strong>di</strong>sponibile <strong>un</strong> software chiamato “Arnl”. In<br />
particolare esistono due versioni: <strong>un</strong>a basata sul sonar e l’altra basata invece sul <strong>laser</strong>. Il compito<br />
<strong>di</strong> questo software è quello <strong>di</strong> localizzarsi all’interno <strong>di</strong> <strong>un</strong> ambiente la cui mappa deve già esistere<br />
su file o essere creata al momento. Arnl è <strong>un</strong> programma “server”, ossia <strong>un</strong> programma la cui<br />
utilità sta nel fornire informazioni a <strong>un</strong> altro eventuale programma detto “client” che si connette<br />
ad esso.<br />
Mo<strong>di</strong>fiche software del netbook<br />
E’ stato innanzitutto necessario installare “BaseArnl” , in<strong>di</strong>spensabile per il f<strong>un</strong>zionamento <strong>di</strong><br />
entrambe le versioni <strong>di</strong> Arnl. Si è poi installato il software Mapper3, la cui finalità verrà illustrata<br />
successivamente.<br />
I primi tentativi con SonArnl<br />
Si è pensato <strong>di</strong> iniziare a lavorare sulla versione del software più semplice, ovvero quella che<br />
sfrutta solo i sonar per il suo f<strong>un</strong>zionamento. Essa è anche molto più scarna come f<strong>un</strong>zionalità in<br />
quanto non permette la creazione <strong>di</strong> mappe in tempo reale. Infatti, per poter effettivamente<br />
f<strong>un</strong>zionare, è necessario fornirle, all’avvio, <strong>un</strong>a mappa attraverso il comando “-map” seguito dal<br />
nome della mappa. Quest’ultima può essere solo realizzata manualmente me<strong>di</strong>ante il software<br />
Mapper3basic già in<strong>di</strong>cato all’inizio della relazione. La prima anomalia riscontrata è il non<br />
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