12.06.2013 Views

2 contenuti del piano territoriale infraregionale - Consorzio per la ...

2 contenuti del piano territoriale infraregionale - Consorzio per la ...

2 contenuti del piano territoriale infraregionale - Consorzio per la ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

COMUNE DI SAN VITO AL TAGLIAMENTO (PN) – VARIANTE n°1 al PIAN O PER GLI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI<br />

VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – RAPPORTO AMBIENTALE art. 13 Dlgs n°4/2008<br />

3.13.6. Le zone industriali programmatiche <strong>del</strong><strong>la</strong> Regione<br />

Allo scopo d'inquadrare <strong>la</strong> realtà economica in cui s'inserisce l'area in oggetto è sembrato opportuno<br />

proporre una comparazione omogenea fra <strong>la</strong> Zona Industriale <strong>del</strong> <strong>Consorzio</strong> <strong>per</strong> lo Sviluppo<br />

Industriale <strong>del</strong> Ponterosso e le altre Zone industriali Programmatiche, di seguito ZIP (v. tabb.3.1, 3.2).<br />

L'intervento di sca<strong>la</strong> regionale nasce <strong>per</strong> <strong>la</strong> volontà di potenziare ed ampliare l'es<strong>per</strong>ienza già<br />

condotta in questo senso nel<strong>la</strong> nostra regione dallo stato nazionale che aveva istituito <strong>per</strong> mezzo<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> propria legis<strong>la</strong>zione le tre ZIP di Trieste, di Monfalcone e <strong>del</strong>l'Aussa-Corno. L'Amministrazione<br />

Regionale, dunque, assume in proprio obiettivo <strong>del</strong><strong>la</strong> promozione <strong>del</strong>lo sviluppo industriale e <strong>del</strong><br />

riequilibrio <strong>territoriale</strong> e pone in essere l'intervento infrastrutturale che accompagna l'altro grande<br />

intervento agevo<strong>la</strong>tivo, vale a dire quello che prevede l'abbattimento dei costi di investimento che<br />

frenano l'entrata dei produttori nel settore industriale (intervento noto come intervento in conto<br />

interessi che si basa sul<strong>la</strong> L.R. 25/1965 ancora in vigore). La creazione <strong>del</strong>le ZIP dì interesse<br />

regionale si prefiggeva lo scopo di favorire e governare, da un punto di vista <strong>territoriale</strong>, lo sviluppo<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> picco<strong>la</strong> e media impresa che manifestava un ritmo di diffusione ritenuto ancora insufficiente e<br />

caratteri di frammentarietà e di disordinata distribuzione <strong>territoriale</strong>. Fenomeno questo che<br />

interessava soprattutto l'area friu<strong>la</strong>na nel<strong>la</strong> quale si andava consolidando un mo<strong>del</strong>lo di crescita che <strong>la</strong><br />

letteratura economica avrebbe in seguito definito mo<strong>del</strong>lo <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>per</strong>iferia industriale e <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

imprenditorialità diffusa, e che si sarebbe affermato pienamente nel decennio successivo. Eccezion<br />

fatta <strong>per</strong> <strong>la</strong> ZIP di Gorizia, infatti, tutte le altre zone industriali programmatiche vengono realizzate<br />

proprio nell'area friu<strong>la</strong>na e in partico<strong>la</strong>re nel<strong>la</strong> Provincia di Udine nel<strong>la</strong> quale il mo<strong>del</strong>lo <strong>del</strong><strong>la</strong> picco<strong>la</strong> e<br />

media impresa si è radicato con una intensità ancora maggiore che nel<strong>la</strong> provincia di Pordenone,<br />

dove giocano un ruolo trainante il gruppo Zanussi e <strong>la</strong> Savio, vale a dire, cioè, <strong>la</strong> grande impresa,<br />

privata e pubblica. Nel<strong>la</strong> provincia di Pordenone si attivano le Z.I.P. di Spilimbergo, di Maniago/Vajont<br />

e di Pordenone; tali iniziative prendono corpo in un momento nel quale lo sviluppo industriale è<br />

ancora debole ed emerge con chiarezza l'esistenza di profondi squilibri al suo interno. Da qui <strong>la</strong><br />

necessità di o<strong>per</strong>are <strong>per</strong> aumentarne il ritmo di sviluppo e <strong>la</strong> sua concentrazione <strong>territoriale</strong> al fine di<br />

raggiungere due obiettivi tra loro fortemente intrecciati: il raggiungimento dì un più razionale utilizzo<br />

dei territorio, conseguibile riducendo lo squilibrio esistente tra <strong>la</strong> distribuzione <strong>del</strong><strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione<br />

residente e quel<strong>la</strong> dei posti di <strong>la</strong>voro, e l'ottimizzazione <strong>del</strong>le economie di concentrazione e di sca<strong>la</strong>,<br />

ottenibile raggiungendo una opportuna massa critica di attività produttive in alcuni poli di sviluppo e<br />

concentrando su di essi le risorse pubbliche e private. Nel caso<br />

<strong>del</strong>le tre ZIP preesistenti di Trieste, Monfalcone e <strong>del</strong>l'Aussa Corno assume carattere prioritario<br />

l'obiettivo di dare maggiore razionalità al<strong>la</strong> struttura industriale già localizzata offrendo ad essa una<br />

linea evolutiva che non risulti in conflitto, con le esigenze <strong>del</strong> territorio circostante.<br />

Prendendo in considerazione gli andamenti aggregati <strong>del</strong>le dodici zone nel <strong>per</strong>iodo esaminato<br />

(1980-96) vanno evidenziati i seguenti tre fenomeni:<br />

con riferimento al<strong>la</strong> base occupazionale o<strong>per</strong>ante all'interno di tali aree si evidenzia una<br />

stazionarìetà, su livelli su<strong>per</strong>iori ai 31 mi<strong>la</strong> occupati, nel confronto tra il 1981 ed il 1998. Tale<br />

dinamica vede nel<strong>la</strong> prima parte <strong>del</strong> <strong>per</strong>iodo una diminuzione che nel 1986 è pari al 12% degli<br />

addetti attivi, mentre negli anni '90 si assiste ad un recu<strong>per</strong>o di occupatì che al<strong>la</strong> fine <strong>del</strong> decennio<br />

fa registrare un incremento complessivo nell'ordine <strong>del</strong>l'1,4%. Per effetto <strong>del</strong><strong>la</strong> contrazione subìta<br />

dal settore industriale regionale il peso <strong>del</strong>l'occupazione industriale o<strong>per</strong>ante all'interno <strong>del</strong>le aree<br />

sale di un paio dì punti raggiungendo, nel<strong>la</strong> seconda metà degli anni '90, il 42,4% di quel<strong>la</strong> riferita<br />

al solo settore industriale e il 31,7% di quel<strong>la</strong> complessiva <strong>del</strong>l'industria e dei servizi privati. A<br />

questo risultato si <strong>per</strong>viene anche <strong>per</strong> effetto <strong>del</strong>l'ampliamento <strong>del</strong> numero di imprese insedíato<br />

nelle ZIP, che ha consentito di controbi<strong>la</strong>nciare l'emorragia occupazionale che ha interessato<br />

anche le medie e grandi imprese localizzate nelle ZIP;<br />

il numero <strong>del</strong>le aziende localizzate nelle ZIP fa riscontrare una partico<strong>la</strong>re vivacità nel<strong>la</strong> seconda<br />

parte degli anni Novanta, benché non sia tale da modificare radicalmente <strong>la</strong> situazione dì<br />

sottoutilizzo <strong>del</strong>le aree. Ciò indica un certo interesse da parte <strong>del</strong>le imprese di minori dimensioni<br />

verso <strong>la</strong> localizzazione nelle ZJP, che potrebbe costituire un segnale nuovo che preannuncia<br />

esigenze rilocalizzative da parte di un segmento <strong>del</strong><strong>la</strong> picco<strong>la</strong> impresa localizzato in aree<br />

partico<strong>la</strong>rmente congestionate o in aree nelle quali si manifestano conflitti derivanti principalmente<br />

dal<strong>la</strong> concomitanza di usi diversi. Per rimanere ai risultati effettivamente ottenuti dalle ZIP le<br />

127

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!