Norme di attuazione – Allegato E - Autorità di Bacino del fiume Tevere
Norme di attuazione – Allegato E - Autorità di Bacino del fiume Tevere
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Il Piano <strong>di</strong> Assetto <strong>del</strong>le aree golenali <strong>del</strong> <strong>Tevere</strong>, e ancora più l’ipotizzato Parco<br />
Fluviale <strong>del</strong> <strong>Tevere</strong>, coinvolgono numerosi Enti competenti, responsabilità, iniziative,<br />
soprattutto pubbliche ma anche private, che devono essere finalizzate, guidate,<br />
coor<strong>di</strong>nate; un’importanza rilevante avrebbe in questo contesto l’esistenza <strong>di</strong> un<br />
organismo che abbia la possibilità <strong>di</strong> utilizzare fon<strong>di</strong>, produrre progetti, e realizzare<br />
opere, gestire attività in cui gli obiettivi <strong>di</strong> natura idraulica e <strong>di</strong>fensiva si integrino con gli<br />
obiettivi <strong>di</strong> tipo paesistico, ambientale, urbanistico e con la qualità <strong>del</strong>le opere.<br />
L’interrelazione e la complementarietà tra le categorie citate si manifesta nelle<br />
descrizioni dei caratteri <strong>del</strong>le <strong>di</strong>verse parti <strong>del</strong>l’ambito golenale <strong>di</strong> terra e <strong>di</strong> acqua e<br />
nelle destinazioni d’uso in<strong>di</strong>cate nella zonizzazione <strong>del</strong> territorio compreso negli argini e<br />
dall’intorno compreso nel corridoio fluviale.<br />
Le possibilità d’uso e soprattutto le possibilità <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione e occupazione <strong>di</strong> suolo e<br />
attività previste possono sembrare troppo limitative, troppo orientate alla sola tutela e<br />
<strong>di</strong>fesa. Tra le prime obiezioni sarà probabilmente quella <strong>del</strong>la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> mantenere e<br />
gestire un territorio così ampio e accessibile, senza una spinta economica a fronte dei<br />
rischi <strong>–</strong> oggi molto presenti in certi tratti <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> <strong>–</strong> <strong>di</strong> occupazione abusiva ed uso<br />
improprio.<br />
La risposta a questa giusta preoccupazione può essere data in una prospettiva <strong>di</strong><br />
impegno a considerare il “Progetto <strong>Tevere</strong>” come investimento <strong>di</strong> risorse culturali,<br />
sociali e finanziarie, che crei una struttura produttiva anche dal punto <strong>di</strong> vista<br />
economico, ma innanzi tutto per il suo valore culturale e civile.<br />
In questa prospettiva le destinazioni <strong>del</strong>le aree e le limitazioni <strong>di</strong> occupazione <strong>di</strong> suolo<br />
acquistano un significato <strong>di</strong>verso da quello <strong>del</strong> “<strong>di</strong>vieto passivo”: devono essere viste in<br />
rapporto ai programmi socialmente utili, culturalmente ed economicamente efficaci, in<br />
collaborazione con scuole, Associazioni <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni, Istituti culturali, Istituti <strong>di</strong> ricerca.<br />
Si possono prendere come riferimento alcune esperienze inglesi come quella <strong>del</strong><br />
Community Planning (pianificando in comunità) e numerose altre esperienze dove<br />
creando dei parchi si sono riqualificati territori, città e migliorate situazioni sociali: si<br />
possono citare le esperienze <strong>del</strong> Lea Valley Park a Londra, <strong>del</strong> Donau Insel a Vienna,<br />
<strong>del</strong>l’Emscher Park nella Rur, in Germania <strong>del</strong> Dora Riparia a Torino, ecc.<br />
Si possono leggere in quest’ottica alcune <strong>del</strong>le destinazioni d’uso e descrizioni <strong>di</strong> attività<br />
date nella Parte Terza capitoli 10.11 <strong>del</strong>la Relazione<br />
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