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Norme di attuazione – Allegato E - Autorità di Bacino del fiume Tevere

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f) Parcheggi pubblici (parcheggi pubblici da realizzarsi a raso, alberati con DA=2<br />

alberi ogni 100 mq, con essenze latifoglie caduche appartenenti alla vegetazione<br />

tipica <strong>del</strong>la zona);<br />

- DA = 2 alberi ogni mq 100 <strong>di</strong> SF<br />

g) Attrezzature per la raccolta dei rifiuti soli<strong>di</strong> urbani (escluso quelle elencate<br />

all’art.100, comma2);<br />

h) Parcheggi privati (da realizzare nel sottosuolo, ai sensi <strong>del</strong>l’art.9, comma 4, <strong>del</strong>la<br />

legge 122/1989).<br />

(*) testo coor<strong>di</strong>nato con la Deliberazione <strong>di</strong> Consiglio comunale n.13/2004<br />

1bis. Per la realizzazione dei servizi e <strong>del</strong>le attrezzature <strong>di</strong> cui al comma 1, escluso<br />

quelle <strong>di</strong> cui alle lett. f), g), h, si applicano i seguenti parametri e grandezze<br />

urbanistico-ecologiche:<br />

- ET: 0,5 mq/mq; 0,05 mq/mq per il verde pubblico; 0,25 mq/mq per il verde<br />

sportivo;<br />

0,6 per le attrezzature religiose (per le strutture esistenti sono consentiti interventi<br />

<strong>di</strong>retti <strong>di</strong> categoria MO, MS, RC, RE, nonché interventi <strong>di</strong> categoria DR ed AMP<br />

fino all’in<strong>di</strong>ce EF <strong>di</strong> 0,60 mq/mq) (*);<br />

- IP (ST): 30%; 75% per il verde pubblico;<br />

- DA (ST): 20 alberi/Ha; DAR (ST): 40 arbusti/Ha;<br />

- Parcheggi pubblici e pertinenziali: calcolati ai sensi <strong>del</strong>l’art.7, comma 1, secondo<br />

le corrispondenti destinazioni d’uso, <strong>di</strong> cui all’art.6, comma 1; per il verde sportivo,<br />

si applica l’art.81, commi 2 e 3.”<br />

(*) testo coor<strong>di</strong>nato con la Deliberazione <strong>di</strong> Consiglio comunale n.13/2004<br />

La zona monumentale <strong>del</strong> Foro Italico è soggetta alle seguenti norme:<br />

Art.34. Capisal<strong>di</strong> architettonici e urbani (C1)<br />

1. Sono Capisal<strong>di</strong> architettonici e urbani gli e<strong>di</strong>fici e i complessi speciali <strong>di</strong> rilevante<br />

pregio architettonico che hanno conformato e conformano la struttura urbana e le sue<br />

gerarchie monumentali in esito alla realizzazione <strong>di</strong> precise intenzionalità progettuali,<br />

caratterizzati da un rapporto complesso e inscin<strong>di</strong>bile, <strong>di</strong> carattere architettonico e<br />

urbano, tra il singolo e<strong>di</strong>ficio o il complesso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici speciali e l’intorno spaziale<br />

aperto ad esso strettamente connesso, formato da strade, piazze con relative fronti<br />

prospicienti, giar<strong>di</strong>ni ed elementi architettonici singolari.<br />

2. Oltre agli interventi <strong>di</strong> categoria MO, MS, RC, come definiti dall’art.9, sono<br />

ammessi gli interventi <strong>di</strong> categoria RE1, RE2, e DR1, come definiti dall’art.32, comma<br />

5.<br />

3. Valgono le seguenti prescrizioni particolari:<br />

a) gli interventi <strong>di</strong> categoria RE2 sono ammessi nei soli casi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici realizzati<br />

successivamente al Piano regolatore <strong>del</strong> 1883, con tipologia e<strong>di</strong>lizia “ad<br />

impianto seriale” e ad “impianto seriale complesso” <strong>di</strong> cui ai capitoli 4c.3 e 4c.4<br />

<strong>del</strong>l’elaborato G2.”Guida per la qualità degli interventi”, nei quali la rilevante<br />

altezza degli ambienti interni renda necessario un migliore utilizzo <strong>del</strong>lo spazio,<br />

nel rispetto <strong>del</strong>le caratteristiche architettoniche e decorative sia degli ambienti<br />

stessi che <strong>del</strong>le facciate esterne; per tali interventi, si prescinde dalla valutazione<br />

preventiva <strong>del</strong>l’interesse storico-architettonico, <strong>di</strong> cui all’art.20, comma 7;<br />

b) gli interventi <strong>di</strong> valorizzazione degli spazi pubblici che costituiscono il contesto<br />

spaziale strettamente connesso a ciascun Caposaldo, oltre a garantire la<br />

fruizione pedonale, devono mantenere i caratteri storicamente consolidati<br />

utilizzando tecniche e materiali, elementi <strong>di</strong> arredo urbano, segnaletica, ecc.<br />

definiti in sede <strong>di</strong> progetti unitari degli spazi aperti che precisino le trasformazioni<br />

previste in relazione alla identità storico-architettonica <strong>di</strong> ciascun luogo. Gli<br />

interventi sugli e<strong>di</strong>fici prospicienti i Capisal<strong>di</strong> architettonici ed urbani, devono<br />

prevedere soluzioni progettuali coerenti con la rilevanza architettonica <strong>di</strong> detti<br />

Capisal<strong>di</strong>, tenendo conto <strong>del</strong>le in<strong>di</strong>cazioni contenute nell’elaborato G2.”Guida<br />

per la qualità degli interventi”<br />

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