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maggio 2013 - I Siciliani giovani

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18 <strong>maggio</strong>: la Fiom in piazza<br />

La parola<br />

agli operai<br />

Non solo una manifestazione<br />

sindacale<br />

di Pietro Orsatti<br />

www.orsattipietro.wordpress.com<br />

La Fiom, oggi, sembra essere l’unica<br />

organizzazione a sinistra che abbia tenuto<br />

dritto il timone davanti alla crisi<br />

economica e politico-istituzionale che<br />

sta attraversando il paese, e alle conseguenze<br />

dell’implosione del Partito Democratico.<br />

La Fiom, in questa fase, è l’unica organizzazione<br />

che chiede e progetta un<br />

cambiamento anche dopo le ultime aperture<br />

da parte di settori ampi della produzione<br />

a trovare con le forze sindacali formule<br />

di proposte comuni chiudendo la<br />

stagione dei veti e dei blocchi ideologici<br />

degli ultimi anni.<br />

“Il lavoro al centro”<br />

“Il lavoro al centro, un piano straordinario<br />

di investimenti, il reddito di cittadinanza,<br />

l'incentivazione alla riduzione di<br />

orario, la cancellazione dell'articolo 8.<br />

Piani per i trasporti, la mobilità. Lotta<br />

all'evasione fiscale, alla corruzione e alla<br />

criminalità. Una legge per la rappresentanza<br />

e la democrazia”, ecco quello che il<br />

segretario del primo sindacato dei metalmeccanici<br />

italiani propone.<br />

Questi saranno i punti della manifestazione<br />

del 18 <strong>maggio</strong> e della mobilitazione<br />

che seguirà: pur essendo nata su una<br />

piattaforma sindacale essa “si rivolge a<br />

tutti i cittadini che vogliono un vero<br />

cambiamento” - ha spiegato Landini, annunciando<br />

la partecipazione di “studenti,<br />

precari, <strong>giovani</strong>, movimenti e<br />

associazioni che non vogliono più aspettare<br />

e chiedono un nuovo corso”.<br />

www.isiciliani.it<br />

In questa fase la piattaforma<br />

della Fiom sembra la<br />

cosa più seria e concreta<br />

messa in gioco a sinistra. Il<br />

Pd ormai non riesce a guardare<br />

al paese, travolto da<br />

una lotta interna fra le troppe<br />

personalità e anime di un<br />

partito mai nato. Rivalità insanabili,<br />

giochi di potere interni,<br />

che cancellano l’azione<br />

e le idee delle persone<br />

per bene presenti nel partito<br />

che sono state travolte e<br />

marginalizzate dalle lotte interne.<br />

Altrettanto insufficiente<br />

sembra delinearsi il<br />

tentativo di Rodotà di far<br />

dialogare alcuni pezzi della<br />

sinistra e il M5S: non basta<br />

il prestigio dell’intellettuale<br />

a creare connessioni,<br />

soprattutto quando la linea di una delle<br />

parti che si vorrebbe coinvolgere viene<br />

dettata da strategie di marketing come<br />

quelle disegnate dalla Casaleggio<br />

Associati per Grillo. E, ancora, Sel -<br />

nonostante la buona volontà - sta<br />

mettendo in campo un’iniziativa fondata<br />

sul vecchio metodo (dall’Arcobaleno in<br />

poi assolutamente fallimentare) di unire<br />

ceti politici e organizzazioni e non<br />

puntando alla riorganizzazione dal basso<br />

di una sinistra diffusa che non trova più<br />

un riferimento nelle organizzazioni<br />

politiche in campo.<br />

Una credibilità senza pari<br />

Per questo la mobilitazione della Fiom<br />

assume ancora più importanza. Perché è<br />

evidente che un sindacato non si può fare<br />

partito, ma è altrettanto chiaro che<br />

un’organizzazione come quella guidata<br />

da Landini che ha resistito e tenuto il<br />

campo nonostante gli attacchi e l’isolamento<br />

degli ultimi anni ha una capacità e<br />

una credibilità che nessun’altro ha di<br />

progetto e azione politica.<br />

I <strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />

<strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />

– pag. 17<br />

Ricordiamoceli, quei tentativi ossessivi<br />

di cancellare la radicalità della Fiom portati<br />

avanti dai governi Berlusconi e<br />

Monti e dalla Confindustria e in particolare<br />

dalla direzione della Fiat targata<br />

Marchionne e da quelle due aziende ex<br />

pubbliche come Fincantieri e Finmeccanica<br />

al centro oggi di inchieste giudiziarie.<br />

Sono stati anni terribili. Ma il sindacato<br />

ha retto – nonostante gli auspici dei<br />

presunti rivoluzionari Grillo e Casaleggio<br />

che il sindacato lo vorrebbero cancellare<br />

– e la Fiom in particolare ha fatto<br />

passi enormi sul piano della coerenza e<br />

della credibilità.<br />

Per queste ragioni l’iniziativa del 18<br />

<strong>maggio</strong> ha un’importanza enorme. Per il<br />

paese e per la sinistra. Perché è l’unico<br />

luogo dove si potrà cercare un sentire comune<br />

fra sindacato, movimenti, persone<br />

e perfino pezzi della politica per avviare<br />

un tentativo difficile e lungo di ricostruzione<br />

di un’area progressista che oggi i<br />

partiti tradizionali – e anche la nuova politica<br />

- non rappresentano.

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