maggio 2013 - I Siciliani giovani
maggio 2013 - I Siciliani giovani
maggio 2013 - I Siciliani giovani
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
www.isiciliani.it<br />
Andreotti/ Rimozioni e realtà<br />
Ma la mafia è<br />
un interlocutore?<br />
di Gian Carlo Caselli<br />
Tutti coloro (e sono un esercito tra-<br />
sversale, politici e media) che hanno<br />
nascosto o stravolto la verità sull’esito<br />
del processo palermitano a Giulio An-<br />
dreotti hanno reso un pessimo servizio<br />
alla trasparenza democratica del no-<br />
stro paese. I fatti incontestabili sono<br />
questi.<br />
Il sen. Andreotti era imputato (in estre-<br />
ma sintesi) di rapporti con la mafia. In<br />
primo grado c’è stata assoluzione. In ap-<br />
pello la sentenza del tribunale è stata par-<br />
zialmente ribaltata. Mentre per i fatti<br />
successivi il sen. Andreotti è stato ancora<br />
assolto, per quelli fino alla primavera del<br />
1980 è stato dichiarato colpevole, per<br />
aver COMMESSO il reato contestatogli.<br />
Il reato COMMESSO è stato dichiarato<br />
prescritto, ma resta ovviamente COM-<br />
MESSO.<br />
La Cassazione ha confermato la sen-<br />
tenza d’appello anche nella parte in cui si<br />
afferma la penale responsabilità<br />
dell’imputato fino al 1980. Processual-<br />
mente è questa la verità definitiva.<br />
La verità processuale<br />
Parlare di assoluzione è fuori di ogni<br />
realtà. Difatti fecero ricorso in cassazio-<br />
ne sia l’accusa che la difesa. Non ho mai<br />
visto, in oltre 50 anni di magistratura, un<br />
imputato che ricorre contro la sua assolu-<br />
zione. Non esiste in natura. Ecco la pro-<br />
va provata, secondo una logica elementa-<br />
re, che non vi fu “assoluzione” per i fatti<br />
fino al 1980.<br />
La corte d’appello (confermata, ripeto,<br />
in Cassazione) si è basata su prove sicure<br />
e riscontrate. In particolare ha ritenuto<br />
provati due incontri del senatore, in Sici-<br />
lia, con Stefano Bontade, all’epoca capo<br />
dei capi, e altri mafiosi dello stesso cali-<br />
bro. Negli incontri (lo dice la sentenza) si<br />
discusse di fatti criminali gravissimi rela-<br />
tivi a Pier Santi Mattarella, capo della<br />
DC siciliana, politico onesto che pagò<br />
con la vita l’essersi opposto a Cosa no-<br />
stra.<br />
Principale fonte di prova fu il collabo-<br />
ratore di giustizia Francesco Marino<br />
Mannoia, un “pentito” rivelatosi sempre<br />
I <strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />
<strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />
– pag.6<br />
analiticamente preciso (già con Giovanni<br />
Falcone) e mai smentito<br />
“Una vera e propria partecipazione”<br />
La corte d’appello sottolinea poi che<br />
l’imputato non ha denunziato le respon-<br />
sabilità dei mafiosi incontrati, “in parti-<br />
colare in relazione all’omicidio di Matta-<br />
rella, malgrado potesse al riguardo offri-<br />
re utilissimi elementi di conoscenza”. In<br />
conclusione, la Corte d’appello ha ravvi-<br />
sato a carico di Andreotti “una vera e<br />
propria partecipazione all’associazione<br />
mafiosa apprezzabilmente protrattasi nel<br />
tempo”.<br />
Rapporti anche organici con la mafia<br />
Negare tutte queste verità documentate<br />
da una sentenza della Cassazione signifi-<br />
ca non voler elaborare la memoria di ciò<br />
che è stato perché si teme il giudizio sto-<br />
rico su come (in una certa fase) si è for-<br />
mato almeno in parte il consenso in Ita-<br />
lia.<br />
Significa pure legittimare, per il passa-<br />
to per il presente e per il futuro, un modo<br />
di fare politica che contempla anche rap-<br />
porti organici con la mafia. Significa in-<br />
debolire la nostra già fragile democrazia.