maggio 2013 - I Siciliani giovani
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z<br />
non bastano mai. E poi il loro ruolo di<br />
donne, un ruolo pesante che non viene<br />
mai riconosciuto, ma che viene sempre<br />
portato avanti con responsabilità, forza e<br />
volontà.<br />
Occuparsi della casa e del marito, badare<br />
ai figli e spesso anche ai nipoti, farsi carico<br />
dei genitori anziani e malati e poi<br />
quando il marito non lavora quello di<br />
sbracciarsi le maniche e fare qualsiasi lavoro,<br />
anche il più umile.<br />
Senza piangersi addosso<br />
Ne parlano senza piangersi addosso.<br />
Trovano solidarietà fra loro e si danno<br />
consigli utili a superare i grossi problemi.<br />
“Qui siamo come una famiglia” afferma<br />
Lucia “ organizziamo incontri, a volte<br />
andiamo a mangiare fuori e stiamo<br />
bene insieme.”<br />
Mimma, 75 anni ”Avevo 23 anni quando<br />
sono andata in Belgio a lavorare ed ho<br />
fatto la pantalonaia per 10 anni perciò so<br />
cucire. Faccio la nonna, la mamma, la<br />
sorella e la badante. Ma nonostante tutto<br />
www.isiciliani.it<br />
zz<br />
sono una donna solare ed allegra e vengo<br />
qui perché mi piace stare in compagnia e<br />
perché mi piace fare qualcosa per gli altri...<br />
Qualche giorno mi ritiro a casa con<br />
gli occhi neri perché mi interesso sempre<br />
agli altri!”<br />
“Peccato che non sono venuta prima”!<br />
“Ho cresciuto i miei figli, i miei nipotini<br />
ed adesso ne sto crescendo un altro.”<br />
dice Enza “Ad un certo punto non mi<br />
sentivo realizzata e volevo fare qualcosa<br />
di diverso per tenere la mente occupata,<br />
anche perché ho avuto un po’ di depressione<br />
perché ho mio figlio che non lavora.<br />
Venire qui mi fa sentire bene e non<br />
penso a niente. E’ bello anche per le persone<br />
che ci sono. Peccato che non sono<br />
venuta prima!”<br />
Poi all’improvviso Mimma tira fuori<br />
una battuta di spirito e allora si ride insieme,<br />
si sdrammatizza, si parla d’altro.<br />
Basta piagnistei, basta pensare ai problemi<br />
giornalieri. Quella mattinata è dedicata<br />
a noi donne della sartoria e ce la<br />
dobbiamo godere tutta.<br />
I <strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />
<strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />
– pag. 77<br />
“I figli senza lavoro,<br />
i soldi che<br />
non bastano mai...”<br />
TEATRO MESSINA,26 MAGGIO<br />
POPOLARE AL PINELLI<br />
“LIBRINO”<br />
"Librino" è una parte della mia vita<br />
da ragazzino nel mio quartiere a Catania.<br />
Non è un monologo, è la mia<br />
storia raccontata agli amici. Sono i<br />
miei umori, e le voci della strada che<br />
mi sono portato dappresso; dal momento<br />
in cui sono andato via da<br />
quella periferia.<br />
Che senso ha, portarlo qui al Teatro<br />
Pinelli? Il senso sta nella voglia<br />
di denuncia di ogni violenza, di ogni<br />
violenza implicita, rimosso dai silenzi<br />
Il senso sta nel provare a incontrare<br />
qui, persone e voci e storie che<br />
legano la periferia di Catania, a quella<br />
di Messina, e di ogni altra periferia.<br />
Non voglio restare in silenzio.<br />
Tra stare zitti e gridare, preferisco<br />
la possibilità di essere solidale con<br />
ogni altra violenza, vissuta in questo<br />
paese: la violenza a quella donna, il<br />
licenziamento sul lavoro di<br />
quell'operaio, la malasanità, la compravendita<br />
del diritto a non soccombere.<br />
Dei giornali, della televisione, dei<br />
dibattiti, della piazza virtuale, dei<br />
mercati, della pubblicità, da questo<br />
o quella condizione, possiamo decidere<br />
di morire senza gridare.<br />
Oppure uscirne insieme.<br />
Luciano Bruno<br />
https://www.youtube.com/watch?<br />
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