maggio 2013 - I Siciliani giovani
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www.isiciliani.it<br />
Sicilia<br />
L’emergenza rifiuti,<br />
l’incubo Tares e la<br />
miopia della politica<br />
Palermo, Caltanissetta,<br />
Messina. Sono solo<br />
le ultime, in ordine di<br />
tempo, "emergenze" rifiuti<br />
che da più di dieci<br />
anni tormentano<br />
l'Isola del Sole in un<br />
Mare di Luce.<br />
di Carmelo Catania<br />
Quotidianamente i telegiornali, anche<br />
nazionali, ci riversano addosso immagini<br />
di chilometri e chilometri di<br />
munnizza accatastata per le strade.<br />
Ci sono stati anche amministratori<br />
pubblici che hanno addirittura invocato<br />
lo stato di calamità, come se la smisurata<br />
produzione di rifiuti degli isolani sia paragonabile<br />
ad un terremoto o ad un alluvione.<br />
Non scherziamo. La disastrosa situazione<br />
in cui ci troviamo non è frutto di<br />
eventi imprevedibili e incontrollabili<br />
dall'uomo, anzi è proprio l'opposto. È<br />
proprio colpa nostra!<br />
Siamo noi con il nostro ormai non più<br />
sostenibile modello di sviluppo e consumo<br />
a produrre troppi rifiuti e troppo<br />
velocemente per la capacità finanziaria e<br />
gestionale degli enti locali.<br />
È stata la miopia dimostrata dalla politica,<br />
a tutti i livelli, che ha generato lo<br />
stato attuale di emergenza finanziaria degli<br />
enti.<br />
Ce lo dice l’Europa<br />
Qualche esempio? A Messina, capoluogo<br />
e provincia producono circa<br />
350.000 tonnellate all’anno di rifiuti, il<br />
cui costo di conferimento in discarica è<br />
di decine di milioni di euro. Sembrerebbe<br />
dunque ovvio che per affrontare<br />
l’emergenza, sanitaria e finanziaria, i<br />
principali e più urgenti provvedimenti<br />
dovrebbero essere tesi ad una riduzione<br />
dei quantitativi che vengono conferiti in<br />
discarica.<br />
In verità il Decreto Legislativo n. 205<br />
del 3/12/2010, che ha recepito la Direttiva<br />
Europea 2008/98/CE “La società del<br />
Riciclaggio”, stabilisce che prima del<br />
conferimento in discarica si debbano attuare<br />
in ordine di priorità a) la prevenzione<br />
dei rifiuti; b) il riuso ed il recupero dei<br />
materiali post-consumo; c) il riciclo; d)<br />
l’eventuale recupero energetico e in ultimo,<br />
per quel poco che resta, e) lo smaltimento.<br />
Tutti gli enti locali che non operano<br />
secondo questa gerarchia sono dunque<br />
fuorilegge ed esposti sanzioni europee,<br />
con ulteriore aggravio dei costi per i<br />
I <strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />
<strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />
– pag. 55<br />
contribuenti.<br />
Le soluzioni pratiche ci sono, come<br />
quella portata avanti dalla Rete nazionale<br />
Rifiuti Zero – che in questi mesi sta raccogliendo<br />
le firme per una legge di iniziativa<br />
popolare – improntata al massimo<br />
recupero dei materiali post-consumo.<br />
Sembrerebbe l’uovo di Colombo e visto<br />
che la raccolta differenziata in Sicilia è<br />
ferma a pochi punti percentuale, bisognerebbe<br />
chiedersi quali interessi economici<br />
la riduzione dei rifiuti lede.<br />
La Tares peggiorerà la situazione<br />
Intanto l’emergenza finanziaria sarà ulteriormente<br />
aggravata dall'entrata in vigore,<br />
ancora non si sa quando, ma è solo<br />
questione di pochi mesi, della Tares, la<br />
nuova imposta comunale che accorpa in<br />
sé tutta una serie di servizi (strade, illuminazione<br />
pubblica) tra i quali la gestione<br />
del servizio di igiene urbana.<br />
Un’imposta che per come è stata, malamente,<br />
concepita porterà al raddoppio<br />
dell’imposizione e, conseguentemente,<br />
all’evasione. Essendo basata sulla metratura<br />
degli immobili invece che sulla produzione<br />
effettiva dei rifiuti, non incentiverà<br />
il cittadino a tenere separati in casa i<br />
rifiuti e meno che mai a servirsi delle<br />
isole ecologiche, visto che pagherà quanto<br />
chi, meno responsabilmente, produce<br />
montagne di spazzatura. Una soluzione<br />
insostenibile che non incentiva la riduzione<br />
dei rifiuti e quindi non risolverà<br />
l’emergenza.