maggio 2013 - I Siciliani giovani
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w.isiciliani.it<br />
Storia<br />
Ma chi fu<br />
Antonio Canepa?<br />
Il fascismo e la sua<br />
fine, la guerra e la Resistenza,<br />
il separatismo e<br />
la sua guerra furono gli<br />
ambiti in cui si svolse la<br />
turbinosa esistenza di<br />
Antonio Canepa<br />
di Elio Camilleri<br />
Il delitto Matteotti (10 giugno 1924)<br />
indusse il giovane Canepa, che non aveva<br />
ancora compiuto sedici anni, ad<br />
esprimere tutto il suo sdegno contro il<br />
governo fascista.<br />
Questa ostilità contro il fascismo si materializzò<br />
nella preparazione di un attentato<br />
a Mussolini: attraverso un passaggio<br />
segreto aveva progettato di giungere addirittura<br />
nella Sala del Mappamondo, a Palazzo<br />
Venezia, ma la chiusura del passaggio<br />
fece fallire il piano.<br />
Ma, poi, nel 1937 ottenne la cattedra di<br />
Dottrina del Fascismo, con tre volumi dal<br />
titolo “Sistema della Dottrina del Fascismo.<br />
Una formidabile contraddizione che<br />
lo stesso Canepa ammette, ma che invita a<br />
sciogliere attraverso una lettura attenta del<br />
testo, dal quale si può capire che il fascismo<br />
è pericoloso per l’Italia e per gli altri<br />
Stati, che il fascismo si può combattere,<br />
che ci sono molti scrittori che lo giudicano<br />
negativamente.<br />
Allo scoppio della seconda guerra mondiale<br />
entrò in contatto dei servizi segreti<br />
britannici, preparò ed attuò con successo,<br />
la notte del 10 giugno 1943, l’attentato<br />
all’aeroporto di Gerbini, neutralizzando i<br />
caccia tedeschi, distruggendo bombe,<br />
armi e munizioni.<br />
Come si sa bene, dopo trenta giorni gli<br />
angloamericani sbarcarono dalle parti di<br />
Gela non incontrando, anche per merito<br />
del sabotaggio alla postazione tedesca di<br />
Gerbini, un’adeguata resistenza.<br />
A questo punto ecco un altro fatto inspiegabile<br />
o, quanto meno, difficile da<br />
spiegare: Canepa lasciò la Sicilia e si recò<br />
tra l’Abruzzo e la Toscana a fare il partigiano.<br />
La lotta partigiana intrapresa da Canepa<br />
fu assolutamente finalizzata alla liberazione<br />
dai nazifascisti in particolare dei territori<br />
in cui operò tra l’Abruzzo e la Toscana.<br />
Avendo conseguito questo risultato e<br />
giunto a Firenze nel <strong>maggio</strong> del 1944, lanciò<br />
un’operazione politica di segno divergente<br />
rispetto alla linea politica dei CLN e<br />
del governo: in nome del Partito Dei Lavoratori,<br />
diffuse, il 20 giugno, un appello<br />
in cui, per un verso si ringraziavano gli alleati<br />
per il decisivo aiuto fornito per la liberazione<br />
dai nazifascisti, per un altro si<br />
chiedeva agli Alleati di collaborare con i<br />
partigiani ed in particolare con la componente<br />
comunista, per l’instaurazione di un<br />
governo liberato dalla “borghesia – un pugno<br />
di capitalisti, di speculatori e di parassiti<br />
– (che) ha portato l’Italia alla rovina”.<br />
I contenuti del manifesto non potevano<br />
essere condivisi neppure dagli Alleati, sicché<br />
Canepa – Tolù perse i riferimenti con<br />
il SIS (Secret Intelligence Service), il<br />
CLN (Comitato di Liberazione Nazionale)<br />
lo arrestò e lo condannò a venti giorni di<br />
reclusione con la condizionale e a mille<br />
lire di multa.<br />
Decise, quindi, nell’autunno del 1944,<br />
di tornare in Sicilia, di morire come Canepa<br />
–Tolù e di rinascere come Mario Turri.<br />
Molto probabilmente dopo l’eccidio di<br />
Palermo, il 19 ottobre 1944, Mario Turri<br />
incontrò Andrea Finocchiaro Aprile , riuscendo<br />
a convincerlo dell’opportunità di<br />
istituire l’EVIS.<br />
I <strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />
<strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />
– pag. 64<br />
Canepa tenne conto, necessariamente,<br />
degli intendimenti espressi da Finocchiaro<br />
Aprile e da Togliatti: certamente nel primo,<br />
il “fatto” istituzionale contava di più<br />
di quello sociale e non poteva che essere<br />
così (non dimentichiamo che Andrea Finocchiaro<br />
Aprile faceva parte di un triunvirato<br />
in cui c’era il conte Luigi Tasca, latifondista,<br />
e Calogero Vizzini, ex gabelloto<br />
e ora latifondista mafioso), mentre per<br />
Togliatti, condizionato ancora dalla “svolta<br />
di Salerno”, e lui stesso al governo,<br />
considerava la soluzione “autonomistica”<br />
quella più avanzata, oltre la quale non era<br />
lecito, per impedimenti nazionali ed internazionali,<br />
pensare di potere andare; in<br />
ogni caso, per Togliatti, restava la monumentale<br />
questione sociale della riforma<br />
agraria ancora da risolvere e i comunisti<br />
ne sarebbero stati ancora i grandi protagonisti.<br />
Indipendentista o comunista?<br />
Non si sa bene se Canepa fu più indipendentista<br />
o comunista, ma, forse, Tasca,<br />
Finocchiaro Aprile e Vizzini lo considerarono<br />
più comunista e forse anche per questo<br />
fu tolto di mezzo a Murazzu ruttu il 17<br />
giugno 1945, colpito a morte in uno scontro<br />
a fuoco con una pattuglia di carabinieri<br />
che lo intercettarono a bordo di un furgone<br />
guidato da Pippo Amato. Assieme a<br />
Canepa quel giorno morirono Carmelo<br />
Rosano e Giuseppe Lo Giudice.<br />
Nessuno ha mai saputo come si svolsero<br />
i fatti, chi dette inizio alla sparatoria, chi<br />
avvisò i carabinieri di Randazzo del passaggio<br />
del furgone, perché i corpi furono<br />
sepolti in tombe senza nome. La storia<br />
della Sicilia è soprattutto storia di persone<br />
difficili da capire, di fatti difficili da capire<br />
e da spiegare perché volutamente censurati<br />
e tacitamente dimenticati.